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Spalletti: “La squadra ha svoltato, adesso è un gruppo vero” – VIDEO

Il tecnico toscano è intervenuto questa mattina per fare il punto sulla preparazione al match di domenica contro il Chievo

Redazione

Ancora due partite per decidere chi tra Napoli e Roma chiudere il campionato sul secondo gradino del podio, ancora due partite a Luciano Spalletti per provare un'impresa, fino a qualche mese fa inimmaginabile. Questa mattina il tecnico toscano ha fatto il punto sulla preparazione alla sfida di domenica contro il Chievo Verona. Queste le sue parole all'emittente radiofonica "Roma Radio".

Si è parlato molto dello schieramento della squadra a Genova. E' nainggolan che sta lì davanti, è solo un esperimento?

Siccome lui è uno a cui piace dare un senso di guerra alla partita durante le gare, questo fatto di andare a far buttar via palla subito senza farli iniziare è una cosa che gli piace. Si trova a suo agio a fare battute sul pressing, crea difficoltà a loro e un po' di vantaggio a noi. Andando al di là di El Shaarawy e di Salah, bisogna che rientri velocemente e gli si allungano le distante del centrocampo con De Rossi e Strootman.

Il cambio modulo dentro la partita è una cosa imprescindibile?

Noi non abbiamo cambiato tantissimo lo schema di gioco, noi siamo rimasti abbastanza fedeli alla nostra idea: mettere in campo un squadra che gestisca la partita e abbia il possesso palla, che abbiamo la convinzione di portare la partita a un livello dove noi siamo più a nostro agio. Poi è chiaro che si può scegliere di cambiare le posizioni, ma dobbiamo sempre essere padroni del gioco e della partita.

Bologna, Torino, Genoa e Chievo sono squadre che danno fastidio...

Quando non ci sono il nostro calcio è un pochettino corroso dall'esasperazione e dalla tensione. Il fatto che si può giocare senza tensione o rumore alle spalle ti fa esprimere il meglio di te stesso, e questa è la cosa rischiosa: quando vai a giocare contro squadre o contro giocatori che hanno giocato di meno e che si devono mettere in vetrina per il prossimo anno. A Genova ci ha vinto solo la Juventus.

Non si è annoiato a Genova, ho visto una dialettica con la tribuna. 

Io sono stato allenatore della Samp, succede. Lì siamo molto a contatto, chi mi sta dietro sembra essere un assistente. Sentirli per novanta minuti è anche fastidioso.

E' tornato Strootman dal primo minuto. Contro il Chievo aumenta la scelta a centrocampo

Ci sono state delle partite in cui eravamo risicati, se siamo in più è meglio. La squadra ha fatto passi in avanti importanti, ha svoltato nel modo di stare nel gruppo ed essere disponibile nel risultato. E' una crescita fondamentale. E' sempre stato così ma nell'ultimo periodo questa sensazione di essere contenti dell'altro è una cosa che si percepisce e si tocca facilmente, un risultato importantissimo dentro una squadra.

Si vede disponibilità verso gli altri

Questo fatto di giocare la palla. Il difensore deve difendere ma anche iniziare l'azione: non è più recupero e butto via, ma recupero e inizio il gioco. La preparo ai compagni affinché possa ricevere il massimo da quella palla, e si va ad innescare il meccanismo del possesso palla in cui tutti la toccano spesso. L'unico rischio in questa continuità di possesso è di essere attratti dal metro in più e si rischia di perdere l'equilibrio. Come poi è successo al Bayern contro l'Atletico Madrid, al gol di Griezman. Bisogna essere vogliosi di costruire e di inventare, ma non avere neanche distanze e corridoi liberi per gli avversari. Non importa mirare ma basta metterla là. qualsiasi palla metti va bene e diventa poi la velocità per chi arriva.

Per un allenatore cosa vuol dire gestire una panchina con Totti, Dzeko, Maicon, De Sanctis, Strootman? Ansia?

Noi abbiamo nel limite del possibile provato qualcosa in questa metà di campionato e queste hanno dato esito negativo e positivo. La riposta è visibile a tutti. Durante il terzo tempo, il periodo che noi stiamo a Trigoria tutti insieme ed è un tempo importante, succede che si fanno gli allenamenti dove si sviluppano le scelte. Queste devono essere coerenti a ciò che prepariamo. Le formazioni si scelgono lì e devono partire da un esito positivo e se questa è una strada buona per la squadra bisogna adeguarsi, perchè bisogna essere bravi a inserire a quella strada lì ed essere bravi a percorrerla al meglio.

Contro il Chievo sarà l'ultima in casa e ci sarà un contributo importante da parte dei tifosi. 

Questo fa sempre piacere. Spesso ho parlato di progetto e stadio pieno, bisogna parlare di questo e non di divisione e di "tu non puoi venire da me e io non posso venire da te". Si può stare tutti insieme e se si impara si sta meglio. Sono convinto che i giocatori restituiranno la goduria di avere i tifosi al seguito

La partita poi della sera?

Non conta, noi non ci dobbiamo preoccupare delle altre cose, solo del nostro lavoro che dobbiamo far bene. Quelli che sono rimasti fuori, in panchina, hanno ribaltato la partita perchè Dzeko ha giocato una grande palla su El Shaarawy. Totti ha fatto un altro grandissimo gol e ha giocato bene, si incomincia a fare simpatico il gioco.

Mister non le rubiamo altro tempo, altrimenti i giocatori si arrabbiano.

Ma loro sono contenti se non mi vedono e se possono non mi invitano, come è successo ieri al compleanno di Radja (ride, ndr)