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Spalletti: “De Rossi ci sarà. Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno”, Manolas: “Niente paura, siamo forti” – FOTO – AUDIO – VIDEO

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Il tecnico giallorosso ci crede: "Non mi meraviglierei se a passare il turno fossimo proprio noi. E con la Curva Sud piena la squadra giocherà meglio". Gli fa eco il greco: "Quando affronti giocatori così bisogna essere al 120%, ma siamo forti...

Redazione

Alla vigilia della sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League tra Roma e Real Madrid, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match contro i Blancos di Zidane. Il tecnico toscano non è solo: al suo fianco è presente anche Kostas Manolas.

Queste le parole dei due giallorossi:

Manolas, cosa passa nella testa di un difensore quando si affronta il Real Madrid che in attacco schiera Cristiano Ronaldo, Benzema e James Rodriguez?

Sicuramente sappiamo che il Real Madrid è una squadra forte, hanno giocatori che sono dei campioni, però la testa deve essere sempre concentrata perché quando affronti questi giocatori devi essere al 120%. Sono giocatori forti ma siamo anche noi forti, non abbiamo paura di nessuno, domani andiamo a lottare per la partita e vediamo che succede alla fine.

Spalletti, De Rossi va considerato completamente recuperato? Pensa di utilizzarlo in difesa oppure a centrocampo?

Daniele si è allenato bene ieri, mi aspetto che ribadisca oggi, che anche oggi sviluppi tutto l'allenamento dei ritmi come ieri e quindi poi sarà convocato.

Spalletti, lei è famoso per aver introdotto l’uso del falso nove. Nell’ultima occasione la Roma, quando era allenata da lei, ha eliminato il Real Madrid proprio così. Si avvarrà di nuovo di questa strategia?

Quando si fa il ruolo dell’allenatore abbiamo a disposizione più tattiche da adottare, e naturalmente dobbiamo fare attenzione anche a quelle che sono le qualità dei calciatori. Dobbiamo usare calciatori che sono forti ma altrettanto bisogna fare attenzione ad usare calciatori che formino una squadra forte. Io ho entrambe le possibilità, di giocare con un attacco più mobile che con un attacco più fisico. Mi prendo le ultime ore per poterci pensare, e poi valuteremo domani quale sarà la soluzione migliore.

Spalletti, c’è un favorito per questa sfida? Vede analogie rispetto al turno di alcuni anni fa quando la Roma eliminò un Real Madrid che probabilmente era favorito anche in quella occasione?

Secondo me non ci sono favoriti, abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno. Ci sono delle differenze: quella Roma lì era già rodata, aveva un gioco ormai riconosciuto dai calciatori che aveva a disposizione. Aveva un sistema provato e che aveva prodotto poi dei risultati. Attualmente noi stiamo lavorando, abbiamo imboccato una strada dove possiamo esaltare le qualità del nostro gruppo. Naturalmente ci vogliono conferme e questa è sicuramente la partita più adatta per vedere se siamo sulla strada giusta. Io sono molto fiducioso dei miei calciatori, perché li ho visti molto attenti in questo periodo e li ho visti in continua crescita.

 

Manolas, contro il Real Madrid è meglio una difesa a 3 o a 4?

La scelta è del mister, noi siamo a sua disposizione per dare il massimo e per aiutare la squadra a fare il risultato. A 3, a 4 o a 5 dipende da lui.

Spalletti:Bravo!” (ride, ndR)

Spalletti, Dzeko è così importante che giochi questa partita per procedere nel suo processo di crescita?

Sono importanti tutti i calciatori che ho a disposizione per una partita di questo genere, anzi ci vorrà l’apporto di tutti perché questa è la squadra che ha vinto la Champions con Ancelotti e son cambiati pochissimi calciatori, per cui l’apporto e la disponibilità devono essere totali. E' chiaro che poi per un allenatore c’è la difficoltà di fare scelte, ma sarà sempre la scelta di mettere in campo il miglior 11 per sfruttare quel 50% di possibilità che abbiamo per vincere questa partita.

Spalletti, in Spagna in questo momento si sta un po’ criticando Cristiano Ronaldo per il suo rendimento. Pensa anche lei che non sia all’altezza delle stagioni precedenti?

