rassegna stampa roma

La gioia avvelenata della Roma. Pallotta scarica il tifo violento

Il presidente: "Non avevo sbagliato, tempo fa, a definire certa gente fucking idiots, adesso ribadisco che sono dei perfetti imbecilli. Rovinano l’immagine di tutti"

Redazione

Gol, violenza e veleni. La partita col Chievo, per altro vinta senza problemi, era un semplice intermezzo tra le due col Liverpool. Il match di ritorno di Champions League è un incubo che pesa sotto ogni punto di vista, come riporta Fabrizio Bocca su La Repubblica. L’angoscia per la vita di Sean Cox, il tifoso aggredito dai delinquenti in trasferta, il mercoledì di una città blindata, gli ultrà che non rinunciano mai ad avvelenare e appestare il pallone.

Il presidente della Roma, contestato ieri dalla Curva Sud, totalmente al di fuori dell’ideologia pelosa e connivente dei dirigenti italiani, però ha risposto loro coraggiosamente e con encomiabile durezza, incitando addirittura alla ribellione. "Non avevo sbagliato, tempo fa, a definire certa gente fucking idiots, adesso ribadisco che sono dei perfetti imbecilli. Rovinano l’immagine di tutti. Il mio unico pensiero oggi è per Sean Cox, tutto il resto non mi interessa. Sono molto triste per Roma e per la Roma. Ero a Firenze quando nel ’ 93 misero la bomba agli Uffizi, allora gli italiani scesero in piazza contro la criminalità organizzata. Vorrei che anche oggi si prendesse una posizione in questo senso. È tempo che le cose cambino nel mondo e a Roma".

In casa Roma tutti sembravano speranzosi per il match di mercoledì. A cominciare da Di Francesco, assolutamente convinto di un Barcellona bis. "Questa convinzione e questa consapevolezza dobbiamo ri portarla in campo. A Liverpool abbiamo perso la bussola ma non guardiamo quel che è stato, guardiamo avanti. Dobbiamo crederci. Faremo una partita aggressiva, i 4 gol al Chievo dicono che la squadra c’è. Chi non ci crede può stare a casa".