00:27 min

rassegna stampa

Il ritorno del Faraone. ElSha sorride, ora Fonseca ha una soluzione in più

Redazione

L'attaccante ieri ha superato le visite mediche a Villa Stuart ed è pronto alla sua seconda avventura in giallorosso

È bastato notare il sorriso con cui si è presentato a Villa Stuart per capire quanto fosse davvero felice, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Perché quel momento lì Stephan El Shaarawy lo aspettava da circa 4 mesi. E, cioè, da quando era già pronto per firmare con la Roma – a fine settembre – ed invece ha dovuto rimandare tutto perché c’erano troppi esterni offensivi nella rosa di Fonseca.

La condizione fisica non potrà essere quella ottimale, ci mancherebbe altro: l’ultima partita giocata dal Faraone risale infatti al 15 novembre scorso con l’Italia (vittoria per 2-0 sulla Polonia a Reggio Emilia, nella Nations League), mentre per l’ultima apparizione con lo Shanghai Shenhua dobbiamo risalire addirittura allo scorso 25 luglio (sconfitta per 2-0 contro il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro). Da quei giorni lì Stephan si è allenato da solo (seguito da un personal trainer) a Dubai. Stephan ha una voglia pazzesca di tornare a giocare. E ha anche voglia di farlo il prima possibile.

La posizione di El Shaarawy dipenderà molto anche dal futuro di Edin Dzeko. Nel senso che se il centravanti bosniaco dovesse alla fine lasciare la Roma, il Faraone potrebbe anche andare a giostrare da prima punta, anche se non è proprio il suo ruolo ideale. Sarebbe una soluzione d’emergenza, è chiaro, ma per giocare Stephan è pronto a tutto. Molto più facile, invece, che il Faraone possa giocare al fianco di Borja Mayoral (o dello stesso Dzeko, nel caso che alla fine resti a Trigoria) nel 3-5-2 o alle sue spalle nel 3-4-2-1, in una delle due caselle da trequartista. Insomma, non giocherà più largo come faceva nella Roma di Spalletti o di Di Francesco, quando nel 4-2-3-1 giostrava quasi sulla linea laterale per poi convergere e calciare con il piede opposto.