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Perotti: “Partiti al massimo per fare una grande stagione. Monchi ha bisogno di tempo” – AUDIO – FOTO – VIDEO

Le parole dell'argentino dal ritiro di Pinzolo: "Nainggolan ieri scherzava. Avremo una grande squadra e saremo pronti per tutte le competizioni"

Redazione

Dopo Gonalons e Karsdorp, in conferenza stampa è il turno di Perotti. L'argentino ha incontrato i giornalisti dopo l'allenamento mattutino a Pinzolo, per tracciare un piccolo bilancio di questi primi giorni in Val Rendena:

Vi abbiamo visto partire subito forte. E' così che si costruiscono le stagioni vincenti?

Stiamo lavorando tutti molto bene, il mister è stato chiaro a dire quello che vuole. I preparatori ci stanno facendo lavorare fisicamente che è ciò che ci serve per una stagione lunga come quella che sta arrivando. Dobbiamo essere tutti al 100% e ci stiamo allenando tutti molto bene, compreso i ragazzi che sono qui con noi.

Molto spesso parla con Di Francesco. Il nuovo ruolo in cui dovrà partire largo per poi accentarsi sembra molto nelle sue caratteristiche.

E' vero, lui mi chiede di non stare sempre "aperto", che è l'aspetto dove devo lavorare di più. Mi piace prendere palla e fare 1 contro 1 lungo la linea. Lui mi chiede di accentrarmi di più e prendere palla tra le linee, di mettermi vicino all'attaccante e questo mi permetterà di crescere e migliorare il mio modo di giocare. Sicuramente potrò fare meglio per la squadra.

Differenze tra Spalletti e Di Francesco?

E' presto per fare un'analisi, però finora quello che ho visto è che gli allenamenti molto intensi, lui chiede intensità, di tenere la palla tra i piedi e giocarla velocemente senza perdere tempo in avanti. Come si è visto anche al Sassuolo gli piace attaccare con gli esterni larghi. Con Spalletti prima lo facevamo, poi quando ha cambiato modulo un po' di meno. In allenamento l'intensità è simile a quella di Spalletti.

Monchi cosa può portare in più alla Roma.

Per fortuna lo conosco molto bene. Al Siviglia ha fatto acquisti incredibili con giocatori poco conosciuti e poi li ha fatti diventare importanti e rivenduti a prezzi molto più alti dell'acquisto. Ho molta fiducia in lui. So che Roma è diversa da Siviglia e non si ha tanta pazienza, ma se gli danno il tempo di cui ha bisogno farà una grande squadra e una rosa completa, molto importante per questo anno che comincia e che sarà lunghissimo. Dobbiamo avere una rosa forte. Ho fiducia in lui , lo conosco bene e so che farà un acquisti giusti e importanti.

Sei preoccupato per le cessioni? Ieri sui social alcuni tuoi compagni, tra cui Strootman, hanno fatto delle battute che hanno un po' preoccupato i tifosi.

Nainggolan lo conosciamo bene, voi anche meglio di me. Sappiamo com'è fatto, come scherza. Non possiamo fare sempre un dramma per tutto, sono scherzi che facciamo tra di noi. Magari sbagliamo a farlo pubblicamente, ma sono scherzi. Monchi, come ho detto, lo conosco bene e so cosa può fare. E' arrivato da poco, non parla bene la lingua e deve avere il suo tempo, però per chiudere il mercato manca tanto e so che farà una squadra forte. Dobbiamo avere una rosa forte per la Champions che è la competizione migliore al mondo, ma siamo tranquilli perché già siamo forti. Sono andati via giocatori importanti però sono arrivati acquisti come Karsdorp e Gonalons e so che Monchi farà un bel mercato.

Si è reso conto dell'importanza del gol con il Genoa che ha regalato la Champions alla Roma? Monchi ha detto che sei stato il suo acquisto più difficile, può raccontarci come è andata?

Sono consapevole di ciò che rappresenta arrivare in Champions per una squadra. Mi è successo lo stesso a Siviglia, ho fatto un gol uguale: il primo gol che ho fatto in carriera è stato al 90esimo e ha permesso al Siviglia di arrivare terzo entrando in Champions. So cosa rappresenta per la società, non solo per i soldi, ma anche per giocare contro Barcellona o Real Madrid, è tutto diverso. E' stato un anno positivo anche se potevamo fare di più vincendo la Coppa Italia e arrivare almeno in finale di Europa League. Quello mi brucerà sempre perché eravamo forti e potevamo farcela. Alla fine abbiamo rischiato di non arrivare neanche secondi, abbiamo fatto il finale di stagione vincendo con il Milan, la Juve e il Genoa all'ultimo. E' stato un anno molto positivo che poteva essere più bella. Sull'acquisto penso abbia scherzato, mi ha preso da una squadra di serie C argentina per pochi soldi e sono arrivato alla Primavera del Siviglia, approdando dopo 1 anno e mezzo in prima squadra. Credo abbia fatto una battuta perché c'ero io, ma non è stato nulla di strano.