No, immagino che cosa avrebbero detto qui i tifosi spagnoli se avessero avuto a che fare con l’ultimo periodo nostro. Cristiano Ronaldo è uno dei più forti calciatori al mondo per quello che fa vedere in campo, e quando si parla di un campione vero come lui dentro c'è come qualità la continuità. Lui è un calciatore che può fare sempre la differenza perché è un calciatore moderno, ha forza, fisicità, velocità, fa gol. Però poi non vado a fare gabbie come ho letto in questi giorni. Io non vado a dire a 3 dei miei calciatori che devono marcare Cristiano Ronaldo. Non vado a dirgli che valgono un terzo di Cristiano Ronaldo, altrimenti mi ci vorrebbero 33 calciatori per giocare contro il Real Madrid, perché loro hanno tutti un valore importante. Quindi dirò a chi gioca nella sua zona che ha la possibilità di essere allo stesso livello di Cristiano Ronaldo.

Manolas, come stai visto che hai avuto dei problemi nei minuti finali contro il Carpi? Siete sulla strada buona: quanta voglia avete di dimostrarlo in una partita così difficile come quella col Real Madrid?

Io sto bene, grazie. Quando giochi contro il Real Madrid sei sempre motivato perché giochi contro i più grandi giocatori al mondo. Dobbiamo avere carattere, dobbiamo dimostrare che dentro al campo siamo alla pari con loro, dobbiamo giocare con la mentalità giusta. Come ha detto il mister, se andiamo in campo pensando di valere un terzo di Cristiano Ronaldo non scendiamo in campo, meglio che perdiamo così.

Spalletti, quali differenze trova tra questo Real Madrid e quello di 8 anni fa?

Il Real Madrid di adesso mi sembra una squadra che riparte meglio di quella di allora. Quel Real Madrid là era una squadra che ti avvolgeva con il gioco, che partiva e ti schiacciava nella tua metà campo. Giocava più palla sui piedi, era più stritolante sotto l’aspetto del gioco. Questo è più cattivo in determinati momenti, ribalta l’azione con una velocità impressionante. E quella che voi credete che sia una loro difficoltà per il fatto che non pressano molto e non vengono molto nella tua metà campo, in realtà è l’arma che hanno, perché questi giocatori che vengono lasciati a metà strada sono quelli che ribaltano l’azione in 3 secondi e arrivano poi a concluderla, questa mi sembra la differenza.

Spalletti, considerando che ci ha appena detto che non triplicherà la marcatura su Ronaldo, può essere Florenzi l’uomo giusto con le sue qualità per poterlo arginare un po'? Qual è la casellina del campo in cui secondo lei Florenzi rende meglio?

Sì, può essere lui insieme ad altri. Il fatto che alcune volte lo abbia spostato, vuol dire che poi ho anche altri calciatori che possono sviluppare quello che chiediamo in quel ruolo lì. E' chiaro che se poi il dirimpettaio è Cristiano Ronaldo, una base di velocità la deve avere il calciatore che giocherà su quella zona, perché questa è la prima qualità sulla quale bisogna basarsi per opporsi ad un giocatore di queste caratteristiche. Lui è un giocatore che sa fare tutto, e quello che lo differenzia da quelli che sanno fare tutto è che sa fare tutto bene. Di solito quelli che sanno fare tutto sono famosi tuttologi che poi da qualche parte concedono, lui invece si può usare da tutte le parti, e poi questa strada qui ci dirà qual è la specifica del suo ruolo, il settore dove lui si esprime al massimo. Però sono convinto che non ci sarà molta differenza, soprattutto se si ha in testa quella ricerca di andare ad attaccare l’avversario, di andare a far gol e di vincere le partite, e noi vogliamo mantenere questa ricerca.

Spalletti, domani all'Olimpico ci sarà una gabbia di 50mila persone. Il ritorno dei tifosi allo stadio è un merito che lei si ascrive? Quanto può spostare l'apporto del pubblico nella partita di domani?

