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C’è chi dovrà aspettare un po’ per sentirsi nel 2016, vedi Kevin Strootman; c’è chi invece dovrà avere la pazienza di contare una quindicina di giorni, vedi Edin Dzeko (ricorso squalifica a parte). Come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", a Trigoria non è soltanto Rudi Garcia sotto esame, non è solo lui ha bisogno di “dimostrare”. Se parliamo di Strootman, non bastano i propositi, qui vi vuole un augurio grande così. Qui davvero siamo al «c’è una Roma con Strootman e una senza Strootman». E' importante la sua presenza, ma dovrà essere lo Strootman vero e questo non può garantirlo nel breve: se si sta fermi per così tanto tempo è difficile tornare subito ad altissimo livello. Kevin ha bisogno di rodare, di prendere confidenza con il campo, con la palla (ha ricominciato a calciare) e con il contrasto, l’aspetto più delicato del post infortunio.
Nel 2016 Dzeko farà 30 anni, l’età della ragione calcistica, nella quale non si è più giovani né ancora vecchi. L’anno in cui può succedere ancora di tutto, basta che ci si svegli, che si ricominci a lottare. Ecco, Dzeko come nessun altro dovrà trovare per forza la voglia di dimenticare e ripartire, proprio come era partito qui a Roma: i due gol nell’amichevole con il Siviglia all’Olimpico e la rete con la Juventus sotto la Sud.
Di altra categoria anche Francesco Totti, atteso al rientro. Proprio ora che mancherà Dzeko. Totti vuole finire bene la stagione e chissà se questo non gli serva anche per rinnovare di un altro anno il contratto. Ma lì non dipenderà solo da lui e dal suo rendimento.
(A. Angeloni)
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