Quanto manca per colmare il gap con la Juventus? La stimola la concorrenza di El Shaarawy?

Piano piano ci stiamo avvicinando. I primi 6 mesi, quando sono arrivato, siamo finiti 10 punti dietro. L'anno scorso solo 4 punti. Le partite che a priori sembrano più facili, quando giochi con squadre che hanno una classifica non così buona, poi loro si mettono dietro e alla fine pareggi o perdi, come successo con qualche squadra. Lì la Juve fa la differenza e non lascia punti nelle partite dove il campo non è in buono stato e dove le squadre si chiudono. Hanno buoni giocatori e fanno la differenza vincendo 1 a 0, perché non hanno vinto tante partite con molta differenza di gol, ma vincono. Noi abbiamo pareggiato con Cagliari, quando stavamo vincendo 2-0, con l'Empoli, e quelli sono i punti che ci mancano alla fine. Se uno ci pensa 4 punti non sono niente, ma ti fanno perdere lo scudetto e quella è la differenza. Con El Shaarawy abbiamo un bel rapporto, anche se giochiamo nello stesso ruolo e qualcuno può pensare che non sia così. Lui ha fatto un ottimo finale di stagione tornando anche con la Nazionale. Si per lui che per me la competizione è positiva perché non ti puoi rilassare e sai che se fai male hai un compagno che può giocare al tuo posto ed è buono per noi e per la squadra.

Il Mondiale è un obiettivo? Pensa che con Sampaoli avrà una considerazione diversa?

Il Mondiale tra un anno è una motivazione, ma per uno che sono quasi sei anni che va in nazionale è difficile. Il cambio di allenatore aumenta le speranze. Mi è successo di avere un brutto momento in cui sono stato chiamato e avvertito che sarei stato convocato e poi non è stato così, e quello mi ha fatto perdere la speranza. Devo fare bene qua alla Roma prima di tutto, se faccio bene qua la possibilità di andare sarà maggiore, ma ad essere onesto non ho molte speranze come 2 o 3 anni fa.

Come mai l'anno scorso ha giocato meno? Spera di avere più spazio in questa stagione?

I primi sei mesi la scorsa stagione ho giocato quasi tutte le partite quasi sempre da titolare. Poi c'è stata la sosta di Natale, e al rientro contro il Genoa mi sono fatto male. Il cambio di modulo poi ci ha fatto giocare con uno in meno in attacco, e quelli che hanno giocato, come Radja che è stato spostato più avanti, hanno fatto tanti gol e belle partite. Tutto questo mi ha fatto giocare meno. Sono stato in panchina da primo o secondo cambio e ho giocato abbastanza. Tutti vogliono giocare di più e sempre titolare, ma io devo pensare prima alla squadra facendo bene sia giocando 90 minuti che 10, entrando e facendo il massimo ogni volta come credo di aver fatto. Vorrei giocare sempre è ovvio. Ora con il nuovo allenatore dobbiamo dimostrare di essere tutti in grado di fare i titolari in una squadra forte come la Roma, cosa non facile.

E' sempre lei il rigorista della Roma anche con Di Francesco?

Non sono io il rigorista. La prima volta che ho tirato il rigore, contro l'Udinese, Strootman stava andando a calciare e io gli ho chiesto di lasciarmelo. Lo decidiamo al momento, non ci sta la responsabilità decisa prima. Può capitare che Dzeko ha fatto due gol e vuole fare il terzo, anche De Rossi li calcia bene. Abbiamo una squadra capace di fare bene in tanti settori della partita. I rigoristi cambieranno. A me piace fare gol e tirarli e spero di continuare.

Ti chiami Diego in onore di Maradona, sogni di vestire la numero 10?

E' un mito quello, in realtà non è vero che mi chiamo Diego per Maradona. L'ho chiesto ai miei genitori e mi hanno detto che non è stato così. Mi piacerebbe, è un numero che mi piace da sempre, chi ha giocato con quella maglia è stato sempre il mio preferito. Quella maglia però sarà sempre di Totti e non so se qualcuno potrà mai indossarla. Sarebbe un piacere ma non la chiederei mai perché per me sarebbe una mancanza di rispetto.

Sarete impegnati su 3 fronti, avete fissato un obiettivo minimo per la stagione? Vi preoccupa la concorrenza di Inter, Napoli e Milan che si stanno rinforzando?

Per la squadra che abbiamo dobbiamo puntare a tutto, non solo ad una o due competizioni. Sarà una stagione lunga e difficile ma bella, di quelle che ogni giocatore vuole giocare. Sappiamo che molti si stanno rinforzando con acquisti importanti. Questa stagione il campionato tornerà a essere come quando ero piccolo e guardavo il calcio italiano, pieno di giocatori importanti e sarà un bell'anno e un campionato molto equilibrato.