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Fazio: “Crediamo nello scudetto e nell’Europa League. Spalletti ha voglia di vincere”

Le parole del difensore centrale giallorosso: "Spalletti? Lui lavora su tanti aspetti col suo staff. Ha voglia di vincere non solo ogni partita, la squadra percepisce in ogni allenamento che vuole il primo posto in campionato"

Redazione

Il difensore della Roma, Federico Fazio, è stato intervistato dall'emittente satellitare "Sky Sport". Queste le parole del centrale argentino sulla ripresa del campionato e gli obiettivi giallorossi.

Cosa hai conosciuto del calcio italiano?

In questi primi mesi è stato soprattutto l’aspetto tattico del calcio italiano, la Premier League è diversa, non è molto tattica ed è diversa sotto questo aspetto dall’Italia.

Prima che venissi qui che rapporti avevi con l’Italia? Il tuo nome, Federico Fazio, ha chiare origini italiane…

Mio nonno è della Sicilia, di Erice. Io sono stato lì con mio padre. Mio nonno era della Sicilia e poi è andato in Argentina. E’ voluto tornare in Italia e lo ha fatto con mio padre, suo figlio.

Spalletti ha detto che sei un esempio per tutti. Ti aspettavi di diventare così presto un leader della Roma?

No. E’ importante la fiducia che mi ha trasmesso il mister, la società, la squadra e tutti i compagni. E’ molto importante la fiducia in un calciatore e io mi trovo molto bene e questo è importante per tutti.

Di fiducia ne hai avuta tanta in Spagna. Quante Europa League hai vinto con il Siviglia?

Due. Perché il Siviglia ha vinto la ultima delle tre, di queste ne ho vinte due. Ho vinto quella quando Juande Ramos era il mister del Siviglia.

La Roma può vincere l’Europa League? Ha l’organico per vincerla?

Sì, è una competizione che noi vogliamo. E’ una bella competizione e se vinciamo è un posto assicurato per la Champions League l’anno prossimo. Ma prima dobbiamo affrontare il Villarreal che è una buona squadra. Dobbiamo rispettarli, ma noi dobbiamo essere convinti che questa è una bella competizione che noi vogliamo vincere.

A Siviglia giocavi con Diego Perotti, qui l’hai ritrovato. Tra di voi c’è una bella amicizia…

Sì, io sono arrivato al Siviglia sei mesi prima di lui. Siamo stati sette anni insieme lì, abbiamo giocato tutti gli anni insieme al Siviglia. Per me è un amico molto importante sia dentro che fuori da questo lavoro.

Perché fate fatica in trasferta? In casa avete sempre vinto e in trasferta ne avete perse 4. Sembrate più umani, più vulnerabili. Perché?

Sì, non contiamo il primo pareggio col Cagliari. Poi abbiamo incontrato l’Atalanta che ha giocato bene e questa partita col Genoa sarà molto simile e per questo dovremo stare attenti. Con la Juventus è una partita che si può vincere come si può perdere, ma dobbiamo cambiare qualcosa questa domenica perché loro sono una buona squadra e noi dobbiamo prendere i 3 punti.

Higuain è argentino come te, cosa hai pensato quando ha segnato quel gol decisivo?

La partita era appena cominciata, è un peccato. Io l’ho conosciuto nella nazionale. E’ un peccato per questo gol preso subito che ha cambiato la partita, ma adesso dobbiamo pensare al Genoa e prendere i tre punti.

Ci credete allo scudetto?

Sì, certo. Manca tanto. Adesso abbiamo 38 punti e dobbiamo vincere per chiudere il girone d’andata per la prima volta con 41 punti che sono tanti. Noi dobbiamo essere lì, attaccati alla Juventus, e dobbiamo vincere e vincere per credere in noi stessi.

Lo sai che nel Genoa c'è un altro argentino come te: Nicolas Burdisso?

Sì, io lo conosco per la nazionale. Giochiamo nella stessa posizione, io sono andato nella nazionale quando ero piccolo, lui è un giocatore con esperienza e mi ha aiutato. E’ una brava persona, non solo come calciatore.

Che cosa ti colpisce di Spalletti?

Lui è una persona che lavora sotto molti aspetti. Non solo lui, ma tutto lo staff tecnico che lavora qui. Non solo, si vede la sua voglia di vincere tutte le partite e di fare qualsiasi cosa di più in tutto il campionato. E si sente, lo trasmette alla squadra in ogni allenamento che lui vuole vincere non solo una partita, ma il campionato. La squadra lo percepisce e noi vogliamo fare in campo quello che lui trasmette in allenamento. Per questo questa squadra vuole vincere e ambiamo al campionato.

Hai grande esperienza in Europa. Quando sei arrivato alla Roma hai trovato una gestione societaria all’altezza di squadre importanti come Siviglia e Tottenham? Oppure ci manca qualcosa?

No, si vede. I giocatori che sono stati più anni alla Roma mi hanno detto che questo della società è stato un cambio molto importante. Si vede, con questo allenatore, questa società e la squadra. Non solo, il mister e tutti noi vogliamo vincere il campionato e lo stesso vale per tutte le persone che lavorano per questa società. Noi che siamo la faccia che si vede in ogni partita vogliamo vincere e fare qualunque cosa in più per questa squadra e questa società.

Come vivi a Roma? Hai scelto di vivere vicino a Trigoria o in centro? Cosa ti piace di Roma e qual è il tuo piatto preferito?

Io mi trovo molto bene qui in Italia per le origini di mio nonno e di tutta la mia famiglia. Non solo da adesso che vivo in Italia ma da sempre ho notato aspetti molto simili in questo Paese e adesso che ci vivo mi trovo molto bene con il mangiare. E’ molto simile all’Argentina e sono molto felice di essere qui. Il mio piatto preferito? (ride, ndr) La pasta e la pizza, ma io penso che il gelato mi piace di più.