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Defrel: “Avevo altre offerte, ma nella mia testa c’era solo la Roma” – FOTO – AUDIO – VIDEO

L'attaccante francese si presenta: "Cerco di imparare da Dzeko. Di Francesco importante per me, mi ha insegnato ad essere attaccante. Possiamo puntare allo scudetto. Posso fare anche l'esterno"

Redazione

La settimana scorsa è stato il turno di Lorenzo Pellegrini e Cengiz Under, oggi tocca a Gregoire Defrel. Alle 13.30 il neo-attaccante della Roma è intervenuto in conferenza dalla sala stampa di Trigoria per essere presentato ai cronisti e ai tifosi giallorossi. Al suo fianco il ds Monchi.

Ecco la conferenza stampa di presentazione di Defrel:

Prende la parola il ds Monchi: "Buongiorno a tutti. Come ho detto in altre presentazioni, sono molto contento e soddisfatto e grato a Defrel per lo sforzo e la volontà che ha dimostrato di venire alla Roma. C’erano club inglesi importanti che lo volevano, lui ha bloccato tutto per venire alla Roma. Sono molto contento per il suo interesse. Gli auguro il meglio, che credo si meriti e tutti ci auguriamo che il suo rendimento sarà quello che ci aspettiamo".

Quanto è stato importante Di Francesco nella sua crescita e quanto è importante riaverlo qui a Roma?

E' stato molto importante per me, mi ha insegnato tanto. Come sapete mi ha fatto cambiare ruolo, mi ha fatto diventare punta e mi ha aiutato sui movimenti dell'attaccante. Sono contento perché in questi 2 anni a Sassuolo sono migliorato molto.

Per Monchi: quanto ha inciso Di Francesco nell'acquisto di Defrel?

Il mio modo di lavorare da quando faccio il ds, prima al Siviglia e ora anche alla Roma, è sempre lo stesso: non c'è un'influenza eccessiva, una richiesta straordinaria o pressante dall'allenatore. Si sceglie insieme un profilo, su quello la direzione sportiva lavora. Ci serviva il profilo di un calciatore un calciatore che facesse la punta ma anche l'esterno in qualche circostanza. Avevamo diverse opzioni ma io e l'allenatore concordavamo su di lui, io lo seguivo già quando stavo a Siviglia e lui lo conosceva. Quindi quando si è d'accordo perché complicarsi la vita?

Come immagina il suo esordio nella prima in casa contro l'Inter?

So che sarà diverso da Sassuolo, ma mi piace. La Roma ha uno stadio bellissimo, una tifoseria bellissima e calda. E' un'emozione in più per me. Sono carico. La prima in casa con l’Inter sarà una grande partita, sono due top club della Serie A. Spero di arrivare pronto, vediamo la scelta del mister. Saremo pronti. Stiamo lavorando molto bene.

Per Monchi: Cosa si aspetta di vedere dalle due amichevoli in Spagna?

Spero di vedere un'evoluzione e una crescita rispetto a quanto visto negli USA. Spero che la squadra continui ad acquisire i concetti che il mister desidera e già con questo sarei soddisfatto. Nelle amichevoli di precampionato conta più vedere la crescita di squadra che il risultato. Spero di vedere la squadra continuare a crescere secondo le idee del mister. Se poi arrivano vittorie, tanto meglio.

Stanno arrivando due titolari per ruolo. Con queste basi, la Roma è una squadra che ha il dovere di puntare allo scudetto?

Sì, certo. La Roma è una grande squadra, lo ha dimostrato nei campionati precedenti che tecnicamente è una squadra che può vincere lo scudetto. Poi vediamo come vanno le cose. Sono con Dzeko davanti, poi può arrivare un altro giocatore e per il gruppo è molto importante.

Monchi ha detto che ha rifiutato altri club per venire qui. A gennaio c'era stata la possibilità di arrivare qui?

Sì, il mio procuratore mi ha parlato dell'interesse della Roma, ero molto contento e già a gennaio mi sarebbe piaciuto venire. Poi ho deciso col Sassuolo di rimanere lì, però ero molto contento. Speravo che nella sessione di mercato successiva ci sarebbe stata la possibilità di arrivare qui. Avevo anche altre offerte, ma nel mio cuore e nella mia testa c'era già solo la Roma e non ho avuto dubbi così ho detto subito sì.

Per Monchi: cosa può dare De Sanctis alla Roma? Vuole commentare le scritte apparse in città?

Sulla seconda domanda non ho nulla da dire, preferisco soffermarmi sul De Sanctis professionista. Ritengo che Morgan sia un'ottima acquisizione, nonostante non si tratti di un calciatore ma di un dirigente. Persona dotata di esperienza e conoscenza, che porterà molto all'idea di squadra, laddove per squadra si intende un gruppo di persone che lavorano per raggiungere uno stesso obiettivo, che è quello che ho in mente.

Forse all'inizio ci sarà più bisogno di giocare da esterno. E' pronto?

Come ho detto, da 2 anni faccio la punta ma in passato anche in altre squadre ho giocato esterno a destra. So fare questo ruolo. Da quando sono qui l'ho fatto. Contro la Juve e il Tottenham mi mancavano un po' di gambe, ma mi sono trovato bene. I miei compagni mi hanno aiutato, è un grande gruppo. Sono pronto a tutto, vedrò dove mi mette il mister, darò tutto e farò il meglio. Sono pronto.

Il destino degli attaccanti è essere giudicati sul numero di gol fatti. Obiettivo sul numero dei gol stagionali? Come li festeggerai?

Sì è vero, noi siamo giudicati sui gol. Spero di farne tanti, ogni anno voglio migliorarmi. L'anno scorso ne ho fatti più dell'anno prima e quello è il mio desiderio. Voglio fare tanti gol per la mia nuova squadra. Per l'esultanza, niente di che: è una cosa tra me e i miei amici a Parigi. Mi viene ogni tanto, non la faccio sempre. La polemica era un po' per il gesto nel periodo brutto a Parigi degli attenti. Tanti bambini guardano le partite e sono d'accordo che non è un gesto bellissimo e avevo smesso di farla. Ma se faccio un gol importante mi può venire perché sono abituato, proverò a non farlo più.

Che caratteristiche può apprendere da Dzeko?

Tanto, è veramente un grande attaccante. Ha fatto tanti gol. In allenamento lo guardo sempre, guardo i suoi movimenti. Davanti alla porta non sbaglia quasi mai, è veramente forte. E' più fisico, è più alto di me. Io forse ho altre caratteristiche, sono un po' più veloce. Lo studio un po' come è normale, soprattutto nei movimenti davanti alla porta.

Ha segnato 4 gol in 8 partite di Europa League. Quest'anno c'è la Champions. Si sente pronto al salto?

L'Europa League era una cosa nuova per me, ho fatto buone gare e altre meno buone. Sono contento dei gol che ho fatto. Adesso c'è la Champions, la più importante coppa per un giocatore. Mi sento pronto e carico. Questa squadra se lavora bene può fare bene anche in Champions.

Per Monchi: oggi ha assistito all'allenamento con Totti. Ci può raccontare qualcosa che le ha detto?

Effettivamente è un po' strano averlo accanto e non vederlo vestito da calciatore, ma al tempo stesso è bello perché so che a breve potrò lavorare al suo fianco. Sensazioni miste, ma prevalentemente di soddisfazione. Presto sarà con noi definitivamente. Lui voleva sapere come stesse la squadra, i nuovi calciatori, come andassero gli allenamenti. L'ho visto molto calato nel nuovo ruolo. E' un'acquisizione magnifica per la squadra, sebbene non da calciatore.