rassegna stampa roma

Juve e Roma, c’è ancora vita sul pianeta scudetto

Spalletti sul contratto: "E' più importante quello di De Rossi: se va via non guadagni niente e per sostituirlo spendi"

Redazione

Il campionato è ancora aperto? La classifica dice di sì, perché i 6 punti che separano Juve e Roma — con lo scontro diretto il 14 maggio all’Olimpico — non sono impossibili da rimontare, come scrive Valdiserri su Il Corriere della Sera. La partita che i bianconeri hanno giocato martedì contro il Barcellona, nell’andata dei quarti di Champions League, fa invece pensare il contrario. Alla vigilia della gara di oggi pomeriggio contro l’Atalanta, Luciano Spalletti ha rilanciato la sfida della Roma, restando però molto realista: "La Juventus, contro il Barcellona, ha giocato una gara perfetta, per certi versi incredibile perché ha concesso il minimo ai tanti talenti dei blaugrana. E, quando non c’è arrivata l’organizzazione di squadra, sono uscite fuori le qualità singole dei campioni. All’inizio della stagione i bianconeri hanno evidenziato una strada e la stanno percorrendo. Noi e il Napoli stiamo facendo il nostro dovere, cercando di stare a ruota, ma loro non danno segnali di flessione. Non si può dire se, andando avanti in Champions League, potranno avere problemi in campionato. È difficile che accada".

In ogni caso, per non avere rimpianti, la Roma deve fare una cosa sola: provare a vincerle tutte, a partire dalla sfida di oggi all’Atalanta rimaneggiata (Papu Gomez squalificato, Spinazzola k.o. e Caldara in dubbio). Spalletti ha recuperato De Rossi e lanciato un messaggio alla società sul contratto del centrocampista, in scadenza a giugno: "Il mio contratto non sarà nell’uovo di Pasqua. Per quanto mi riguarda, si va in fondo al campionato. Ma ci sono contratti più importanti del mio: quello di De Rossi, ad esempio, perché è un giocatore forte, che se non ce l’hai lo devi andare a cercare fuori. Se va via non guadagni niente e per sostituirlo spendi. C’è il rischio dello stesso pentimento che hanno vissuto i dirigenti del Milan quando hanno visto Pirlo andare alla Juve".