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Pallotta a Roma per lo stadio: ma scottano i rinnovi di Totti e Spalletti

Il presidente americano giovedì nella Capitale per il progetto di Tor Di Valle. Nodi da sciogliere anche sul campo: il numero 10 non è soddisfatto del suo utilizzo, e medita di lasciare a fine stagione

Redazione

All'improvviso, sembra quasi che tutti nella Roma si siano messi d'impegno per dare un senso all'imminente arrivo del presidente Pallotta a Roma. Lui, Spalletti, Totti: non è un mistero che il core business del numero uno del club sia lo stadio di Tor di Valle. Ma le cose di cui sarà costretto a occuparsi da giovedì, quando rimetterà piede nella capitale 180 giorni dopo l'ultima volta, sono anche altre.

Come riporta Matteo Pinci su Repubblica.it, Totti non è soddisfatto di quanto viene utilizzato. Spalletti ha legato anche al futuro del numero dieci il proprio: "Se lo fanno smettere me ne vado anche io". Totti non ha risposto: tutti sanno che forse per la prima volta sta valutando davvero se dire basta a fine stagione. Facile immaginare che da giovedì dovrà parlarne con Pallotta: dei propri dubbi, del ruolo eventuale da coprire "domani" nella Roma. Con il presidente dovrà parlare pure Spalletti: "Ho fatto un favore al club a non firmare, se ne perdo altre due non finisco nemmeno questa stagione. Un anno fa accettati molte situazioni già imbastite, non si è mai parlato di strategie". E questo sembra quasi un invito al presidente: facciamo chiarezza sugli obiettivi futuri, Oppure, salutiamoci. In fondo, lo ha detto chiaro Spalletti: "Il secondo anno sul contratto è stato messo solo per non dare l'idea di precarietà, non era scontato che fossi qui quest'anno". E se non era scontato con un contratto firmato, figuriamoci senza.