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Freccero (Secolo XIX): “Spero in un pareggio. El Shaarawy il più pericoloso, vorrei De Rossi”

Il giornalista genovese intervistato dal sito ufficiale della Roma: "La Roma si è rinforzata e con Spalletti ha vissuto una scossa positiva, ma non penso riuscirà a inserirsi nella sfida scudetto tra Napoli e Juve"

Redazione

Il sito ufficiale dell'As Roma ha intervistato Dario Freccero, giornalista del "Secolo XIX".

Siamo arrivati alla quinta gara del girone di ritorno: come giudichi questa prima parte di stagione della Sampdoria?

Un’annata segnata dal cambio di allenatore, visto che nella prima parte di stagione la Samp era partita con Walter Zenga in panchina, mentre dalla metà di novembre è subentrato Vincenzo Montella. Con Zenga il campionato doriano è stato segnato da alti e bassi e condizionato dall’eliminazione nei preliminari di Europa League contro il Vojvodina ad inizio agosto. Una volta partito il campionato la Samp con lui in panchina non aveva fatto molto male ma l’amore tra Zenga e la piazza blucerchiata non è mai sbocciato e così dopo la sconfitta interna con la Fiorentina ad inizio novembre la società lo ha esonerato. E’ arrivato quindi Montella, accolto da grande entusiasmo, ma, dati alla mano, finora il tecnico campano sta facendo peggio del suo precedessore. In undici partite la Samp ha fatto appena otto punti e, almeno finora, il tecnico ha quindi deluso un po’ tutti, dalla società ai tifosi, che si aspettavano un cambio di velocità della squadra dopo il suo ingaggio”.

Come stanno giocando i nuovi acquisti di questa estate e come giudichi il mercato invernale del club appena concluso?

Tra gli acquisti estivi quello che stava convincendo di più era proprio Ervin Zukanovic, arrivato in estate dal Chievo e che però adesso nel mercato invernale è passato proprio alla Roma. Nei mesi a Genova, oltre ad aver segnato ben tre reti, il bosniaco ha fatto vedere di essere un giocatore eclettico, che può giocare sia da centrale difensivo sia da esterno di sinistra. Altro elemento che finora ha fatto vedere cose buone è Joaquin Correa che, arrivato in verità nel gennaio dell’anno scorso, è solo da questa stagione che sta giocando con continuità e sta dimostrando il suo valore: nelle ultime settimane l’argentino è riuscito anche a sbloccarsi in zona gol e sta mostrando di poter prendere in mano la squadra nei momenti di difficoltà. Per quel che riguarda il mercato invernale appena concluso, questo è stato caratterizzato dalla pesante partenza di Eder che è stato ceduto all’Inter dopo aver fatto sei mesi ad alto livello alla Sampdoria, affermandosi come capocannoniere del club con ben 12 reti in 19 gare di A. In entrata sono poi arrivati diversi nuovi giocatori: in attacco per sostituire Eder è arrivato in extremis Fabio Quagliarella dal Torino, che ha giocato solo domenica scorsa ma per pochi minuti e quindi non è ancora giudicabile. In difesa poi sono approdati a Genova nel mese di gennaio Andrea Ranocchia e l’ex giallorosso Dodò, entrambi in prestito dall’Inter, che hanno avuto finora dei rendimenti diversi: il primo ha infatti fatto due gare deludenti, mentre il secondo ha giocato meglio, soprattutto in fase di spinta, regalando anche due assist vincenti ai compagni. In chiusura di mercato, oltre a Quagliarella, sono arrivati anche Modibo Diakitè e Jacopo Sala che, subito schierati lo scorso 3 febbraio contro il Torino, si sono purtroppo entrambi infortunati a livello muscolare e non prenderanno parte alla sfida dell’Olimpico”.

Chi è stato fino a questo momento il migliore giocatore della Sampdoria?

Dall’inizio della stagione la nota più lieta direi che è Joaquin Correa. Come anticipato, lui era arrivato in blucerchiato a gennaio 2015 dall’Estudiantes con la nomea di essere il nuovo Javier Pastore. Nei primi mesi dello scorso anno però con Mihajilovic in panchina non aveva trovato molto spazio, mostrando di avere buone doti tecniche ma forse poco mordente, mentre in questa stagione evidentemente l’ambientamento è andato in porto e così, soprattutto nella seconda parte dell’anno, le sue prestazioni sono salite di livello. Correa ha infatti realizzato le sue tre reti stagionali proprio nell’ultimo mese, andando a segno contro il Carpi il 17 gennaio, in casa col Napoli il 24 e a Bologna il 31. Ma aldilà dei tre gol, Correa è cresciuto molto in personalità e lo dimostra il fatto che si sta prendendo spesso la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà”.

Quale è stata la migliore prestazione stagionale della Sampdoria e perché?

Sicuramente il derby vinto 3-2 contro il Genoa il 5 gennaio 2016, che rappresenta finora il punto più alto della gestione Montella. E’ la partita ovviamente più sentita dai tifosi e la Sampdoria quella sera ha giocato una gara di grande carattere dimostrando di aver saputo interpretare la gara con la giusta tensione agonistica: i blucerchiati quella sera erano avanti di tre gol e solo nel finale i Genoa si è fatto sotto realizzando due reti”.

Quale è invece stata la peggiore gara e cosa è andato particolarmente male in quella occasione?

