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Di Francesco: “Roma combattiva per fare qualcosa di grande”. Nainggolan: “Concentrati per 95′” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Il tecnico alla vigilia della sfida col Liverpool: "Il desiderio di fare un nuovo miracolo ci deve spingere tutti a dare qualcosa di più. Non possiamo mettere 3 uomini su Salah". Il Ninja: "Non possiamo fare gli errori dell'andata"

Redazione

L'appuntamento con la storia si avvicina: domani sera alle 20.45 la Roma scenderà in campo per sfidare il Liverpool nella semifinale di ritorno di Champions League. Ribaltare il 5-2 dell'andata a favore dei Reds è un'impresa difficile ma non impossibile. Alla vigilia del big match, il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco è intervenuto in conferenza dalla sala stampa dello stadio Olimpico. Al suo fianco presente Radja Nainggolan.

Ecco le parole di Di Francesco in conferenza stampa:

La rimonta col Barcellona è stata una bellissima tappa di questa stagione. Che differenze ci sono tra quella partita con la gara di domani contro il Liverpool?

Affrontiamo una squadra totalmente differente come impostazione tattica e come mentalità. Molto meno portata al palleggio, ma maggiormente capace di andare in verticale. Dal punto di vista tattico cambia tantissimo, ma non da quello motivazionale. Noi abbiamo il desiderio di fare questa rimonta, il desiderio di mettere in campo tutto quello che abbiamo cercando di fare qualcosa di veramente grande.

La forza di questa squadra in Champions è stata la difesa nelle partite casalinghe: nessun gol subìto all'Olimpico in 5 partite. Si riparte da questa difesa? Può darci indicazioni definitive sulla formazione che pare scontata?


Per me niente è scontato. Oggi farò le valutazioni sulla formazione, anche se ci sono giocatori che mancheranno quasi sicuramente, quindi avrò meno pedine a disposizione in questa gara, purtroppo. Sarà molto importante approcciare questa partita sia in fase difensiva che in fase offensiva, non possiamo pensare solo di difenderci bene se poi attacchiamo male. Bisogna fare 3 gol, vanno unite le due cose. Partiamo da una grande fase difensiva, servirà l'attenzione, l'applicazione e la capacità di dare meno profondità agli avversari. Questo è un discorso più giornalistico e poco sensato dal punto di vista realmente tattico e dinamico, perché se vuoi fare dei gol non puoi stare sotto la tua traversa o nella tua area. Per questo, il rischio di dare qualche contropiede agli avversari ci sarà sicuramente. Noi dobbiamo metterlo in conto sapendo che dobbiamo cercare di fare 3 gol.

Strootman non ce la fa?

Difficilmente sarà della partita.

Ha visto la gare del City col Liverpool? Ha visto come la squadra di Guardiola ha attaccato da subito? Potete prendere qualcosa da là?

Sì, ovviamente sì, le ho viste anche prima della gara di andata. Il City aveva fatto benissimo all'inizio, ha rischiato più volte di fare il secondo gol, ma poi il Liverpool è una squadra pericolosissima e ti fa male appena gli concedi qualcosina. Noi dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile se vogliamo credere in questa rimonta. Voglio chiarire una cosa generale visto che qui si dice sempre 'Io ci credo'. Noi veniamo a giocare una semifinale di Champions davanti a 70mila persone, e vi aspettate una squadra arrendevole? No, vi dovete aspettare una squadra combattiva. Io voglio vedere una squadra che in campo dà tutto quello che ha, poi la partita può finire 4-1 o 3-1, da una parte o dall'altra. Non mi interessa. Voglio vedere l'entusiasmo e il desiderio di andare oltre l'ostacolo, ed è quello che dobbiamo fare noi domani.

Sa che il secondo di Klopp ha lasciato il Liverpool? È una cosa positiva per voi?


