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Strootman: “La notte prima non ho dormito bene. Voglio ringraziare tutti in campo, non con le parole”

Le parole del centrocampista olandese a poche ore dal suo rientro in campo da titolare a 463 giorni di distanza dall'ultima volta

Redazione

Quattrocentosessantatré giorni dopo. A più di 15 mesi di distanza dall'ultima volta, Kevin Strootman è tornato in campo dal primo minuto. Tanti, forse troppi per un predestinato del calcio internazionale. Due anni di calvario, ma ora la strada intrapresa sembra finalmente quella giusta. A poche ore di distanza dal suo ritorno e dalla vittoria della squadra giallorossa contro il Genoa, il centrocampista olandese è intervenuto ai microfoni di Roma Radio.

Queste le sue parole:

Prima di scendere in campo, che pensieri avevi in testa? Cercavi più di concentrarti sulla partita che dovevi giocare o hai ripassato tutto il tempo in cui sei stato fuori dal campo?

Tutte e due le cose durante tutto il giorno. E' stato un giorno lungo, eravamo in albergo. Anche la notte prima non avevo dormito bene. Pensavo a tante cose, al ginocchio, alle gambe e alla partita visto che stavo fuori da molto tempo. Normalmente il mister non dice il giorno prima se qualcuno gioca, invece lo ha fatto. Mi sentivo un po' nervoso, anche in campo forse i primi 5', ma poi volevo giocare e volevo vincere la partita.

Aspettavi il primo calcio?

No, ma anche in allenamento. Nelle prime settimane nessuno è entrato forte, io ho detto sempre 'Dove entrare perché se no non sono pronto per la partita'. Giocare una partita è diverso, ma sono contento. Non ho sentito dolore al ginocchio durante la partita. Le gambe stanno bene e abbiamo preso i tre punti, ed è la cosa più importante.

In campo avevate la sensazione di poter vincere?

Sì certo. Anche nel primo tempo non abbiamo giocato bene ma abbiamo creato tante occasioni. Anche dopo il 2-1 abbiamo preso la palla per giocare subito e per fare il secondo e il terzo gol. Bella partita per i tifosi, meno per noi visto che abbiamo preso 2 gol, e a questo livello non è possibile, ma abbiamo vinto. Questo è l'importante.

In campo sei un calciatore duro, ti piace la partita vera con l'avversario. Ieri ad esempio l'episodio con Rincon. Senti questo amore dei tifosi per te anche per questo aspetto?

Sì, me lo dicono sempre. Come tutti gli altri giocatori voglio vincere e forse faccio qualcosa di più per vincere. Gli altri parlano con i piedi e fanno qualcosa di pià, io forse voglio dare un segnale per la squadra e contro gli avversari. Io faccio il mio lavoro e io voglio vincere.

Come vi avvicinate alla partita di domenica contro il Chievo?

Il nostro obiettivo è vincere queste due partite. Non sarà facile, perché in questo momento tutte le squadre vogliono vincere e dare il massimo, ma noi dobbiamo prendere i 3 punti. Anche per il Napoli è una partita difficile, ma non possiamo cambiare le cose per loro. Noi dobbiamo pensare a noi, vincere, prendere i 3 punti e poi vedere la partita del Napoli.

Sarà un'estate particolare per te, anche senza Europei per l'Olanda. Quanta attesa c'è? Il prossimo anno immagino che lo aspetti tanto.

Sì. Io voglio fare tutto con la squadra, perché negli ultimi due anni non ho fatto il pre-campionato con i compagni. Voglio essere pronto dall'inizio, questo è il mio obiettivo. Ma dobbiamo concentrarci su queste 2 partite, poi vediamo che succede, anche con la squadra, chi resta qui e chi va via. In questo momento pensiamo solo a queste 2 partite.

Ci metteresti la firma per arrivare fino a 40 anni come Totti?

E' incredibile, non ho parole. Nelle ultime partite è stato molto importante per noi. E' il nostro capitano, se lui entra in campo crea una certa atmosfera. Quando entra adesso gli avversari hanno forse un po' di paura, perché cambia la partita. Ma non solo lui, anche Dzeko ieri è entrato forte, anche lui ha fatto cambiare la partita. Ha fatto un grande assist. Sono grandi giocatori. E' sempre un piacere giocare con il capitano.

Come ti trovi con Spalletti? Chiede tanto? Quasi più in allenamento che in partita.

Dev'essere così, la partita deve essere più facile dell'allenamento. Ha cambiato anche qualcosa a Roma, ma non voglio paragonarlo con Garcia che ha fatto un gran lavoro qui. Ha dato qualcosa di più e chiede tanto. Il nostro obiettivo è vincere la partita e lui fa tutto per vincerle. Ieri ha cambiato molto tatticamente, ma questo non è il nostro obiettivo visto che se vinciamo 3-0 non deve cambiare. Ha fatto bene, noi siamo pronti per tutti i diversi moduli di gioco. 

L'affetto che la gente dimostra per te è speciale, ti vogliono tanto bene.

Questo è incredibile. In tanti club se un calciatore non gioca per 2 anni dicono che va venduto e che deve andar via, invece qui mi hanno sostenuto sempre. Io voglio dare qualcosa indietro, voglio giocare. Voglio ringraziare tutti, anche lo staff tecnico, il club, i direttori, i dirigenti perché loro hanno fatto questo. Anche i miei compagni. Ma voglio ringraziare tutti in campo e non con le parole.