Il merito è sempre quello che propone la squadra, e la squadra lo propone solo se lavora in maniera seria. Io penso che in questo periodo in cui ci sono stato io la squadra abbia fatto il suo dovere sotto l'aspetto della ricerca. Ora ci sono mezzi di comunicazione che sono qui vigili a guardare tutto, le sentinelle sono della Roma, traspare fuori quella che è l'intenzione dei ragazzi. Mi sembra che il pubblico abbia capito che siamo qui per una causa seria e per fare le cose seriamente. Noi non abbiamo sicuramente giocato un calcio spettacolare in queste partite qui, però ci abbiamo messo tutto quello che abbiamo dentro in questo momento. Attraverso questo siamo anche migliorati molto. Noi abbiamo bisogno del nostro pubblico, l'abbiamo detto più volte. Non c'è cosa più brutta che giocare una partita di calcio all'Olimpico senza il pubblico, proprio per la conformazione dello stadio e per quello a cui la nostra Sud ci ha abituati. Un cantante senza pubblico a un concerto canta peggio. Domani loro giocheranno ancora meglio perché sanno che la Sud è piena e che darà un contributo importantissimo.

Spalletti, quali sono le condizioni di Totti? Ci sono possibilità di vederlo in campo domani per almeno uno spezzone?

Francesco ha avuto dei problemi prima della trasferta di Modena, non ha partecipato a quella gara perché ha sentito il riacutizzarsi di un dolore vecchio. Poi si è allenato con il gruppo sempre e se lo farà anche oggi sarà a disposizione. Chiaro che, essendo a disposizione ed essendo scelto tra quei 18 che porteremo dentro, è possibile che possa essere utilizzato, non vedo perché no. Dipende sempre dalla partita e da quella che sarà la sua condizione. Dipende da tutti i fattori che dovranno dare un contributo alla squadra per tentare di vincere la partita. Sento parlare di esperienza, se mi devo basare sull'esperienza vinciamo noi, faccio giocare Maicon, Keita, De Sanctis e tutti calciatori forti sotto l'aspetto della storia e dell'esperienza. Per vincere ci vuole forza, ci vuole corsa, ci vuole disponibilità a sacrificarsi anche per il compagno. Tutti quelli che avranno queste qualità sono quelli che mi stanno più a cuore. Io non sono com tutti gli allenatori che dicono che tutti sono uguali. No, per me non tutti sono uguali. Son differenti, ho più disponibilità verso quelli che hanno queste qualità e queste caratteristiche. Quelli li tengo più da conto che di altri. Quelli che corrono, quelli che si impegnano sempre in allenamento, quelli che vengono con un'intenzione giusta per quello che è il risultato della Roma sempre, non solo dentro la partita o non solo perché uno fa gol o lo libera. E' un assieme di cose di cui io tengo conto, ma sempre per il risultato della Roma. Io non alleno nient'altro che il tentativo del risultato della Roma.

Spalletti, che ricordi ha lasciato Zidane in Italia?

Ricordi bellissimi, è stato un campione vero. Ogni volta che ci ho giocato contro dava subito l'impressione della sua personalità, della sua qualità, del suo estro, della sua forza mentale. Da allenatore io ho imparato tantissimo dai calciatori e campioni, lui avendolo già quel dono non dovrà impararlo questo, lui sarà sicuramente nelle condizioni di trasferirlo ai suoi calciatori. Ha un vantaggio in più, e quello è successo anche a me: quando ho iniziato facevo parte di quel gruppo, avevo molti calciatori di cui ero stato compagno dentro lo spogliatoio. Quelli gli daranno una mano eccezionale per passare questa prima fase di questo nuovo ruolo che sta interpretando adesso. Riuscirà sicuramente a diventare un grande allenatore, per lui sarà più facile sia che per me o un'altra persona che non ha le sue qualità naturali.

Spalletti, negli ultimi due anni la Roma ha subìto due sconfitte sonore in Europa, come l'1-7 contro il Bayern Monaco e il 6-1 a Barcellona. Immagino che affrontando un altro avversario dello stesso livello è naturale che per qualche calciatore sorga il timore di quei ricordi. E' possibile allenare questo eventuale timore e migliorare l'approccio mentale in questo senso?

