rassegna stampa roma

Sono un romanista pratico, ma vi spiego perché è inutile tifare oggi per la Lazio

Bisogna solo gufare la Juve, come da tradizione lungamente e amorosamente coltivata

Redazione

Tutto sono, fuorché un fondamentalista. Di più. - scrive Paolo Franchi sul Corriere della Sera -  Il relativismo lo pratico, ed è tutto dire, anche da tifoso della Roma. Motivo per cui sì, non c’è dubbio, contro la Juventus sarei pronto a tifare anche la Lazio. Però però però … No, non lo farò. A una vittoria, o anche solo a un pareggio, della Lazio a Torino non riesco a crederci, così come fatico a immaginare che la Roma possa vincere lo scudetto, e quindi non soffrirei neanche un po’ di fronte a un risultato che tenesse a distanza di sicurezza i cugini, e concentrerei le mie attenzioni sulla nostra partita serale con il Cagliari.

Ma, se è lecito, non lo farò, anche per motivi, diciamo così, culturali. Nella storia, contano, eccome, i tempi lunghi, i corsi e i ricorsi, nonché, chiamiamole così, le costanti. Niente leggi bronzee, per carità. Ma, per quanto mi sforzi a cercare nelle pieghe della memoria, proprio non mi viene in mente una sola circostanza in cui la Lazio (per sue proprie motivazioni, ci mancherebbe, non certo per dare una mano a noi) ci sia stata di qualche aiuto: e in fondo è normale, e pure giusto, che sia così. Nel mio succitato, deplorevole articolo trassi da questa verità obiettiva la conseguenza che la Lazio è socialmente inutile. Mi guarderò bene dal riproporre questa tesi scellerata, viviamo tempi in cui bisognerebbe essere matti per giocare con i paradossi. Mi limiterò quindi a dire quel che pensano tutti i romanisti dabbene. E cioè che dalla Lazio, anche dall’inattesa, splendida Lazio di questo campionato, è sempre meglio non aspettarsi nulla.

Dunque, non tiferò Lazio, ma guferò la Juve, come da tradizione lungamente e amorosamente coltivata. Ripeto: non succederà. Ma, se tanto gufare producesse una volta tanto qualche risultato, esulterei scompostamente. Pronto, prontissimo a negare, con chi me lo rinfacciasse, di aver mai anche solo lontanamente pensato ciò che ho sostenuto in queste righe. È il calcio, o per meglio dire è la Roma, bellezza.