rassegna stampa

Rudi a muso duro nello spogliatoio

Redazione

Intanto circolano diversi nomi per la panchina giallorossa. Il sogno è Conte, ma si pensa anche a Di Francesco ed Emery. Qualora la situazione precipitasse, invece, in pole nelle vesti di traghettatore ci sarebbe più Lippi che Mazzarri

C'è una Roma con Gervinho ed una senza: in nove gare di campionato con l'ivoriano titolare sono arrivate 7 vittorie, un pareggio e una sconfitta. Totale 22 punti (media 2,4). Senza l’africano dal primo minuto, le restanti cinque partite hanno visto un successo (Juventus), due pareggi (Sassuolo e Bologna) e due sconfitte (Sampdoria e Atalanta): appena 5 punti (media 1). Garcia ci conta, già per sabato.

Ieri il tecnico ha parlato alla squadra e, come scrive Stefano Carina su "Il Messaggero", trapelano toni un po’ meno concilianti del solito. Rudi è consapevole di essere sempre di più un uomo solo. Di dimettersi non ci pensa minimamente e sa che il club, a meno di un filotto negativo tra Torino, Bate e Napoli, non sta prendendo in considerazione l’ipotesi di esonerarlo. Anche perché la rivoluzione sarà rinviata a giugno. Il ct Conte è il sogno, Di Francesco ma soprattutto Emery gli allenatori ideali che ben si concilierebbero con il modus operandi di Sabatini. Qualora la situazione precipitasse, invece, in pole nelle vesti di traghettatore ci sarebbe più Lippi di Mazzarri. A meno che non si voglia anticipare la rivoluzione. E in quel caso il nome che accontenterebbe la piazza è soltanto uno: Ancelotti, già contattato da Trigoria nella passata stagione nonostante le smentite di rito. In ottica Roma, lo scoglio dell’ingaggio (5milioni di base) raffredda l'ipotesi. Ma l’ultima parola, eventualmente, spetterebbe a Pallotta.