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Stadio Roma, Grancio (Dema): “Non c’è trasparenza, farò un esposto alla Procura”

L'ex grillina: "Gli atti del Politecnico non possono essere secretati perché sono pubblici. I romani dovrebbero sentirsi presi in giro"

Redazione

La consigliera del Campidoglio Cristina Grancio, ex grillina passata adesso a Dema (movimento fondato dal sindaco di Napoli De Magistris), è tornata sulla vicenda stadio della Roma in un'intervista rilasciata a Te la do io Tokyo, trasmissione di Centro Suono Sport. Le sue parole:

“A me ormai non stupisce più nulla di quello che succede in questa maggioranza. Io quando ho ascoltato l’intervista del professore sono rimasta stupita. Ora se non verranno resi pubblici questi atti sto prendendo in considerazione l’idea di fare un esposto alla Procura della Repubblica. Io come consigliera mi sento presa in giro, ma anche i romani dovrebbero sentirsi così. A me stupisce che una situazione del genere non possa esser fatta in trasparenza. Forse è il caso che la Procura si interessi al progetto, le dichiarazioni fatte dal professore non sono leggere e non possono esser liquidate con un ‘è tutto a posto’. Adesso non è più importante di chi sia l’idea di portare avanti qualcosa che si sta muovendo nell’opacità, bisogna fare luce e capire, l’amministrazione pubblica è di tutti i cittadini. Io non ho mai visto una giunta così opaca. Faccio politica dal 2004 e non mi è mai capitato di vedere o sentire una cosa del genere. È giusto che si faccia uno stadio, ma deve essere uno stadio che vada a favore dei cittadini e che sia nella totale onestà e trasparenza. Sappiamo benissimo quale fosse la posizione dell’attuale giunta sullo stadio, ora, al di là del fatto che la giunta ha modificato la sua posizione sullo stadio, va bene, ne abbiamo preso atto, il problema sono le modalità con cui si stanno muovendo, la faciloneria con cui rispondo alle affermazioni del professor Dalla Chiara. Il famoso parere dell’avvocatura dava la possibilità di tornare indietro e di impostare un altro tipo di trattativa con la Roma perché eravamo in una fase endoprocedimentale, quindi fare dietrofront era possibile, avremmo fatto anche bella figura come Movimento 5 stelle. Lanzalone? Ci fu presentato, in una riunione di maggioranza dove erano presenti anche Fraccaro e Bonafede, come supporto tecnico al posto dell’avvocatura, peraltro doveva essere assunto e non è mai stato assunto; ha avuto una funzione pubblica senza aver avuto mai un incarico. Il parere del politecnico è un atto pubblico, pagato con i soldi pubblici, non capisco perché debba essere secretato”.