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Lottava col cancro da sette anni, lottava con rabbia come quando era in panchina. EmilianoMondonico era così, un’icona nazional-popolare del calcio pane e salame. Generoso, ribelle, spiazzante, mai banale. Quello che, da giocatore, si faceva squalificare apposta per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano.
Da giocatore: Cremonese, Torino, Monza, Atalanta, ancora Cremonese. Da allenatore: nel 1984 riporta la Cremonese dopo 54 anni in A, nel 1988 fa salire l’Atalanta ed è protagonista di una straordinaria corsa fino alle semifinali di Coppa Coppe col Malines.
Il cordoglio della Roma: "La Roma si unisce al cordoglio per la scomparsa di Emiliano Mondonico e partecipa al dolore della sua famiglia".
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