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Spalletti day, dallo sbarco agli allenamenti. Il tecnico porta entusiasmo. Garcia: “Forza Roma” – FOTO – VIDEO

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Dall'arrivo all'aeroporto di Fiumicino, accolto dai tifosi in delirio, al primo allenamento con i suoi nuovi giocatori. Ecco il ritorno a Trigoria di Luciano Spalletti

Jacopo Aliprandi

Si erano divisi in quel lontano 1 settembre del 2009, dopo il match contro la Juventus, ma l’amore tra Luciano Spalletti e la Roma è sbocciato nuovamente. Dopo 2326 giorni, il tecnico di Certaldo torna nuovamente a Trigoria, pronto a scrivere un nuovo capitolo con la squadra giallorossa. Oggi è stato il suo giorno: dall’arrivo a Fiumicino, all’ufficializzazione come nuovo allenatore, il primo allenamento, fino alle prime dichiarazioni in giallorosso, il tutto contornato dall’entusiasmo dei tifosi presenti all’aeroporto e davanti ai cancelli del centro sportivo.

L’ARRIVO A ROMA –Luciano fremeva di arrivare nella capitale, tanto che deve aver chiesto al pilota del volo Az631 partito da Miami di 'accelerare' per arrivare 42 minuti prima dell’orario previsto. Alle 11.48 l’atterraggio all’aeroporto di Fiumicino, venti minuti dopo l’uscita dal Gate 3 dove ad attenderlo c’erano circa una trentina di giornalisti e quasi il doppio dei tifosi. Scortato dalle forze dell’ordine, il tecnico è riuscito a raggiungere l’autovettura della società, tra i romanisti che lo incitavano a far lavorare i giocatori intensamente (“Mi raccomando mister, falli correre!”) e i cori che intonavano a gran voce il suo nome. “Son contento di essere tornato in un campionato di livello”, le sue prime parole con la sciarpa al collo giallorossa. Niente riposo, il tecnico salito sulla Lexus bianca (attenzione, uguale a quella di Garcia ma non la stessa) si è diretto subito al centro sportivo “Fulvio Bernardini” di Trigoria.

 

IL RITORNO A TRIGORIA – Sei anni, quattro mesi e diciassette giorni dopo, Luciano Spalletti è tornato a varcare i cancelli verdi di Trigoria, tra la gioia e l’entusiasmo dei tifosi presenti. Sì, perché i supporter giallorossi erano presenti anche davanti al centro sportivo, segno che questo cambio di panchina servirà non solo a migliorare i risultati sportivi, ma anche a riportare la passione a quei tifosi che nel corso dei mesi (e dei risultati) l’hanno smarrita. “Bentornato Mister”, si legge su uno striscione esposto al suo arrivo, e che lì è rimasto fino a sera, insieme ai tifosi. L’ex Zenit non ha perso tempo, ha voluto subito stringere la mano a tutti i suoi nuovi e vecchi giocatori (Totti, De Rossi, Lobont li aveva già allenati in giallorosso, De Sanctis a Udine), e salutare tutti i dipendenti del Bernardini. Alle 13.00 il pranzo con i dirigenti, mentre la Roma rilasciava una prima intervista del tecnico.

“Non ho mai lasciato la Roma nel mio sentimento. Sono emozionato perché so quello che è il valore di questa città, di questa società e di questa squadra, lavorare con gente di valore mi emoziona. Non mi sono mai staccato da Roma perché mio figlio poi è tornato a studiare qui anche quando stavo allo Zenit. È un tifoso della nostra squadra e segue tutte le vicende, mi diceva tutto quello che succedeva. E’ cambiata molto la squadra, so che è stato fatto un bel lavoro di ristrutturazione in generale che era necessario. Il calcio è difficile poterlo cambiare come se fosse un interruttore. Penso che questo momento della Roma sia soprattutto mentale. Spero che ritoccando i tasti giusti e parlando in maniera pulita e chiara alla squadra si possa ritrovare quello spirito e quel carattere, aspetti che vanno in evidenza prima dei numeri e dei moduli. I nostri tifosi possono dare molto alla squadra, tutti lo sappiamo. Abbiamo un numero eccezionale di sostenitori e averli al nostro ci darà una spinta superiore rispetto a quella che noi riusciamo a mettere sul rettangolo verde di gioco. Ma loro apprezzano l’impegno, la disponibilità, il sudore e la lotta: solo se metteremo in campo questi ingredienti avremo il loro assenso”(leggi l’intervista completa)

