rassegna stampa roma

Udinese, metodo Nicola: si ricomincia a usare la testa

Dall’intensità di Julio alle lezioni tattiche del nuovo tecnico, ecco le differenze con Velazquez nei primi giorni di lavoro

Redazione

Mezz’ora di durata in più per ogni singolo allenamento, giorno di riposo successivo a quello della partita di campionato, ma soprattutto la tattica riportata al centro di ogni singola seduta, come tema centrale sia a livello collettivo che individuale, con lezioni personalizzate, come scrive Stefano Martorano su Il Messaggero Veneto.

Sono bastati tre giorni, i primi della gestione Nicola, per evidenziare alcune delle differenze a livello metodologico col suo predecessore Julio Velazquez.

Al di là del modulo che il tecnico piemontese adotterà (il 3-5-2 potrebbe trovare ancora spazio con la Roma) si è già visto che Nicola ha già puntato a ridisegnare le distanze in campo tra i reparti attraverso consegne personali, facendo lavorare i singoli in ciascun reparto per poi accorciare le distanze di squadra.

Un paio di esempi? La mezzala deve spingersi ad attaccare lo spazio con e senza palla, deve poi rientrare subito in posizione, così come l’esterno opposto al lato in cui si gioca palla deve partire in velocità per farsi trovare pronto al cambio gioco, per poi rientrare frapponendosi a un eventuale linea di passaggio o rallentando la ripartenza avversaria.

Il movimento dei due attaccanti, con una punta incontro e una che attacca la profondità, costringe i due a vedere sempre lo sviluppo del gioco. In poche parole, tattica individuale a beneficio del collettivo e movimenti senza palla, quelli che erano mancati con Velazquez.

Nicola vorrà un’Udinese pragmatica e anche molto intuitiva in certe situazioni, molto meno scolastica e portata sempre all’equilibrio senza sbilanciamenti.