rassegna stampa roma

Il ritorno di Paolo Berdini: “Questa è una città implosa”

L'ex assessore affonda anche l'ultimo progetto dello stadio della Roma: "Se è questa l’idea che vogliono approvare, allora va organizzata una battaglia dura, bisogna dire no a un impianto che non potrà garantire la minima funzionalità"

Redazione

"Se è questa l’idea di stadio che vogliono approvare, allora va organizzata una battaglia dura, bisogna dire no, no a uno stadio che non potrà garantire la minima funzionalità, piuttosto facciamolo da un’altra parte. Altrimenti, come abbiamo pianto per Totti, piangeremo un pochino anche per Pallotta…". Paolo Berdini affonda l’ultima versione del progetto di Tor di Valle dalla sala del Carroccio mentre, al piano di sopra, l’assemblea capitolina si prepara alla discussione che dovrà portare al voto, scrive Dellapasqua su "Il Corriere della Sera". L’occasione è l’assemblea pubblica organizzata da Sinistra per Roma — "Sì allo stadio, no alla speculazione" — con Stefano Fassina e il giurista Paolo Maddalena. Berdini parte "dall’afasia generale di Roma, che lascia sgomenti: l’addio di Sky, Mediaset e Esso, i progetti fallimentari dell’ex Fiera di Roma, dei Mercati Generali, il degrado di piazza dei Navigatori, Roma è una città implosa su se stessa ma da mesi si parla solo di stadio".

Chiede di tutelare e preservare l’opera del padre anche Clara Lafluente, figlia di Julio: "Nel 2013 sono stati anche rimossi 2.200 metri quadrati di vetrate protettive per accelerare e favorire il degrado dell’area, qualcuno dovrà risponderne". Fassina, infine, denuncia almeno quattro ragioni di illegittimità della delibera di pubblico interesse: "Mancano i chiarimenti sulla stabilità finanziaria di Eurnova, manca il parere definitivo sul vincolo sulle tribune dell’ex ippodromo, è mancato il coinvolgimento dei Municipi X e XI, manca il coinvolgimento i territori".