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Avv. Contucci: “Sono i tifosi ad aver reso celebre la Roma, bisogna ricordarlo”

Il legale che rappresenta i tifosi di Lazio e Roma ha parlato della situazione legata al ritorno allo stadio dei supporters: "Manca la cultura sportiva da parte di chi deve decidere, non tutte le regole sono giuste"

Redazione

Il tema dei tifosi allo stadio, con l'inizio della nuova stagione sempre più vicino, torna inevitabilmente al centro delle discussioni. Per parlarne è intervenuto ai microfoni di Rete Sport, Lorenzo Contucci, l'avvocato dei tifosi: "Quello che è accaduto lo scorso anno porterà a una deflazione degli spettatori allo stadio. Queste fratture sono profonde e fatali, è accaduto già in passato con i biglietti nominativi e i tornelli, ogni volta cioè che ci sono state restrizioni sulla fruizione dello spettacolo. Le barriere sono state abbassate anche se non eliminate, questo può facilitare l'aspetto coreografico ma il pubblico è ancora diviso. Se si ripeterà la situazione di Roma-Juve, allora sarà la fine".

Contucci torna alle radici del problema: "All'inizio si è sottovalutata la cosa, la Roma ha fatto di tutto ma non è passata questa cosa agli occhi dei tifosi. Solo con la protesta così plateale dell'anno scorso ci si è resi conto del problema. Qualche passo avanti è stato fatto, dai controlli eccessivi alla multa per il cambio posto. Certo la Roma si è mossa, ma un derby con 20mila tifosi non è bello. Si tratta anche dell'atteggiamento nei confronti dei tifosi di calcio che vengono trattati come criminali, quello che è successo all'Olimpico è impensabile in tutto il resto dell'Europa, anche con tifoserie più calde. Quando si allontanano non solo i tifosi di un settore popolare allora vuol dire che c'è stato davvero qualcosa in più. Si conosce poco la storia dei tifosi della Roma, sono loro che hanno reso celebre la Roma e non i tre scudetti vinti. Assurdo che c'è chi ha detto che i tifosi arrivano troppo tardi allo stadio, manca la cultura sportiva anche a chi deve applicare misure di ordine pubblico. Così si perdono i tifosi".

Quali sono però le prospettive per il prossimo anno? "Molti tifosi, sapendo che prima e poi le cose cambieranno, hanno rinnovato per non lasciare il posto al 'tifoso occasionale'. Tanti quindi hanno rinnovato anche se non torneranno allo stadio. All'ultimo derby infatti c'è stato un pubblico più passivo e ordinato, che non mi fa impazzire. La Sud me la ricordo diversa dagli altri, colorata e un po' sopra le righe.  Nel derby c'erano solo i distinti e comunque la Curva era vuota, anche se l'Osservatorio voleva sostituire i tifosi della Curva con altri che fossero più calmi: non ci è riuscito. La cartina di tornasole saranno le prime 4-5 partite della stagione. Quando arrivano Barcellona Real Madrid allora magari chi può permettersi un solo biglietto all'anno e sceglie questo. Ormai sono partite molto più sentite del derby".

Contucci conclude: "Non ogni regola deve essere necessariamente giusta, così come le disposizioni di ordine pubblico. Non siamo in uno stato di polizia. Il nuovo Prefetto mi sembra comunque più ragionevole del precedente, che invece ha sempre dribblato il tema delle barriere. Ad ora è stata solo aumentata la presenza nei pub, dove non ci sono multe o diffide, non è vietato il turpiloquio e magari c'è anche più calore. Ora è il momento più basso del tifo a Roma, non per colpe proprie. Speriamo che le cose cambino, anche in vista del nuovo stadio sarebbe importante ritrovare lo zoccolo duro del tifo, magari in previsione di tempi davvero duri per la squadra. Forse non ci si è resi conto che i tempi sono cambiati, ai tempi dei social network ogni cosa ha una rilevanza e una diffusione diversa, ora si viene a sapere tutto. I tifosi sono sempre gli stessi, è il mondo intorno a loro che è cambiato e bisogna avere la capacità di percepirlo".