rassegna stampa roma

Juve, Roma e Real: il filo nero che unisce le curve

Dopo gli insulti antisemiti e la foto di Anna Frank con la maglia giallorossa, le curve d'Italia e d'Europa si sono scoperte solidali con quella laziale

Redazione

Anna Frank e le milioni di vittime della Shoah nuovamente oltraggiate dagli ultras, ma stavolta non si può più definirlo black humour: c'è chi volta le spalle, chi fischia, chi intona cori come se nulla fosse, chi canta l'Inno di Mameli neanche fosse una marcia fascista. Come riportato nell'edizione de "Il Fatto Quotidiano", i protagonisti stavolta sono i gruppi più estremi delle curve di Juventus, Roma, Fiorentina e Ascoli. Ultras divisi dal tifo e questa volta uniti dal credo politico ma soprattutto da una difesa corporativa della categoria. Dopo la disgustosa iniziativa di domenica all'Olimpico, con gli insulti antisemiti e la foto di Anna Frank con la maglia della Roma, le curve d'Italia mercoledì sera si sono scoperte solidali con quella laziale.

Viking Juve, gruppo di estrema destra bianconero, hanno preferito voltare le spalle al campo piuttosto che ascoltare il passo del Diario di Anna Frank letto al microfono. Un atteggiamento anticipato da un comunicato sulla pagina Facebook del gruppo, dove si giustificano i laziali parlando di "puro campanilismo calcistico" e rivendicando gli insulti alle vittime della tragedia dell'Heysel, in cui morirono 39 tifosi bianconeri per mano degli hooligans del Liverpool.

Stessa cosa all'Olimpico, dove la Roma ospitava il Crotone: durante il minuto di silenzio, i romanisti non hanno mai smesso di intonare "cori sportivi", come se nulla fosse. E non è un caso che anche nella Curva Sud viga ormai l'egemonia dei gruppi di estrema destra: fra i primi a esprimere solidarietà ai laziali è stato Giuliano Castellino, leader di "Roma ai Romani", organizzazione vicina a Forza Nuova.

Per non parlare dei fischi di Firenze, dove la destra è ormai infiltrata in una curva tradizionalmente di sinistra. Insomma, sulla sottile linea nera che collega gli stadi d'Italia, l'affronto ai laziali è destinato a non restare interesse esclusivo della Curva Nord: c'è un filo che unisce gli Irriducibili della Lazio, i Fedayn della Roma, i Rione Sanità di Napoli, i Boys Inter, il Gruppo Inferno dell'Hellas e i Settembre Bianconero dell'Ascoli, fino alle curve straniere di Real Madrid, Chelsea, West Ham, Wisla Cracovia e Levski Sofia: 95 gruppi di estrema destra e 8 mila sostenitori.

Per i fatti di domenica la Procura di Roma ha indagato dodici persone per istigazione al razzismo, sei di queste fanno parte degli Irriducibili, tra cui un 17enne e un 13enne, che però è imputabile. Con quelli identificati dalla Digos si sale a venti tifosi, che rischiano di essere esclusi per otto anni dagli stadi.

Ieri pomeriggio, poi, durante la trasmissione "La Voce della Nord - La voce del dissenso", megafono degli Irriducibili, in onda su Radio Sei, il conduttore invitava i laziali ad "alzare un muro contro i gendarmi del politicamente corretto che ci vogliono affossare" e ricordava le ricorrenze del prossimo 18 novembre: il derby Roma-Lazio e il 10° anniversario della morte di Gabriele Sandri, colpito da una pallottola esplosa da un agente di polizia sull'autostrada.

(V. Bisbiglia)