Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

news as roma

La solitudine di Dzeko: ecco perché non arrivano i gol di Edin

Il bosniaco senza Salah non ha il supporto di prima. La speranza della Roma si chiama Schick

Marco Prestisimone

La solitudine del numero nove. È questa la sensazione che avrà avvertito Edin Dzeko ad inizio stagione, quando il gioco spregiudicato di Di Francesco si intravedeva solamente e le palle gol latitavano. “Mi manca Salah. E Nainggolan gioca troppo lontano dalla porta. Con questo modulo sono tutti più distanti”, aveva detto il bosniaco nell’immediato post Roma-Atletico, scatenando la rabbia del tecnico. Una scintilla verbale che aveva acceso la miccia di Dzeko e di tutta la Roma, capace di vincere cinque partite consecutive con sette dei dieci gol stagionali del proprio bomber.

Problemi accantonati, quindi, ma solo temporaneamente: la notte magica di Londra è ormai lontana più di un mese, e a quell’exploit risalgono le ultime firme sul tabellino dei marcatori. Un mese in cui il bosniaco ha ricevuto spesso i complimenti di Di Francesco per il suo lavoro per la squadra. Ma un digiuno così non si vedeva dal suo avvio horror con la maglia giallorossa.

SOTTO A CHI TOCCA - Tra le cause principali c’è l’assenza di un partner costantemente presente in area di rigore. I dati confermano, infatti, il sospetto inziale di Dzeko: è ovviamente lui il leader dei tocchi in area avversaria con 6,47 di media a partita, e fino a qui nessuna sorpresa. Il problema nasce guardando alle sue spalle: dopo di lui c’è Perotti con 4, poi i 2,80 di El Shaarawy e i 2,33 del giovane Under. E i centrocampisti? Attardati addirittura dietro Kolarov, che di palloni nell’area avversaria ne tocca 1,88 per gara: Nainggolan è a 1,60, Strootman 1,50, mentre Pellegrini e De Rossi non arrivano neanche ad uno a partita. “I gol dei centrocampisti arriveranno”, ha ribadito spesso Di Francesco, pungolato sull’invisibilità di uno dei punti forti del suo gioco, gli inserimenti delle mezzali

PARTNER CERCASI - Dzeko si trova così sempre solo a sorreggere l’intero attacco, e a dargli man forte manca un elemento capace di ‘fare la giocata’, spaziando vicino a lui: niente di più e niente di meno di ciò che era Salah (a questo punto della passata stagione era già a 8 gol e 5 assist) e che, nei piani di Monchi e Di Francesco, sarebbe dovuto essere Mahrez. “L’obiettivo di ogni allenatore è un attaccante capace di creare la superiorità numerica”, ha timidamente confessato il tecnico nel pre-Genoa. E proprio da Marassi arriva la nuova speranza della Roma: è Patrik Schick, che nei pochi minuti a disposizione ha dimostrato di poter indossare i panni di ‘Venerdì’, salendo sull’isola di Dzeko.

GLI ALTRI BOMBER CORRONO - Anche perché la concorrenza al trono di bomber detenuto da Edin non si ferma. lmmobile e Icardi comandano a quota 15. Poi Dybala, Mertens e addirittura Higuain che era partito malissimo. Reti che permettono alle avversarie della Roma di primeggiare in attacco. Basti guardare i dati: 24 gol per la Roma contro i 40 della Juventus, i 35 del Napoli e i 28 dell'Inter.