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Riccardi, millennial da rinnovo con la Roma nel destino

LaPresse

È il primo giocatore degli anni 2000 a fare il suo esordio in maglia giallorossa. In arrivo il nuovo contratto fino al 2024, Mancini lo segue per il Mondiale del 2022

Marco Prestisimone

Chi l’ha detto che per i sogni più grandi bisogna aspettare. A volte bastano solo 48 ore. “Un giorno spero di giocare con Zaniolo”, aveva detto Alessio Riccardi dopo aver schiantato sabato la Juventus con la Primavera. Due giorni dopo eccoli insieme sul campo dell’Olimpico nei minuti finali con l’Entella. Come se avesse una bacchetta magica, che non ci ha pensato due volte ad esaudire i suoi desideri. Quello che tiene più in segreto è di camminare sulle orme dei capitani figli di Roma che l’hanno preceduto: la società ha tutta l’intenzione di accontentarlo, convinta di avere in mano il centrocampista dei prossimi venti anni. Per questo nei prossimi giorni verrà annunciato il nuovo contratto: scadenza 2024 a circa 500 mila euro più bonus, accordo al quale la società ha lavorato con l’agente Michelangelo Minieri.

MILLENNIAL“Sono contentissimo dell’esordio”, ha confessato il suo procuratore. Dieci minuti, i primi di una carriera che sogna di vivere con la maglia che da sempre ha addosso. O quasi, visto che i suoi inizi risalgono nella Lazio Calcio a 5. Un po’ come il suo idolo Francesco Totti, che alla Lazio non sarebbe mai andato ma verso la quale la Lodigiani all’inizio sembrava indirizzarlo.

Quando Francesco segnava al Parma il gol scudetto il 17 giugno del 2001, Riccardi era nato da settantacinque giorni. E chissà che dalla culla in zona Magliana non abbia sentito il frastuono della festa giallorossa, trasformando quell’euforia in talento in stile Space Jam.

FUTURO“L’esordio all’Olimpico da romano è un’emozione unica. Avevo i brividi in panchina, figuriamoci quando sono entrato…”, ha raccontato nel post partita. Oggi sui social ha aggiunto: "Avevo il cuore a mille e brividi mai provati". I tifosi - che l’hanno votato nei giorni scorsi come talento da tenere d’occhio nel 2019 - sono già pazzi di lui: “Un vanto, è un predestinato. E poi romano e romanista, una tradizione tutta nostra”. Qualcuno già azzarda: “Contenderà la maglia numero 10 di Totti a Zaniolo”. Chi ci spera è Roberto Mancini, che dopo aver “anticipato” Di Francesco, convocando l’ex Inter in Nazionale ancor prima del suo esordio con la Roma, nei giorni scorsi ha speso parole di elogio per Alessio: “Non abbiamo più numeri 10, speriamo di ritrovarli per il prossimo Mondiale. Magari Riccardi…”. Per questo sogno però dovrà aspettare fino al 2022. Ma con una bacchetta magica così…