Per pareggiarla anche io ho cacciato il mio vice (ride, ndr). Al di là della battuta, queste sono cose interne che non mi riguardano. Non posso preparare la partita in base al fatto che non ci sarà il vice di Klopp. Credo che in campo ci sarà una squadra forte e determinata, una società che ha investito tantissimo per fare bene sia in campionato che in Champions. Davanti avremo una squadra che ha storia in Europa, non credo possa fare la differenza la mancanza di un componente dello staff. Quelle sono più problematiche interne non nostre.

Come immagina questa partita? Quale dovrebbe essere la gara ideale? Uno pensa a quello che avete fatto col Barcellona. Come può essere fermato il Liverpool? Cosa sogna per poter ripetere il miracolo?

Io farei come si fa al computer: un copia e incolla di quella che è stata la prestazione col Barcellona, sia tecnica e fisica, ma anche nella testa dei calciatori. Per poter competere col Liverpool, prima di tutto bisogna alzare la qualità della prestazione atletica della gara. Questo è fondamentale, poi viene tutto il resto. Nell’atteggiamento, nell’approccio e nella capacità di cercare di far gol il prima possibile per poi entusiasmare e trascinare ancora di più il nostro pubblico.

Sa che un tifoso del Liverpool è stato quasi ucciso da un gruppo dei vostri ultras fuori da Anfield? Perché la Roma ha questi problemi con il comportamento dei suoi tifosi? Negli ultimi anni diversi tifosi inglesi sono stati attaccati qui a Roma. Si aspetta che tra oggi e domani succeda lo stesso? Qual è il suo messaggio ai tifosi della Roma?

Un po' di cattivi ci sono in tutte le tifoserie, credo che sia stata una minima parte a fare quello che non si doveva fare. Ho già detto in precedenza che sono molto vicino a Sean Cox e alla sua famiglia, e sono contro ogni forma di violenza, sia io che tutto il nostro ambiente. Vi assicuro che a Roma ci sono tifosi veri, appassionati e perbene. È una piccolissima parte, che anche dalle vostre parti credo ci sia, che può rovinare uno sport bellissimo come il nostro e una partita bella come deve essere quella di domani. Ne approfitto per fare un appello: mi auguro che domani sia veramente una gioia venire allo stadio, un divertimento. Al di là del risultato.

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Partita facile da preparare a livello motivazionale, non c'è bisogno di andare a pescare chissà dove. Qual è la sua vigilia a livello psicologico ed emotiva? Come la sta vivendo? Lei è solo rispetto al gruppo. Primo anno qui ed è arrivato in semifinale di Champions, è una grande cosa.

Meno male, ci siamo accorti che abbiamo fatto veramente una grande cosa. Mi fa piacere, ma personalmente sono uno che non si accontenta mai. Dobbiamo ambire e provare a fare del nostro meglio per cercare di arrivare a Kiev. Queste deve essere l'ambizione. Poi non succederà, però la nostra forza deve essere quella di crederci fino in fondo. Come la sto vivendo? Vivo questa partita cercando di trattarla come le altre. Dal punto di vista mentale, la mia entità non è divisa da quella del gruppo. Quello che l'allenatore trasmette come mentalità è fondamentale, deve entrare nella testa dei calciatori. Devo dire che per tante cose ci sono riuscito, e di questo sono contento, ma manca ancora qualcosina per dare quel qualcosa in più. Da oggi, anche se già l'abbiamo fatto in questi giorni, cercherò di caricare ancora di più questi ragazzi e renderli ancora più consapevoli di poter riuscire a fare veramente qualcosa di grande.

Col Barcellona ha sorpreso tutti varando un modulo inedito. Ci possono essere sorprese domani? Magari anche in fase difensiva su Salah.

Non possiamo spostare un blocco squadra per un giocatore, anche se ha determinato tanto nella gara di andata. Non possiamo cercare di orientare tutta la squadra dalla parte di Salah. Ci sono meccanismi da migliorare. Ho sentito parlare molto della difesa a 3 e non a 5 quando si difende. È come parlare di 4-3-3 e quando si difende e vi conviene diventa un 4-5-1. Servirà applicazione e attenzione. Bisogna sapere che Salah ha una qualità impressionante nell'andare in verticale, bisogna essere un po' più bravi a leggere certe situazioni. Non è che possiamo mettere 3 giocatori su Salah. Questo non esiste, perché noi dobbiamo avere la forza cercando di dare la giusta importanza agli avversari, ma anche pensando noi di fare qualcosa di grande per poter recuperare 3 gol.

