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Spalletti: “Futuro? Se ne può parlare dopo il derby. La Sud inciderà molto” – AUDIO – GALLERY – VIDEO

Le parole del tecnico alla vigilia della gara di Coppa Italia: "Loro sono in vantaggio, ma noi siamo convinti della nostra possibilità di passare il turno. Mettiamo la ciliegina sulla torta"

Redazione

Giornata pre-derby per Roma e Lazio: domani sera le due squadre della Capitale si sfideranno all'Olimpico nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Alla vigilia del match, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa di Trigoria.

Ecco le parole di mister Spalletti in conferenza stampa:

Già con il Lione la Roma partiva da una situazione di svantaggio. L'aver affrontato quella partita può aiutare la squadra per il match di domani?

Penso che aiuti il modo in cui sono state affrontate tutte le partite da parte della Roma. Se andiamo a vedere anche i numeri si nota che la Roma ha una sua coerenza di affrontare le gare, di mentalità, di credere in qualcosa che poi assomigli ad un gioco di squadra e ad un collettivo e di provare a vincere le partite. Per cui deve ripetere quello che ha fatto fino a questo momento qui, quello è il modo giusto.

Dopo un anno e mezzo circa la Roma ritrova il tifo organizzato della curva Sud. In una partita come quella di domani quanto può incidere questo fattore?

Può incidere molto, ma è chiaro che noi dobbiamo creargli le condizioni per essere determinanti. Loro possono esserlo, ma noi dobbiamo fargli vedere un modo di stare in campo e una ricerca importante alla quale loro parteciperanno. Secondo me, dalla voglia che hanno, riusciranno a trasferire tanta roba lo stesso, ma è chiaro che noi dobbiamo partecipare. Dobbiamo essere i primi a fare un passo affinché succhino dentro la palla dentro la porta da soli, l'aspirino dentro. E' un risucchiare la palla in porta, si può usare spingere o risucchiare, è la stessa cosa. Dipende da che parte tu giochi, perché se tu sei in fondo alla porta bisogna che tu la spinga, se tu sei dalla parte di qua la tiri verso di te.

Non c'è dubbio che il pareggio tra Napoli e Juventus sia stato il risultato migliore per la Roma. Questa rinnovata ambizione in campionato si può conciliare con la possibilità di fare un'impresa domani?

Ogni tanto voi ci ricordate quelli che sono i dati in generale del campionato, e se non sbaglio dal pareggio di ieri viene fuori che la Roma nel girone di ritorno ha fatto più punti di tutte le altre concorrenti, addirittura più del Napoli, della Juve stessa e dell'Inter che ne ha fatti tantissimi. Per cui questo è un dato di fatto che diventa poi fondamentale per dire che la partita di domani è sicuramente la ciliegina sulla torta, ma sia noi che i nostri avversari ci siamo costruiti la possibilità di un futuro importantissimo. Quindi non finisce lì, è una questione che avrà un tempo lungo poi per mettere dentro aggettivi, considerazioni ed elementi su quello che è stato fatto come lavoro dai miei calciatori e dai nostri professionisti. Ora la cosa fondamentale diventa questa possibilità che abbiamo costruito: dobbiamo tentare di metterci questa ciliegina, sia noi che i nostri avversari, perché hanno fatto un lavoro importante in questa stagione. La partita di ieri dà la possibilità ai nostri avversari di giocare contro il Napoli e di poter essere ad un punto dalla zona Champions tra 7 giorni. Anche loro hanno fatto un lavoro importante.

L’assenza di De Rossi sarebbe pesantissima, ma alcune caratteristiche di Paredes potrebbero diventare un valore aggiunto in questa gara?

Sì, quella del tiro da fuori può essere una qualità che ti dà delle aperture e degli sbocchi. Siccome loro sono in vantaggio visto il risultato della partita di andata, immagino che faranno una partita come gli è più congeniale. Di conseguenza trovare una difesa chiusa è una cosa che sarà possibile domani nel tentativo di andare a far gol. Il tiro da fuori diventa un’arma importante che fortunatamente hanno in diversi nella mia squadra. Ce l'ha Paredes, ma anche Nainggolan è uno che quando lascia andare, lascia andare roba pesante. Strootman è uno che ha il tiro da fuori, lo stesso Grenier calcia benissimo le punizioni dalla distanza, di quelle che cambiano traiettoria con un classico schiaffo alla palla. Per cui è vero che oggi valuteremo bene Daniele, però poi siamo nelle condizioni di scegliere e di scegliere bene.