Dico la sconfitta a Modena contro il Carpi del 17 gennaio perché in quella gara ci si aspettava una Samp che poteva finalmente cambiare marcia in campionato ed invece è arrivata una sconfitta contro un avversario sulla carta e nella rosa più debole della squadra di Montella. I blucerchiati invece quel giorno sono andati sotto con un gol di Lorenzo Lollo per il Carpi, entrando in partita molto tardi quando era troppo tardi e quindi, nonostante il pari di Correa, alla fine hanno perso dopo il rigore segnato da Jerry Mbakogu. L’aspetto più inquietante di quel pomeriggio allo stadio Braglia è stato proprio lo sbagliato approccio mentale alla gara, per di più in uno scontro diretto contro una concorrente per la salvezza: su quell’approccio errato della Samp, il Carpi ha invece costruito la sua vittoria”.

Quale reparto della Sampdoria a tuo parere sta rendendo meglio e quale è quello un po’ sotto le aspettative?

Sicuramente l’attacco è stato finora il migliore reparto: lo dicono i 35 gol segnati, che collocano la Sampdoria al quinto posto in Serie A per reti fatte dietro solo a quattro grandi squadre come Napoli, Juventus, Fiorentina e Roma. E’ un reparto in cui ci sono non a caso diversi giocatori di qualità: fino a gennaio c’è stato Eder che era, ed è tuttora, il vice-capocannoniere della Serie A con 12 reti e poi ci sono anche Luis Muriel e Antonio Cassano, attaccanti di indubbio valore. Adesso a sostituire Eder è arrivato Quagliarella che in carriera ha segnato oltre 140 reti nelle varie categorie. Il reparto che invece sta deludendo di più è la difesa, che ha subito 41 gol ed è la seconda peggior difesa del campionato, battuta solo, in negativo, da quella del Frosinone con 48. Nel mercato di gennaio, come detto, si è cercato di correre un po’ ai ripari per provare ad arginare le lacune del reparto, ma finora l’arrivo di Ranocchia e quello di Diakitè e Dodò non hanno dato, a livello di gol subiti, delle risposte positive”.

Quale è la squadra che ti ha maggiormente impressionato dopo questa prima metà di campionato?

La compattezza e la forza del gruppo della Juventus è la cosa che mi ha più colpito in stagione: personalmente ho sempre ritenuto i bianconeri, anche dopo il loro inizio stentato nei primi mesi di campionato, i candidati numero uno al titolo e la squadra più forte. Io non mi fidavo di quell’incipit stentato di inizio anno e sapevo che la rosa di Allegri era di estrema qualità e infatti ora questa serie di 13 vittorie consecutive in campionato non mi stupisce affatto. Nonostante il Napoli sia un’ottima rivale per lo Scudetto, ritengo che la Juventus ha qualcosa in più e che arriverà fino in fondo”.

Come giudichi il campionato finora giocato dalla Roma?

La Roma con il cambio di panchina mi sembra ricevuto avuto una scossa in positivo e credo quindi che ora possa risalire posizioni in classifica. Mi sembra inoltre che il mercato giallorosso di gennaio sia stato fatto con molta intelligenza. Certo, poi da questo punto di vista ci vuole anche che le circostanze aiutino, come successo con Stephan El Shaarawy, che è riuscito subito ad imporsi con due gol in due gare. Mi spiego meglio: lui poteva essere un po’ una incognita, nel senso che negli ultimi anni non ha avuto quella continuità di gioco sufficiente per capire in che condizione sarebbe arrivato a Roma. I giallorossi invece ci hanno creduto e finora la fiducia riposta nell’attaccante è stata ripagata a suon i gol. Tornando alla squadra in generale, credo che con Spalletti la Roma possa risalire alcune posizioni in classifica e finire bene la stagione, anche se sinceramente credo sia difficile che si riesca a inserirsi nella lotta Scudetto che per ora vedo ristretta a Napoli e Juventus”.

Quale è il giocatore della Roma che i tifosi della Sampdoria dovranno temere di più?

Io direi proprio El Shaarawy. L’attaccante è in un momento di forma ed esaltazione tale che può inventarsi, anche contro la Sampdoria così come già fatto contro Frosinone e Sassuolo, qualunque giocata. A mio parere il livello assoluto di El Shaarawy è molto elevato e a questo va aggiunto il fatto che lui è arrivato nella capitale anche con grandi motivazioni: può essere l’uomo chiave per la squadra di Spalletti stasera”.

Se tu potessi scegliere un giocatore della Roma da aggiungere alla rosa della Sampdoria, quale sceglieresti e perché?

Sceglierei De Rossi e lo metterei al centro della difesa come regista del reparto perché la Sampdoria dietro ha una estrema necessità di trovare un giocatore di qualità e di personalità come lui che prenda in mano la squadra e sappia guidare bene la difesa. Come dicevo prima, quei 41 gol subiti finora dai blucerchiati sono un segnale del fatto che la difesa, al di là del valore dei singoli, è sempre stata molto fragile anche psicologicamente e quindi una figura di carisma, classe ed esperienza come De Rossi potrebbe essere la migliore medicina per rimettere un po’ in piedi il reparto”.

Quale è il tuo pronostico per la gara di oggi?

La Roma è sicuramente super favorita, ma voglio pensare che la Sampdoria, che ha una estrema necessità di movimentare la sua classifica per evitare di essere risucchiata nella lotta per non retrocedere, metterà in campo tutta la cattiveria agonistica e la grinta che ha in corpo e quindi io, nonostante tutto, punto ad un pareggio”.