All’andata Klopp le ha fatto i complimenti perché si è giocato la partita, in Europa è una cosa apprezzata. In questo percorso di crescita che lei sta impostando, ci possono stare anche queste brutte serate che possono servire da lezione a costo di non snaturare la propria identità?

Forse ci devono stare e fanno parte di un percorso. Ricordiamoci che siamo in semifinale di Champions. Penso che, per uno che è la prima volta che fa questa competizione, sia un bel traguardo. È un traguardo che comunque non sposta niente su quella che è la mia idea di calcio, cercando di mantenere la stessa identità. A Liverpool ci è mancata l'attenzione costante durante la gara. Non pensate che i ragazzi non abbiano preparato bene la partita. È inevitabile che una semifinale la prepari bene, ma nell’inconscio, quando si è in partita, si può andare un po’ nel pallone e perdere un po' quello che si era preparato. Non sempre tutte le ciambelle riescono col buco. Noi dopo il 25’, nella parte centrale della gara siamo stati veramente in balia del Liverpool. Questo ci deve essere da insegnamento per la gara di ritorno, sperando di poter rimediare a quel black out troppo lungo che abbiamo avuto a Liverpool.

Il gegenpressing di Klopp vi ha messo molto in difficoltà, vi è mancata un po’ di qualità in mezzo al campo. Ed è un rischio che potrete avere anche domani. In questo senso, che accorgimento può avere un allenatore? Come si fa a chiedere più qualità a un giocatore?

A Liverpool si attaccava con un terzino ma avevi sempre tre difensori, se giochi a 4 attacchi con un terzino e al massimo ne hai 3. È inevitabile che se vuoi giocare per fare gol o per sviluppare la manovra, come è successo a Liverpool, la capacità è quella di essere migliori preventivamente e capire quando c'è una situazione di pericolo. Però se perdiamo palla costantemente, come è successo a Liverpool, andremo spesso in difficoltà. La capacità è quella di sbagliare il meno possibile. È inevitabile che qualche errore ci possa essere quando c'è grande aggressività da una parte e dall'altra. Dobbiamo sfruttare al meglio i loro errori e noi sbagliare molto meno, questo è fondamentale. Quando devi fare una partita non è che ti puoi allungare di 100 metri e lasciarne 10 di qua e 10 di là. Lo si è visto anche in altre gare: quando rimani troppo basso non hai grandissimi vantaggi. Bisogna mantenere la nostra filosofia cercando di sbagliare molto meno di quello che abbiamo fatto a Liverpool.

Effetto Olimpico decisivo in questo vostro cammino.

Sì, soprattutto per il fatto di aver concesso poco agli avversari all'Olimpico. Obiettivamente, la partita che abbiamo sofferto di più è stata la prima con l'Atletico Madrid, mentre nelle altre abbiamo concesso pochissimo agli avversari e siamo stati sempre cinici e determinati quando dovevamo far male. Mi auguro che succeda lo stesso anche domani. Tutti sappiamo che ripetersi non è mai facile, ma con questa mentalità, questo pubblico e questa passione che c'è adesso attorno alla squadra, il desiderio di fare un altro miracolo ci deve spingere tutti a dare qualcosina in più che magari ci è mancato a Liverpool nella partita di andata.

Quando c'è stato il sorteggio tra Roma e Liverpool il pensiero è stato il ritorno di Salah e la finale del 1984 qui all'Olimpico. Le ha usate come forma di motivazione extra o no? Se ne è parlato un minimo nello spogliatoio?