Dopo la partita di domani sapremo qualcosa in più anche sul suo futuro?

Secondo me lei ha tracciato una linea interessante. Dopo la gara di domani se ne potrà parlare. Ovviamente la partita di domani è fondamentale e i miei calciatori lo sanno bene, è un po' il discorso che va affrontato in questa partita che è importante. Per noi è una linea importante che può determinare molto, i miei calciatori lo devono sapere. Il mio tentativo era questo: motivare i miei calciatori per questa linea importante, non di pensare poi di fare programmi futuri. Questa è una partita che determina una finale. Quindi ora le attenzioni devono andare tutte in questa direzione. C’era il rischio che contro l'Empoli potessimo essere un po' disturbati nell'andare alla partita successiva. Contro l'Empoli gli è stato chiesto di vincere la partita perché non ti puoi soffermare molto, il pensiero va a quella di domani involontariamente. Si potevano fare tutti i discorsi che volevano e un po' a me stava bene, ma c'era da vincere quella con l’Empoli. Per quella partita gli è stato chiesto di vincere e l’hanno vinta. E ora l’attenzione è su quella di domani, su questa possibilità, come ho detto prima, di mettere questa ciliegina su una torta costruita benissimo, una torta gustosissima.

Prima si parlava della partita col Lione. A livello di prestazione è quella l'asticella che la Roma deve raggiungere o deve fare ancora meglio per arrivare in finale?

Visto che col Lione non ce l’abbiamo fatta a passare, se quello dev'essere il termine di paragone, dobbiamo provare a fare qualcosa di più. Lì però molte cose sono state fatte bene. Sia l’intensità che quest’equilibrio a cui dovremo fare attenzione quando ci sarà la perdita di palla. Il momento della perdita di palla diventerà fondamentale per non prendere queste ripartenze che vanno un po' ad abbracciare le qualità dei nostri avversari, perché hanno corsa nel campo aperto, soprattutto gli attaccanti. Per cui il gioco dovrà essere fatto in una maniera che può essere quella di avere sempre uomini intorno alla palla, in modo che sulla perdita riescano a soffocare il loro tentativo di ripartenza. Non sarà facile un po' per le qualità della squadra di Inzaghi, un po' perché loro sono una squadra forte e l'hanno fatto vedere, e perché hanno la tranquillità di giocare con il risultato dell’andata che li supporta. Ma noi abbiamo la forza, abbiamo la struttura mentale di poter forzare questa partita, di avere un equilibrio e di non cascare nei tranelli e nelle insidie che possono determinare una gara come il derby.

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Questa volta che percentuale dà alla Roma di ribaltare il risultato?

Questa volta la percentuale è a loro favore. Loro sono stati più bravi di noi e sono in vantaggio. C’è poco da fare, però io sto con la mia squadra sempre. Noi giochiamo la partita per passare il turno e siamo convinti della possibilità di passare il turno.

Da Inzaghi si aspetta la gara dell’andata o si aspetta un atteggiamento tattico diverso? La scelta di Rizzoli la soddisfa?

Per quanto riguarda l'atteggiamento tattico dei nostri avversari, ne abbiamo già un po' parlato. Io penso che sarà molto simile alla gara di andata, non potrebbe essere altrimenti perché hanno trovato vantaggi e di conseguenza riproporranno qualcosa di simile. Però noi saremo pronti anche se dovessero avere qualcosa di differente. Anche se avessero organizzato qualcosa di differente, la nostra voglia di portare a casa questa partita andrebbe al di là dell’organizzazione. Saremo pronti a tutto sempre durante questi 95’ che possono diventare anche di più. Rizzoli? Io penso che la nostra categoria dei direttori di gara sia tra le migliori, se non la migliore. Per cui mi va bene qualsiasi arbitro sia stato scelto. Forse quello che spero è di riuscire ad avere un tempo effettivo che assomigli alla media che c’è normalmente nelle partite di campionato, perché in alcune partite si giocano 50′ di tempo effettivo, in altre 58'/60′, e 10 minuti in una partita così possono essere fondamentali. Però poi sono tranquillissimo, perché noi abbiamo dei direttori di gara di assoluta qualità. Sanno quella che è l’importanza della partita e sanno gestire partite di alto spessore e di alto livello.

