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La Gazzetta dello Sport

Zaniolo, tocca a te

Redazione

In A l’ultimo acuto a Roma nel 2019. Punta a riprendersi il posto da titolare

Stavolta tocca a lui davvero. Non ci sono dubbi, anche perché mancano le alternative. Ma Nicolò Zaniolo sa che dovrà sfruttare l’occasione al massimo, per cercare di riequilibrare le gerarchie interne e tornare a giocarsi una maglia da titolare con Mkhitaryan e Pellegrini, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Allo stato attuale, infatti, da quando Mou è passato al 3-4-2-1 (con i due trequartisti) Zaniolo è diventato a tutti gli effetti un’alternativa. Ecco, domani pomeriggio avrà l’occasione giusta per far vedere tutto il suo valore e possibilmente guidare la Roma verso una vittoria fondamentale per difendere il quinto posto e, magari, anche per dare l’assalto al quarto (se la Juventus, ad esempio, non dovesse vincere a Cagliari). Sussurri sempre più forti parlano di un grande freddo tra Zaniolo e Mourinho. Anche se l’allenatore portoghese ha sempre cercato di non toccare l’argomento. Senza nasconderlo, è vero, ma senza neanche smentirlo. Insomma, da grande stratega della comunicazione qual è ha sempre cercato il modo più elegante e meno problematico per uscirne fuori. In Norvegia, però, anche lì è stato «gelido» quando gli hanno chiesto se Nicolò fosse stato recuperabile per la sfida con la Salernitana. "Non ne ho idea", la risposta di Mou. Nicolò, tra l’altro, scalpita per vivere una giornata di quelle che ti restano addosso. Tipo quella con il Genoa, per intenderci, quando segnò in pieno recupero il gol della possibile vittoria, prendendosi l’abbraccio di tutto l’Olimpico un soffio prima che l’arbitro annullasse il gol per un precedente fallo di Abraham. Del resto, Zaniolo in campionato non segna una rete nello stadio di casa da troppo tempo: esattamente dal 2 novembre del 2019, quando aprì le danze nel 2-1 rifilato al Napoli. Da quel gol lì domani saranno passati 29 mesi e 24 giorni. O, se preferite, esattamente 890 giorni. È vero, di mezzo ci sono stati i due infortuni alle ginocchia, ma per un attaccante è un digiuno troppo grande.