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Dzeko merita un rinnovo da Oscar

LaPresse

Il suo contratto scade nel 2020, ma nella Roma dei Marcano, Nzonzi, Schick e Santon il suo prolungamento non è messo in agenda. L'appello dopo la serata di ieri è chiaro: tenete Edin

Francesco Balzani

Ci sono film brutti che valgono il prezzo del biglietto solo per la presenza di un attore da premio Oscar. È successo a tutti: da Al Pacino a Marlon Brando passando per Leonardo Di Caprio. Spesso un’interpretazione salva regista, sceneggiatura e colleghi. È successo ieri a Frosinone dove la faccia cattiva di Edin Dzeko ha dato un senso alla trasferta gelata dei tifosi della Roma. Godiamocelo, è giusto così.

Negli ultimi dieci anni d’altronde a Trigoria sono passate decine di giocatori. Qualcuno è diventato campione qui (vedi Alisson, Salah o Nainggolan), qualcuno già lo era (Totti e De Rossi) qualcun altro era meglio se restava a casa sua (Jose Angel o Iturbe), qualcuno non ha rispettato le promesse e qualcuno ha reso oltre l’immaginabile. Negli ultimi dieci anni però un solo giocatore è arrivato a Roma già con la nomina da top player attirando a Fiumicino migliaia di tifosi. Campione di Germania e di Inghilterra, uno dei migliori bomber della storia dell’Est Europa, leader dai piedi buoni e dal carattere duro. La Roma ha fatto un affare pagandolo poco e sapendolo aspettare dopo la prima, disastrosa annata in cui i grandi esperti del calcio romano lo aveva ribattezzato “Edin Cieco”.

Oggi il bosniaco resta l’unico top player della Roma, se escludiamo capitan De Rossi che va verso le 36 primavere. Ieri, nella piccola Frosinone e quindi senza la musichetta da Champions, ha salvato la faccia a una Roma orrenda che paga proprio l’assenza di top player come lui. Doppietta sì, ma soprattutto quelle incazzature sane che significano una cosa ben precisa: Edin a fare le figuracce proprio non ci sta. A Firenze così come Frosinone. L’ha riaccesa, ribaltata e chiusa lui. Da campione. Eppure - nella Roma dei Marcano, Nzonzi, Schick e Santon - il suo rinnovo non è messo in agenda. Il contratto scade nel 2020, il che vuol dire che tra poco più di 10 mesi può accordarsi a costo zero. Ma non si arriverà a quella data senza una firma. Il problema è che quella firma Dzeko potrebbe metterla per un ritorno in Premier League. L’appello, dopo la serata di ieri, è chiaro: tenete Edin. A meno che in canna non avete Firmino o Lewandowski. Ma sappiamo che non è così, giusto? Affidare quel ruolo da Oscar a Schick è più che rischioso, diventa gioco d’azzardo. E la Roma ha già perso troppe fiches in questi anni. Già un anno fa d’altronde la dirigenza giallorossa aveva deciso di cederlo al Chelsea. Chissà quanti film brutti avremmo visto senza di lui. Prendete il telefono, sfoderate la penna. Uno così non può andare via.