Quando lei dice "resto solo se vinco" lo fa per motivare la squadra? Non si preoccupa che possa sortire l'effetto contrario e disturbare un pochino l'equilibrio mentale dello spogliatoio?

Io non tiro a campare, tiro a vivere. So quello che dico sempre. In questo caso io pensavo a questa partita qui. Devo giocare questa partita qui e dico tutte cose che riguardano l'andare a trovare questa partita qui. Questa è una partita importante per le squadre, per gli ambienti, per gli allenatori, per i tifosi e per tutti, ma fortunatamente dopo questa partita qui ci sarà un'altra storia altrettanto bella, proprio per quello che si sono costruite le due squadre. Questo vale fino a questa partita qui. Dopo c'è una linea e si ragiona in maniera diversa e si guarda a che discorsi si andrà a fare. Il contratto? Ne parlate già troppo, di conseguenza ora si va dritti fino a fine campionato quando ci sarà il momento in cui si determinerà ogni cosa. Quello che è stato usato fino a ora viene usato in base alla partita che hai davanti sicuramente. Io devo motivare i giocatori per le partite che devo giocare al momento, non quella che giocherò alla fine. Può darsi che quella lì non sia più importante per una posizione di classifica. Prima del derby dovevo riuscire a determinare un'attenzione per la partita con l'Empoli e non era facile. Ora invece si pensa al derby. Siccome sono sicuro che i miei calciatori mi vogliono bene, sapendo che loro possono determinare la mia possibilità, faranno di tutto.

Sabatini ha detto che lei merita di vincere con la Roma perché è l’unico in grado di farlo. Lei si rispecchia in questo ruolo?

Io vi ringrazio, ma ora quello che diventa fondamentale è la partita. So bene cosa pensa Sabatini di me, ho avuto a che fare con lui, mi ha fatto sentire un allenatore importante e io ho fatto sentire lui un ds importante. Siamo stati ore e ore a contatto, siamo in sintonia, siamo amici. Ma quello che diventa fondamentale ora è la partita di domani sera, si pensa solo a questa. Di allenatori secondo me ce ne sono tanti bravi, così come di calciatori. È importante quella che è la qualità che riesci a far nascere, il cammino che riesci a determinare. Per questo sono importanti tutte le componenti. Non dipende mai da una persona sola.

Fazio come sta? Le difficoltà nel derby di andata o con l'Empoli possono orientarla verso altre scelte, magari di difesa a 4?

Questa è una cosa che valuteremo sicuramente. Noi abbiamo una rosa che ci ha portato a fare questi numeri anche cambiando la soluzione, non è che la Roma è dipesa da un calciatore solo e dai numeri di un calciatore solo. Anche se a Dzeko vanno fatti i complimenti per il risultato personale che è riuscito a raggiungere, ma lo fa sempre con una componente di aiuto che è fondamentale, ovvero il collettivo, il gioco di squadra, la disponibilità dei compagni. Si ha una possibilità di scelta, si hanno giocatori a disposizione che possono permetterci di cambiare qualche elemento e di cambiare anche schema di gioco, di poter giocare anche a 4. Tenteremo di trovare la soluzione migliore.

La settimana scorsa ha detto che lei guarderà la Sud ogni volta che la palla uscirà dal campo per trarre energie. Quando la palla sarà in campo, verso quali giocatori o reparto verso cui rivolgerà i suoi occhi? Quali sono i giocatori da cui si aspetta di più?

Si guarda sempre alla squadra, si guarda a quello che è un posizionamento continuo, un trovare una soluzione a quelli che sono gli sviluppi del gioco. Sono convinto che anche qualcun altro si girerà verso la Sud domani. Molti di questi calciatori non sanno cosa sia e cosa può fare, cosa è quando vuole essere partecipe con il suo sostegno fatto di sentimento. Saremo in diversi a girarci di là.

De Rossi?

De Rossi lo provo oggi, la cosa fondamentale è vederlo oggi perché ieri gli dava un po’ fastidio. Gli hanno messo mano in maniera importante i medici, ma oggi vedremo.