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Spalletti: “Roma brutta e poco lucida. Ora bisogna solo stare zitti”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del derby vinto dalla Lazio sulla Roma per 3 a 1

Redazione

Al termine del derby vinto dalla Lazio sulla Roma per 3 a 1, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.

SPALLETTI A SKY

La Lazio ha fatto 3 partite praticamente uguali tra Coppa Italia e campionato. Voi non siete riusciti a trovare una chiave di lettura a quest’imposizione definita della Lazio. Cosa vi è mancato?

Così precisa questa chiave di lettura io non lo direi. Chiaro che se il risultato è questo ognuno ci può sguazzare come gli pare e può fare la chiave di lettura che gli pare.

Lo dicevo perché la Roma crea tantissimo, mentre contro la Lazio ha creato molto poco.

Loro sono bravi a ripiegare, a fare questo pacchetto difensivo con cursori a centrocampo, con un grande numero di calciatori davanti alla linea difensiva. Qualche volta bisogna alzare e per farlo ci vuole fisicità, forse in più calciatori. Forse ci sono capitate più occasioni pulite per fare gol rispetto a loro. Loro hanno tirato 2 volte in porta nei primi 2 gol e sono state tutte e 2 deviazioni. Per noi niente deviazioni e parate del portiere della Lazio. Quello fa la differenza. È vero che abbiamo abbassato un po’ il livello di autostima e il livello di qualità di calcio da proporre. Il disegno era quello dei primi 10/15’, dove noi si gestisce la palla, si fanno faticare per trovare le misure perché siamo di più sulla metà campo, poi quando decidono di venire ad accorciare e fare parità numerica gli si va dietro, quando non vengono ad accorciare non prendono la palla perché siamo di più. Poi la prima volta che sono venuti giù, tiro, deviazione, gol. La partita si è un po’ incasinata perché da un punto di vista psicologico abbiamo subito un po’ il contraccolpo. Alla fine del primo tempo ho deciso di fare diversamente. Stiamo meglio in campo, al di là di quello che dite voi, da un punto di vista tattico, perché Ruediger non mi aiutava davanti, non mi era d’aiuto ai 2 centrali. Rimaneva sempre in questa posizione intermedia dove un calciatore come lui forse lo metti un po’ in difficoltà di esprimere la sua qualità e di aiutare il pacchetto difensivo. Stiamo bene tatticamente, poi loro rivengono giù. Di nuovo tiro, nuova deviazione, palo, gol. Allora poi con la chiave tattica ognuno si può sbizzarrire.

Scarsa intensità e reattività nella chiusura su uno dei gol di Keita. Che segnale è? Di testa?

C’è poca aggressività perché ci siamo andati un pochino troppo molli. Non aveva molte scelte come tiro perché siamo 2 contro uno, la palla passa ma poi è un passare difficile, che il portiere da fermo può leggere dove arriva l’insidia. Invece poi è successa un’altra cosa e il gol ci ha messo un po’ in difficoltà dal punto di vista di testa.

Dzeko? Gli manca qualcosa in certi appuntamenti?

E’ un giocatore importante per noi, i numeri lo dicono. Oggi più di un calciatore non ha fatto una buona partita, non si punta il dito su uno soltanto.

Vedo sempre spingere la Roma un pochino troppo centralmente, in particolare contro la Lazio, che poi riparte.

Il discorso non è facile, bisogna entrare nelle situazioni tattiche di squadra, bisogna ritrovarci delle misure, degli sviluppi. Se tieni due terzini alti e larghi a fare le spinte sulle fasce, nessuno dei 2 ti può rientrare accanto ai 2 centrali per fare la fase difensiva sulle loro ripartenze, che è una loro caratteristica. Dentro il campo si può palleggiare perché gli tieni i quinti alti con El Shaarawy e Salah. Per cui loro sono a 5 contro i giocatori tuoi. Poi devono scalare qualche volta in avanti sulla metà campo con i 2 braccetti, ma lì si crea un buco poi. Come quando Dzeko all’inizio l’ha tirata alta invece di piazzarla a terra sul secondo palo. Quelle sono scelte: gli è andata male, altre volte gli è andata bene, però quella era la situazione. Se i due terzini stanno un po’ dentro il campo, spingono ugualmente perché devono stare fuori dal rombo di centrocampo suo e questo gli permette di andare ad attaccare la linea difensiva. Quell’altro è nelle condizioni, sulla perdita di palla, di rientrare e di rifare fase difensiva a 3 dalla parte opposta. Se, come si è fatto nel secondo tempo, ogni volta che si riconquista palla si cerca sempre di risolvere le cose individualmente, mentre noi a livello individuale non si ha quella grande qualità di saltare l’uomo e fare le cose singolarmente. Noi siamo una buona squadra che deve fare le cose da squadra. Quello che salta 2 uomini è Salah. Quello che può saltare un uomo è Perotti o El Shaarawy. Gli altri sono tutti calciatori che vanno attraverso il gioco e la squadra. Quello bisognava fare.

Adesso la Roma dov’è? Al purgatorio? All’inferno?

