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Gandini: “Giocatori consapevoli di essere una grande squadra. Non manca nulla per vincere”

Parla l'a.d.: "Il rinnovo di Spalletti? Il mister ha il nostro supporto e andiamo insieme verso il percorso che abbiamo deciso. Con Salah in coppa d'Africa e Iturbe al Torino, abbiamo la necessità di migliorare il reparto offensivo"

Redazione

L'amministratore delegato della Roma, Umberto Gandini, è stato intervistato dall'emittente satellitare "Sky Sport". Queste le sue parole sulla ripresa del campionato e gli obiettivi giallorossi.

Un bilancio dei 4 mesi a Roma?

Colpito dal tempo, il clima è straordinario. Poi la passione, la professionalità e il calore che questa città ha per la squadra e per la società. Dopo 4 mesi non posso fare un bilancio ma è stato un atterraggio molto morbido e molto caloroso.

Cosa manca per vincere?

Nulla. Se proprio vogliamo trovare qualcosa è la consapevolezza di poter vincere che però sta crescendo nella squadra. nella società c’è sempre stata da quando sono arrivato e non posso lamentarmi. Con Spalletti i giocatori stanno apprendendo questa arte, cioè la consapevolezza di essere una grande squadra.

La mentalità vincente parte dalla società?

Assolutamente si, è parte della cultura di tutte le realtà vincenti quello di avere una struttura organizzativa che trasmette valori, indicazioni e interpretazioni agli interpreti, che poi sono quelli che vano in campo, per portare risultati nel corso delle partite.

Caratteristiche in comune tra Pallotta e Berlusconi?

E' difficile fare un paragone dopo così poco tempo che conosco il presidente. Sono due personaggi di grandissima passione, con una visione molto ampia, vedono le cose prima e con una passione per l’innovazione. Entrambi, con una storia diversa, nati quasi dal nulla e cresciuti sulle loro abilità e capacità di creare valore, risultati e aziende. Devo conoscere però meglio Pallotta per fare un paragone appropriato.

Prima pietra del nuovo stadio nel 2017?

E' quello che ci auguriamo di tutti. E' in testa ai pensieri della società dal presidente in giù. E' un progetto importantissimo e di ampio respiro non solo per la società, ma per la città di Roma, per l'Italia per tutto il calcio italiano. Speriamo avvenga prima possibile.

Che opportunità può essere l’inaugurazione dello stadio?

Nel breve per stare sui primi numeri, la possibilità di iniziare a costruire porterà almeno 1.500 addetti del settore edilizio ad essere impiegati. A regime ci saranno più di 4mila posti di lavoro per far funzionare tutta l’area stadio, convivium e tutta area retail food che ci saranno. Poi altri addetti che lavoreranno nel business park e tutte le altre sedi e aree che potremo costruire. Abbiamo commissionato uno studio all'Università della Sapienza che ha evidenziato dei numeri importanti del punto di vista finanziario e da quello fiscale per la città e per l'area. Avere un nuovo polo d'intrattenimento, uno dei più importanti del su Europa in una città come Roma in un'area che necessità sviluppo e crescita è un incentivo importante.

Le barriere all'Olimpico?

Il contatto con le autorità è costante, abbiamo presenti le problematiche e stiamo facendo di tutto per portare una soluzione positiva del problema per la curva Sud e mettere tutte le condizioni per tornare a respirare quell'atmosfera magica che ho imparato a conoscere da avversario, quando con il Milan sono venuto a giocare con la Roma. Lo spettacolo di Roma-Milan mi ha fatto immenso piacere. Vedere lo stadio pieno, pulsante e con grande passione nonostante le limitazioni. E' stato uno spot bellissimo. Noi più che continuare a sollecitare e fare il nostro meglio per riportare la gente, che ha una grande passione per la squadre, ma che si deve riaffezionare all’impianto nell’attesa di spostarsi a quello nuovo, è il messaggio che abbiamo per l'anno nuovo.

La sua idea sul mercato cinese.

Stanno drogando il mercato del calcio, creando opportunità inaspettate per società che non pensavano di poter commercializzare i loro asset a questi livelli e dare quindi potenza di fuoco per fare ulteriori investimenti. Un mercato artificiale, ma non dimentichiamo che con una lega che ha 4 stranieri per squadra, con un mercato che rimane aperto fino a febbraio, non può continuare a importare giocatori per arrivare a un limite di saturazione. Alcuni che sono stati presi l’anno scorso, per i quali sembrava un delitto che lasciassero il calcio europeo, come Jackson Martinez di cui non ho più sentito parlare, non mi stupirei di vedere presto giocatori di ritorno con stipendi ingestibili per il calcio europeo, pagati dalle squadre cinesi, perché non troveranno quello spazio che gli era stato promesso.

Che mercato avete intenzione di portare avanti a gennaio?

Abbiamo una squadra molto competitiva. Teniamo gli occhi aperti per migliorare la rosa. Abbiamo avuto problemi numerici per colpa degli infortuni, ci è mancato Salah e abbiamo vinto quindi la squadra ha risorse per continuare a far bene. Abbiamo lasciato partire Iturbe che voleva tornare a essere protagonista e abbiamo Salah in coppa d'Africa quindi abbiamo la necessità di migliorare la parte offensiva. E' un mercato dinamico, ci sono diversi giocatori disponibili in vendita, nelle prossime 2-3 settimane molte situazioni cambieranno.

Rinnovo Spalletti? Scottati dalla vicenda Garcia?

Abbiamo un percorso chiaro e una totale trasparenza nella relazione. I giocatori e i risultati, così come lui vuole e come la società appoggia, firmeranno il suo rinnovo. Siamo contentissimi di Luciano, ha avuto un anno importante. Le scelte comportano conseguenze. Garcia non l’ho vissuto ma è sensato essere consapevoli delle conseguenze anche in caso d'insuccesso prima di firmare, ma non è il nostro problema. Abbiamo una situazione chiara e trasparente con il mister che ha il nostro supporto e andiamo insieme verso il percorso che abbiamo deciso.

Totti e De Rossi proseguiranno l’anno prossimo?

Due casi trasparenti anche qui. Ci confrontiamo tutti i giorni con loro, svolgono la professione in modo esemplare. Hanno dalla loro l'esperienza e una caratura di altissimo livello. Per quanto riguarda le decisioni personali, loro sanno cosa vorranno fare e la società è pronta a discuterne ad ascoltarli, dunque non ci sono problematiche. Sono due patrimoni del calcio mondiale.