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Stadio della Roma, tutti gli errori del video del MoVimento 5 Stelle – VIDEO

Dalla percentuale del taglio alle cubature alle opere pubbliche, la propaganda e gli errori del filmato pubblicato sui social dal M5S

Redazione

Gli interrogativi sul nuovo progetto dello stadio della Roma sono ancora senza risposta. Il Movimento Cinque Stelle prova a rivendicare l'accordo del 24 febbraio con un video pubblicato sui social tra propaganda ed errori. Ad iniziare dall'aumento della cubatura originaria che quindi porta a pompare il taglio (realmente del 39% e non della metà) ottenuto. Come sottolinea Il Tempo, anche le opere pubbliche approvate da Marino che secondo il Movimento erano in gran numero inutili, non possono definirisi tali: i due "pontili" sul Tevere, il sottopasso di via Luigi Dasti e il prolungamento della metro B.

Su quest'ultimo il paradosso aumenta, visto che con Marino i proponenti avrebbero destinato 50 milioni mentre secondo la Raggi sarà sufficiente versare poco più di 10 milioni per comprare un paio di treni per la Roma-Lido. "Vengono mantenute tutte le opere previste", dice il video, ma già i soldi per la metro sono spariti mentre viene spacciata per novità la passerella ciclopedonale dalla stazione Fs di Magliana sulla linea Orte-Fiumicino Aeroporto. Solo che, mentre con Marino queste opere ricevevano cubature a compensazione, nel filmato non si dice nulla su come saranno finanziate. Problema simile per il ponte sul Tevere, di cui non si conosce il finanziamento.

Altro nodo sul Ponte della Roma e il Ponte dei Congressi: secondo il Movimento è sufficiente una sola struttura per sopperire ai volumi di traffico, mentre le carte ufficiali del Comune dicono il contrario, dal momento che una sola via d'uscita dallo stadio non basta. "Nessun rischio idrogeologico", chiosa poi il video, in contraddizione però con quanto affermavano con forza Roberta Lombardi e lo stesso Beppe Grillo che criticavano la scelta dell'area. Con l'accordo chiuso il rischio idrogeologico è magicamente scomparso e tutte le opere già abbondantemente previste dal progetto originario basato sulla delibera Marino vengono "rivendute" dai 5 Stelle come se fossero frutto delle loro intuizioni, compresa l'idrovora tanto osteggiata da Berdini e l'ecosostenibilità. Intanto non c'è ancora traccia della nuova delibera di pubblico interesse, nemmeno della bozza che deve uscire dalla Giunta per iniziare il percorso. Infine, a differenza della delibera Marino, non c'è chiarezza su chi e come pagherà le opere pubbliche.

(F.Magliaro)