rassegna stampa roma

Vizi da antica Roma, la rincorsa scudetto finita fuori controllo

De Rossi la combina grossa, manda i suoi a meno sette dal Napoli e poi chiede scusa. Anche stavolta, un pentimento già visto

Redazione

Chi nasce tondo non può morire quadrato. Per Daniele De Rossi il calcio è così, non certo uno sport da “signorine” come dicevano quei trisavoli del pallone più o meno all’età della pietra. Il calcio è “macho”: per cui si dilatino le pupille, digrignino i denti, sporgano le mascelle, si drizzino le barbe e soprattutto roteino cazzotti, gomiti, mani, e tutto quello che serve per farsi rispettare. Nel calcio vince chi mena, no? Come riporta l'edizione odierna de "La Repubblica", una volta capito di averla combinata grossa anche stavolta, il capitano della Roma – cioè non un ragazzino ma uno che ha preso in mano il testimone del dopo Totti – ha chiesto scusa alla squadraall’allenatore e ai tifosi, per averle sottratto 2 punti secchi che ora pesano tantissimo sulla classifica. Cosa gli sia passato per la testa nel momento in cui la Roma stava vincendo a Marassi col Genoa un’orrida partita il cui unico pregio, per la banda Di Francesco, erano i 3 punti che stava portando il gol di El Shaarawy, non si sa. Si sa solo che strattonandosi con Lapadula in area gli ha mollato un ceffone a mano destra aperta, costringendo Giacomelli ad estrarre il cartellino rosso e concedere l’inevitabile rigore dell’1-1.

Il Genoa forse un gol alla Roma non l’avrebbe mai fatto, ma per fortuna Lapadula, come si dice in questi casi, ci ha messo la faccia e il ceffone sul grugno è stato doloroso ma salvifico. Fanno 4 punti con i 3 già strappati al Crotone, per cui, dal loro punto di vista, sia benedetto De Rossi. "Chiedo scusa a tutti – ha detto Capitan Macho, stavolta abbandonato perfino dai suoi stessi tifosi che sui social lo hanno condannato – sono dispiaciutoC’è poco da dire, stavo provando a bloccare Lapadula. Contro la Lazio con Parolo ce le eravamo date di santa ragione e mi ero ripromesso di stare più attento, però… Le immagini purtroppo sono brutte". E via così nel classico copione di un pentimento già visto pure quello. Nella sua ormai lunga carriera, De Rossi è arrivato a 15 espulsioni (13 per rosso diretto). Ha menato ovunque, in Nazionale e nella Roma.

L’episodio più famoso la gomitata a McBride ai Mondiali 2006, ma hanno lasciato segni profondi, letteralmente, anche quella a Srna dello Shakhtar, a Mauri nel derby con la Lazio, il cazzotto a Icardi in un Roma-Inter di 3 anni fa. Prova tv e adesso il Var avrebbero già dovuto consigliarli un po’ d’autocontrollo ma evidentemente non c’è verso. Imparerà? A 34 anni probabilmente no. Di Francesco che ora guarda una squadra finita a 7 punti dal Napoli e in preda a uno strano nervosismo (a Madrid era stato espulso Peres) ha parlato teneramente di “ingenuità”: "De Rossi sa di aver sbagliato, con il Var non si scappaÈ stata un’ingenuità che ci costa cara. Lo fa sempre? Chiedetelo a lui, io al massimo, come un buon papà, posso dargli una sculacciata". Eddai, sempre con queste mani…

(F. Bocca)