Ora la Roma deve ritrovare quelle che sono le sue qualità. Deve avere la solidità mentale, la testa applicata. La testa sul pezzo su quelle che devono essere le scelte che facciamo, di non farsi mandare in confusione. Come altre volte ci è successo di perdere delle partite, poi altrettanto bene abbiamo fatto questa riorganizzazione per ripartire e per far rivedere le nostre qualità. La classifica lo dice quali sono.

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SPALLETTI A PREMIUM

Brutta Roma e brutta sconfitta

Brutti episodio che hanno determinato una brutta Roma. Alla prima occasione abbiamo preso gol e c’erano state due opportunità per andare in vantaggi prima di quello. Abbiamo subito il contraccolpo, si è sbagliato ed è diventata una partita aperta, in cui non riusciamo ad essere la squadra che siamo. Decido di cambiare perché Rudiger restava troppo alto, ho scelto poi di mettermi a 3 perché erano pericolosi nelle ripartenze e quando sono venuti giù, hanno ritirato e segnato con una deviazione. 

Emergono poca cattiveria in attacco e una difesa più permeabile

Per la partita di oggi è l’analisi corretta, bisogna stare zitti e ingoiare tutte le analisi che verranno fatte. Abbiamo perso lucidità e fatto scelte sbagliate. Due gol subiti su deviazione, siamo stati pochi fortunati negli episodi e non siamo riusciti a fare gol. Dovevamo fare più possesso palla come nei primi 10 minuti.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Come si spiega questa partita?

Si spiega facilmente, ma si mette in pratica più difficilmente. Loro giocano a 5, rientrano tutti e formano un rombo fatto di resistenza e corsa. Se vanno là, dobbiamo giocare là. Non è che abbiamo giocato là apposta, sono quelli della Lazio che hanno deciso così. Abbiamo tenuto palla sulla metà campo, e quando la recuperavano eravamo in grado di saltargli addosso e sopperire la loro ripartenza. Prendono palla, stavamo messi bene, primo tiro e gol. Poi ci è mancata lucidità, ci siamo innervositi, abbiamo perso diverse palle. Poi dovevamo ripiegare spesso con tanti giocatori. La partita si è messa diversamente e abbiamo giocato sulle loro qualità invece che sulle nostre. Dovevamo prevenire certe mezze misure e metterci in maniera corretta per evitare le loro accelerazioni. Ci sono stati degli episodi dove potevamo far gol e abbiamo sbagliato, mentre loro li hanno sfruttato. Sulla corsa siamo andati in difficoltà perché non abbiamo molta gente di corsa lunga. Cerchiamo di andare attraverso il collettivo e abbiamo perso le misure. A fine primo tempo ho fatto quel cambio perché Ruediger mi restava a metà strada e non potevo chiedergli di fare le sovrapposizioni. Ho deciso di tenere i centrali e mettere uno largo per avere più consistenza sulle ripartente, ma la prima volta che sono venuti giù abbiamo preso gol ugualmente. Dovevamo essere più lucidi aumentando velocità e trasferimenti palla per aumentare lo superiorità in mezzo al campo. Dovevamo fare di più, in molti abbiamo fatto al di sotto delle nostre possibilità, compreso io.

Momento dei bilanci. Oggi cambia il giudizio sulla stagione?

E’ il momento dei bilanci per lei, per me si analizza una sconfitta. I bilanci si fanno in fondo. Alla fine vedremo quello che ci sembra. Fra 4 partite li faremo. Da un punto di vista mio non cambia nulla, c’è da lavorare bene da domani. Abbiamo una trasferta difficile. Sotto l’aspetto morale abbiamo accusato.

SPALLETTI A ROMA TV

Non è mancata la cattiveria da derby?

Sì, è mancata. In molti giocatori non abbiamo questo aspetto e di conseguenza dobbiamo pensare più alle nostre qualità.

Dove la Roma ha sbagliato?

Si è innervosita dopo che ha preso gol sbagliando qualche palla di troppo. Subito contraccolpo al gol.

Due partite delicate, com’è l’umore?

C’è rammarico per non aver vinto, ma dobbiamo analizzare correttamente la sconfitta senza fare confusione.

Come si viene fuori da questo momento? Cosa dirai alla squadra?

Portiamo lo storico di questa stagione, quello che abbiamo fatto nell’anno e quello che abbiamo sbagliato oggi. Abbiamo preso una strada sbagliata e siamo arrivati in ritardo a questo appuntamento. La prossima volta faremo meglio.

Subentrata stanchezza?

Quando si porta palla e si decide di risolvere in modo individuale la perdi e pensi di essere stanco e lungo. E’ un modo di ragionare scorretto e butti all’aria le distanze e le misure che chi analizza le sconfitte ti può dire qualsiasi cosa. Cerchi la superiorità numerica e vai individualmente e ci può stare perché abbiamo anche queste caratteristiche ma il resto va fatto col collettivo.

Il primo duello vinto al 66’.

E’ una qualità che non abbiamo e che viene fuori ogni tanto, ma perdiamo meno palloni e giochiamo meglio. Facciamo pochi duelli e pochi contrasti ma nascondiamo questa mancanza facendo bene il resto.