È passato troppo tempo da quella finale per questi ragazzi per capire l’importanza di quello che è stato. È più nel cuore di tanti giallorossi romanisti, e io, essendo stato tanto tempo qui prima, posso anche capire e so che importanza può avere questo spirito di rivalsa per tutti, però parliamo di un altro calcio, di un’altra epoca e di tante altre cose totalmente differenti. Quindi ritengo che i ragazzi non si possano legare al 1984 per preparare questa gara. Le motivazioni sono altre, prima di tutto sono intrinseche, perché è una semifinale di Champions, per l'importanza della partita e per un insieme di cose; e anche perché noi dobbiamo credere e far crescere in quest’ambiente, in questa squadra e in chi lavora nella Roma il grande senso di appartenenza. Ma questo esula dalla gara del 1984.

In questa partita in cui bisogna segnare tanto, Dzeko si sente investito di tanta responsabilità? Per lui è un peso o una gratificazione? Lei gli ha detto qualcosa? Come arriva Edin a questa partita?

I giocatori devono sentirsi responsabili e gratificati nello stesso tempo di essere responsabili. Come io che sono venuto ad allenare la Roma, sono gratificato e nello stesso tempo mi devo sentire più responsabile. Per quello il calciatore ha un ruolo determinante in mezzo al campo, ancora di più Edin Dzeko perché è uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra. Mi auguro che possa essere il giocatore che, come Salah all’andata, possa determinare questa nostra grande rimonta al ritorno. Lo dico proprio pubblicamente: lo rendo io responsabile di questo, perché è giusto che un calciatore con le sue qualità e le sue potenzialità si prenda queste responsabilità, così come deve prendersele Nainggolan, che, da quello che ho sentito prima, ha detto che domani farà almeno un gol (ride, ndr).

Risponde Nainggolan: "Ci provo, ci provo".

Ecco le parole di Di Francesco a Roma TV:

Noi vogliamo provarci ancora, partiremo da un risultato difficilissimo ma abbiamo la forza e la capacità per ribaltare il risultato.

Il Liverpool deve temervi?

Vorrei essere nei panni del Liverpool più che nei nostri, però noi abbiamo già ribaltato un risultato pesante e ci proveremo anche domani.

Differenze Barcellona-Liverpool?

Hanno un diverso modo di giocare, il Liverpool gioca in verticale e non fa del possesso la sua dote migliore, anche se dovessimo concedere qualche occasione, noi dobbiamo essere bravi a leggerle in anticipo.

Ecco le parole di Nainggolan in conferenza stampa:

Cosa non ha funzionato a Anfield? Come pensate di arginare il Liverpool domani?

Questo lo devi chiedere al mister, io cosa devo rispondere? Quello che non è andato si è visto. Loro hanno fatto la differenza in attacco, dove hanno giocatori importanti. Magari non siamo stati concentrati per tutti i 90', e in queste partite ti fanno male nel momento in cui sei un po' distratto e non stai sul pezzo. Bisogna essere concentrati per 95', dare il massimo e cercare di ribaltare il risultato.

La grande soddisfazione di arrivare in una semifinale di Champions, la voglia di rimanere in futuro per sempre in questa città, credo.

Adesso viviamo questa partita. Penso che questo sia stato un percorso bellissimo fino ad adesso, speriamo che continui ancora. Io ci credo, non è il momento di parlare del futuro. Dobbiamo ancora raggiungere i nostri obiettivi, siamo concentrato su questo. Meglio parlare della partita che del mercato.

Credete di poter fare 3 gol?

Sappiamo che sarà difficile, ma lo era anche col Barcellona e l’abbiamo fatto. Dobbiamo credere in quello che possiamo fare. Penso che sarà ancora più difficile rispetto al Barcellona, il Liverpool è una squadra migliore dal punto di vista fisico. L'unica cosa che dobbiamo provare a fare è segnare 3 gol concedendo il meno possibile al Liverpool.

Nella gara di andata c'è stata parecchia differenza col Liverpool?

Secondo me sono stati soltanto più continui rispetto a noi. Ci sono stati tratti della partita in cui abbiamo fatto quello che dovevamo fare, purtroppo non siamo riusciti a farlo per 90' interi. A Barcellona l'abbiamo fatto con molta più continuità, il risultato è stato bugiardo. Adesso siamo riusciti a fare 2 gol alla fine che ci danno speranza per andare avanti. Adesso non possiamo commettere gli stessi errori dell'andata. Tutti noi siamo consapevoli di quello che è successo là e di quello che non dobbiamo fare qua.

