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Report, gli striscioni contro Superga “autorizzati” dalla Juventus – VIDEO

Nel programma di Rai svelati i legami tra club e criminalità organizzata. "Quanto volo penso al Toro" e "Solo uno schianto" introdotti in camion del catering per sfuggire ai controlli: a trattare con i tifosi Alessandro D'Angelo

Redazione

L'inchiesta ha fatto rumore già da qualche settimana, quando le prime indiscrezioni erano state pubblicate. Ma è stasera che su Rai Tre il programma Report ha mandato in onda tutta l'indagine sui legami tra malavita e Juventus. Oltre ai rapporti tra curva e società, è stato svelato anche il procedimento che ha portato all'entrata all'Allianz Stadium degli striscioni contro la strage di Superga nel derby del 24 febbraio 2014 ("Quando volo penso al Toro" e "Solo uno schianto"). Successivamente il presidente Agnelli aveva espresso il suo sdegno in un tweet, eppure fu proprio il Security Manager bianconero, Alessandro D'Angelo a trattare con Bucci (l'ultras poi presunto morto suicida), Dino Mocciola e Rocco Dominello, tutti pluripregiudicati e vicini ai clan della 'Ndrangheta (oltre che elementi di spicco dei gruppi della curva della Juventus), per evitare lo sciopero del tifo. Gli striscioni erano stati introdotti allo stadio grazie ai camion del catering (gli unici a non essere controllati) per poi essere recuperati dagli ultras ed esposti in curva. Dalle intercettazioni è emerso che Andrea Agnelli, pur conoscendo la trattativa in essere con i tifosi, non era a conoscenza che era stato proprio il suo capo della security a far entrare lo striscione. Lo scopre il giorno dopo ma non denuncia e anzi qualche mese dopo lo stesso Bucci verrà assunto per tenere i rapporti tra ultras, dirigenza e forze dell'ordine.