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L’UFFICIALITA’ – Nel primo pomeriggio è anche arrivata l’ufficialità del suo ritorno in giallorosso. "L’AS Roma è lieta di annunciare che Luciano Spalletti ha assunto l’incarico di nuovo responsabile tecnico della prima squadra", si legge sul comunicato. “Siamo estremamente felici di dare il nostro bentornato alla Roma a Luciano Spalletti”, ha dichiarato il presidente James Pallotta. “È un allenatore vincente, che ha collezionato una lunga serie di successi. Non vediamo l’ora di lavorare insieme per portare la Roma dove riteniamo meriti di stare”. “In questa stagione ci sono ancora tante partite da giocare, sia in Italia sia in Europa”, ha dichiarato il CEO Italo Zanzi. “L’arrivo di Luciano Spalletti non fa altro che aumentare la fiducia che già nutriamo nella nostra squadra”.

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I SALUTI DI GARCIA – Per un mister che arriva, un altro se ne va. Rudi Garcia ieri ha passato la giornata a Trigoria per salutare tutti i suoi ormai ex giocatori e i dipendenti, oggi il tecnico francese ha voluto mandare un messaggio ai tifosi. “Un caro saluto a tutti i miei giocatori, il mio staff e a tutte le persone che lavorano dentro la Roma – l’inizio del suo messaggio dal proprio account Twitter - Porto con me tanti bei momenti di emozioni collettive. Umanamente e professionalmente è stata una grandissima avventura, anche se interrotta troppo presto. Un caro saluto a ciascun tifoso romanista. Non dimenticate mai: ‘la Roma non si discute, si ama’. E io la amo. Sempre forza Roma”.

L’ALLENAMENTO – Se la mattina i giallorossi si erano allenato con lo staff del tecnico del toscano, la seduta pomeridiana è stata seguita direttamente da lui. Un primo riscaldamento con il preparatore Norman, rimasto anche dopo l’esonero di Garcia perché uomo del presidente, poi via alla parte tattica. Il gruppo è stato diviso in due, con i difensori che hanno lavorato sul campo C insieme ai preparatori Baldini e Domenichini, mentre i centrocampisti e gli attaccanti hanno svolto la seduta sul campo B con il mister. La sessione si è conclusa con una partitella 11 vs 11. Lavoro personalizzato per Keita, Gervinho, Maicon e Uçan. Un allenamento intenso per testare la forma atletica dei calciatori, viste le numerose critiche alla squadra, colpevole di correre poco in partita. “Li ho ritrovati attenti e non poteva non essere così – ha dichiarato Spalletti in un’intervista rilasciata al club, dopo la seduta - Hanno messo un’intensità importante durante l’allenamento, volevo vedere se qualcuno ce la facesse a sviluppare tutto l’allenamento, ho avuto segnali positivi. Occorre lavorare sull’aspetto mentale, se cominciamo ad andare dietro a situazioni fisiche perdiamo la strada per il nostro futuro, abbiamo pochissimo spazio e dobbiamo portare a casa subito dei risultati. Nel calcio è sempre una questione di testa, i tasti giusti sono quelli di far sapere ai ragazzi che quella che è la direzione corretta. Fisicamente stanno tutti bene, non voglio che nessuno parli di problema fisico, li ho visti e stanno molto bene ed è un dato di fatto. La partita di domenica contro il Verona è fondamentale, contro una squadra difficile come tutte le partite. Il nostro campionato è molto livellato ormai, c’è una qualità che ci ha avvicinato al calcio europeo, ci sono squadre che giocano bene. Domenica voglio vedere quello che ho visto oggi, sarà un piacere assistere alla gara della Roma da quella panchina. Abbiamo bisogno del nostro pubblico, sarà una spinta fondamentale e loro lo sanno”. (leggi l'intervista completa)

 

L’ENTUSIASMO DEI TIFOSI - 'Pubblico' che si è fatto sentire fino a sera inoltrata, davanti ai cancelli di Trigoria. I tifosi infatti hanno voluto mostrare il loro sostegno al mister e ai giocatori, che all’uscita dal centro sportivo si sono fermati a scattare foto e a firmare autografi. Tanti cori per Dzeko, Salah, De Rossi e, ovviamente Luciano Spalletti che, stanco per la lunga giornata e il fuso orario, ha deciso di rimanere a dormire nel centro sportivo, pronto domani a riprendere gli allenamenti della sua nuova Roma. “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditti. È tornato anche lui, per un nuovo amore con la Roma e i suoi passionali tifosi. Bentornato Mister.