Rispetto allo scorso anno, sono diminuiti i gol e sono aumentati gli assist. Le piace questa sua nuova versione? Come mai in 25  partite di Champions non ha mai segnato?

Che posso dire… sicuramente sono un tipo di giocatore che non vive per il gol. Fa piacere quando uno segna, ma per me è più importante il risultato finale. Se quest'anno sono aumentati i miei assist, vuol dire che ho fatto felici altri giocatori che hanno fatto i gol. Rispetto all’anno scorso è un po' tutto diverso. C'è un'altra filosofia di gioco, di tutto, ma io sono contento dove gioco, dove sono stato messo. Ho sempre dato il massimo. Gol in Champions? Spero di sbloccarmi magari già domani. Il prima possibile comunque, mica è l'ultimo anno... vediamo.

Al 25' della gara di andata si è spenta la luce, lei è stato l'unico che in quel momento che è riuscito a mantenere l'idea di quello che stavate facendo. Alcuni suoi compagni sono andati in difficoltà. Cosa può succedere in campo in certe situazioni? All'improvviso la Roma si è spenta.

Magari è stata la prima volta in semifinale, un po' di emozione, tante cose... Non lo so. Eravamo partiti bene, abbiamo pure cercato di giocare, poi prendi l'1-0, il 2-0 poco prima dell'intervallo. Non lo so. Io non entro nelle teste di tutti, uno magari mentalmente è più forte di un altro. Dopo questa partita, noi tutti siamo consapevoli degli errori commessi e delle situazioni di gioco sbagliate. Anche le attenzioni da mettere sui calci piazzati che abbiamo riguardato. Dobbiamo migliorare tante cose e adesso dobbiamo cercare soltanto di fare meglio per molto più tempo, cioè per 95'.

Contro il Barcellona, a parte forse i tifosi della Lazio, tutta Italia si è emozionata per la vostra impresa, vi sono arrivati subito i messaggi emozionati di molti club e di molti tifosi di altre squadre. Se lo aspettava e le ha fatto piacere? Vi dà ancora più responsabilità questa cosa? Qualcuno ha scritto che sembrava che stesse giocando la Nazionale...

Penso che non sia perché una squadra è italiana che si tifa italiano. Io penso che quando una squadra fa un risultato del genere tutto il mondo lo guarda un po' con gli occhi diversi. Chi se lo aspettava che si poteva fare 3-0 col Barcellona? Penso che fare il tifo per una squadra italiana sia anche un po' una cosa normale, perché la sportività ci deve stare. Quindi fa piacere, la responsabilità c’è, ma si sa che sarà una cosa difficile. Poi se si riuscirà ancora una volta arriveranno di nuovo i complimenti, se non ci si riuscirà avremo comunque fatto un bel percorso, e credo che la guarderanno un po' tutti in questo modo.

Questo traguardo raggiunto, comunque vada domani, è per lei la definitiva conferma del fatto che il suo futuro è qui? Continua comunque a vedersi qui anche per i prossimi anni?

Ma io non ho scelto di rimanere qua perché sapevo di arrivare in semifinale, io sono rimasto qui perché credo che vincere qui sarebbe una cosa indimenticabile, sono fatto così io. Non preferisco la strada più semplice. Sto cercando di farlo, anche se non è facile, ci saranno magari altri anni. Non ho voglia di lasciare i posti dove sto bene, sono fatto così.

Ecco le parole di Nainggolan a Roma TV:

Il nostro è stato un percorso bello, però siamo consapevoli che sarà un match difficile. Avremo il pubblico dalla nostra parte, perché non riprovarci? La prima arma deve essere il pubblico, tutto l'ambiente deve crederci e anche noi, magari si può fare una sorpresa. In attacco loro possono fare la differenza, dobbiamo limitare le loro individualità e noi non dobbiamo mollare per 95' perché altrimenti ti puniscono subito.