rassegna stampa

De Rossi, la punizione non si tinge di azzurro

Redazione

Ventura regala al romanista la maglia da titolare. Al di là di certi suoi errori, De Rossi resta un veterano azzurro

Passano i ct e Daniele è sempre qui, pronto a ricominciare fin quando ne avrà e fin quando, come lui stesso sostiene, gli allenatori decideranno di farne a meno. Qui non ci sono punizioni e il codice etico è roba di Prandelli, due ct fa, o roba per fatti più eclatanti. De Rossi è stato accolto a muso duro, ma con zero punizioni:«Certi interventi evitiamoli, perché ci rimetti tu e la squadra», in sintesi il colloquio con il ct Ventura. Un brutto fallo di gioco, questo è stato, non una gomitata, non una reazione scomposta, non un aggressione a avversari o arbitro: quel fallaccio gli è costato la fascia di capitano nella Roma e alla Roma la qualificazione (e non solo per colpa sua); la Nazionale ci è passata sopra proprio perché trattatosi di un fallo.

Oggi si ritrova in azzurro con il rientrante Verratti, che non può essere al top, ma Ventura regala al romanista la maglia da titolare. Al di là di certi suoi errori, De Rossi resta un veterano azzurro: ha esordito con Lippi, è passato per Trapattoni e Donadoni, ha vissuto da leader l'Italia di Prandelli e di Conte. A Bari ha anche segnato nella prima di Conte contro l'Olanda, settembre 2014. Si ricomincia, sempre da qui. Con qualche anno in più e sempre con quel dubbio sul suo futuro in giallorosso che gli frulla nella testa. Quello è il suo problema maggiore, forse. Fascia o non fascia.

(A. Angeloni)