Ci sono stati anche altri risultati che ha fatto questa Roma qui, anch'io in precedenza ho subìto delle importanti sconfitte, ma poi accanto ci sono anche importanti vittorie che si possono elencare tutte, e vedrai che sono molte. Questo diventa sempre dipendente da quello che tu instauri come rapporto e come ricerca giornaliera. La squadra deve avere solo una strada. Abbiamo parlato di nuovo stile Roma, non vogliamo più sentir dire che qui non si sa lavorare e che qui non si lavora. Qui si lavora e bene, perché questo è un ambiente ideale per lavorare, soprattutto nel calcio. Siccome ormai siamo internazionali diciamo "The Roma way", la strada della Roma. Noi dobbiamo percorrere quella strada lì, noi dobbiamo avere la ricerca di andare a giocare le partite mettendo tutte le nostre qualità che abbiamo dentro, dobbiamo tirar fuori quello che abbiamo dentro per la Roma, è fondamentale. Sono convinto che questa squadra abbia delle potenzialità. Non sono stato contento nella partita di Torino. Perché? In molti ci hanno fatto anche i complimenti perché le squadre vanno lì e perdono in maniera più sonora, però non l'abbiamo giocato bene perché non si è provato a vincere la partita. Io non sono contento quando la mia squadra non prova a fare le cose, se non fai le cose poi diventa tutto più difficile. Bisogna avere il coraggio di osare. Non ci pentiremo dei cattivi risultati, ma ci pentiremo dove non siamo stati noi stessi e dove non abbiamo provato a tirar fuori quello che è il nostro carattere e quello che è il nostro sentimento per la Roma.

Manolas, in Europa la difesa della Roma ha avuto problemi, ha subìto 16 gol, evidentemente qualcosa non ha funzionato. Nell'approccio a questa partita conterà anche questo dato?

E' vero che abbiamo preso 16 gol, però in una squadra non si difendono solo in 4 o in 5, si difendono tutti. Dobbiamo lottare tutti. Abbiamo preso 16 gol e tutti dicono che è colpa della difesa. Domani nell'approccio della partita contro il Real noi dobbiamo fare risultato senza prendere gol per andare lì e per passare il turno. Se vogliamo passare il turno dobbiamo fare risultato per lottare nella prossima partita. Io sono molto fiducioso, se domani il mister mi sceglie per andare in campo darò il massimo per aiutare la mia squadra a fare risultato positivo.

Nel 2008 fu una sorpresa eliminare il Real Madrid, adesso probabilmente sarebbe una grandissima sorpresa. In questi anni secondo lei la Champions, che ci era stato detto che sarebbe dovuta diventare più equilibrata, ha fatto passi avanti o è diventata il meraviglioso giardino di 4 o 5 squadre formidabili?

A noi piace fare sorprese, nel senso che giochiamo per dare degli impulsi forti. E' uno sport, un gioco, uno spettacolo da impulsi forti. Il pubblico ha bisogno di questi contraccolpi, probabilmente per quello che abbiamo vissuto ultimamente ne ha bisogno ancora di più. Noi siamo sulla strada giusta, io vedo la possibilità nei miei calciatori di fare un balzo in avanti ulteriore rispetto a quello che abbiamo fatto fino ad adesso. Io non mi meraviglierei se la Roma lottasse fino al 95esimo della partita di ritorno per il passaggio del turno, e non mi meraviglierei se poi a passarlo fosse proprio questa squadra. La Champions? Secondo me è un equilibrio costante che si sta subendo nel calcio in generale, sia a livello nazionale che internazionale. Non ci sono più quelle squadre con cui vai a giocare e si dà per scontato che uno debba vincere e l’altro l’opposto. Ci sono delle squadre che attraversano momenti difficili, soprattutto poi quando giochi nel nostro campionato che è carico di tensione, oppure quando vai a giocare una partita di livello internazionale con una grande squadra che ha un grande carattere in un determinato momento, ma in generale sono d'accordo che il livellamento sia costante verso l’alto e che questo sia un calcio di buona qualità, sia quello italiano che quello internazionale in generale.

(trascrizione a cura di Melania Giovannetti)