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Cafu: “È bellissimo vedere Totti ancora in campo. Con la Roma ho un rapporto particolare”

L'ex terzino di Roma e Milan ha ricordato l'anno dello scudetto e la sua esperienza romana

Redazione

Ha fatto la storia del calcio mondiale e anche della Roma, da padrone assoluto della fascia destra. Marcos Cafu, campione d'Italia nel 2001 in giallorosso, è intervenuto ai microfoni di Roma Radio. Queste le sue parole:

Marcos, hai vinto tanti titoli in carriera. 

Si, è vero. Ho vinto molto. Fa sempre piacere ricordare quei momenti.

Che ricordi hai della Roma?

Ho un grandissimo rapporto con la Roma, molto particolare. Ho tanti amici fuori dal campo nella capitale, amicizie che mi sono costruito negli anni in cui ho vestito la maglia della Roma e che coltivo ancora oggi. Ma sono rimasto amico anche con i miei vecchi compagni di squadra. Ho un ottimo ricordo della città e dell'accoglienza che fu riservata a me e alla mia famiglia. Tra l'altro la Roma è sempre stata molto famosa in Brasile perché ha avuto tanti campioni brasiliano e per me era incredibile pensare di essere anche io tra i calciatori brasiliani così conosciuti a Roma.

Falcao è stato il più grande.

A lui devo tantissimo. E' stato il mio primo allenatore con la Nazionale, mi ha convocato nel 1990 per una partita in Spagna. Lì è iniziata la mia carriera con il Brasile, lui ha creduto subito in me e io gliene sarò per sempre grato.

Che ricordo hai dell'anno dello scudetto?

Vincere lo Scudetto con la Roma non è una cosa semplice. Esserci riusciti ci dà un posto di rilievo nella storia del calcio romano e italiano. Quando l'arbitro ha fischiato la fine dell'ultima partita, col Parma, è stato un momento bellissimo. Il coronamento di una stagione non facile, ma di cui alla fine restano bellissimi ricordi, come sempre quando si vince. Vincemmo anche il derby quell’anno: avevamo una squadra forte e consapevole di ciò che voleva. Ricordo tutti i gol dei miei compagni. Ma la cosa più bella fu vedere i tifosi festeggiare per mesi nelle strade, negli uffici, nei negozi e aver regalato loro una grande gioia.

Che effetto ti fa vedere Totti giocare ancora?

Totti è un campione, simbolo della Roma. Vedere un giocatore a 40 anni correre e lottare è bellissimo perché solo noi che giochiamo sappiamo quando è giusto smettere. Io ho giocato fino a 38 anni e poi ho deciso di smettere. Il capitano Totti sa quello che deve fare.

Te lo ricordi il sombrero a Nedved?

Certo, l'ho rivisto tante volte. Bello da vedere anche se Nedved era un grande giocatore, ma non poteva fare nulla in quel caso.

Di cosa ti occupi ora?

Ho la fondazione Cafu che lavora con 150 bambini e collabora con il governo brasiliano e poi due ditte. Non mi annoio! Appena posso torno a Trigoria con molto piacere.