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ROME, ITALY - APRIL 06: AS Roma player Gianluca Mancini celebrates the victory after the Serie A TIM match between AS Roma and SS Lazio - Serie A TIM at Stadio Olimpico on April 06, 2024 in Rome, Italy. (Photo by Fabio Rossi/AS Roma via Getty Images)
Tutto, o quasi, in un derby, scrive Piero Torrri su La Repubblica. Il riposizionamento della chiesa al centro del villaggio, immagine tanto cara a Rudi Garcia. Il ritorno alla vittoria dopo oltre due anni in una stracittadina. La riscoperta dell’effetto che fa segnare dopo oltre 400 minuti di astinenza contro l’avversario più avversario che c’è, con tanto di inchino sotto una Curva Sud da applausi a scena aperta, così come peraltro una tribuna Tevere con quel meraviglioso omaggio ad Agostino Di Bartolomei che ha avuto anche il potere di zittire chi distribuisce adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma.
Ottava vittoria nelle ultime 11 gare, cioè da quando la giugulare di Daniele De Rossi si è seduta in panchina. Ventiseiesimo punto conquistato sui 33 disponibili. Regalato una gioia senza paragoni a una tifoseria che non si discute, si ama. Tutto, o quasi, in un derby, dove il gol di Gianluca Mancini ha avuto pure la forza di costringere ancora (e speriamo per sempre) a rimanere sulla riva del fiume tutti quelli, e non pensiate che siano pochi, che non stanno aspettando altro che mister De Rossi deluda per poter rispolverare nostalgiedisoneste e commerciali.
Sarebbe auspicabile un segnale di futuro da parte della società. Ovvero il rinnovo contrattuale dell’allenatore con il suo staff. Che altro deve fare mister De Rossi per avere la conferma? Nel caso aveste una risposta all’interrogativo, dategliela. Lui vi soddisferà. Come nel derby.
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