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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Mourinho allena le folle, ma non parla di calcio”

Redazione

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalistiex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

 

Mario Sconcerti (Tele Radio Stereo 92.7): “Mourinho è un allenatore di folle, ma non parla di calcio né lo fa vedere. Un mister deve spiegare le sue scelte volta per volta, lui non lo fa. Non mi piace il suo modo di essere".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La Roma avrebbe dovuto qualificarsi facilmente per l’Europa League. Bastavano 4 punti con Fiorentina e Venezia. Con un altro allenatore sabato ci sarebbero state delle contestazioni invece hanno fatto un giro di campo. Ormai siamo caduti in questa finzione, la finale non l’ha ancora vinta e se gioca come contro il Venezia sarà difficile. La Roma è diventato un fenomeno collettivo che prescinde dalla realtà. Venerdì se non vince a Torino rischia di uscire dall’Europa”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “Il tifo per la Roma quest’anno sta andando oltre il risultato. Una serie di eventi hanno portato a questo amore profondo verso la squadra dopo 12 anni di Pallotta e 2 anni di Covid. Vivere questo spettacolo direttamente dallo stadio è meraviglioso. La gente è entrata in empatia con questa squadra, c’è una finale da giocare ed era inutile fischiare dopo il pareggio contro il Venezia. Il 25 ci sarà la partita più importante degli ultimi 15 anni".

Ugo Trani (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “La Roma va rifondata, non si spiega come è arrivata fino in fondo di una competizione europea. Non servono 46 tiri per battere il Venezia, bastava farne 5 fatti bene. La partita con il Feyenoord butterà fumo agli occhi alla gente a prescindere dal risultato. La squadra è da settimo o ottavo posto. Quest’anno ha perso 7 punti contro due club che sono retrocessi. Preferisco che venisse fatto un mercato in Italia, potrebbe significare prendere calciatori come Molina e Dybala. Un giocatore come Darmian è un fenomeno in confronto ai nostri calciatori ma Pinto non ha contatti in Serie A. Non credo ci sia la Roma dietro a Voller".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “Zaniolo ha avuto degli stop muscolari. Se il giocatore non è al 100% Mourinho decide di non schierarlo. I tifosi non volevano il settimo posto però lo Special One non li ha mai presi in giro e questa consapevolezza è stata apprezzata. Una partita come quella con il Venezia ogni anno capita alla Roma. Il mercato migliorerà la squadra ma non così tanto per lottare per lo scudetto. Sono stati spesi male i soldi nella passata sessione di mercato. Si possono fare affari in Italia ma il problemi è chi li farà. Non è previsto un ruolo in società per Voller. Tra lui e Totti prenderei Francesco. Tutti i club importanti hanno due dirigenti di un certo calibro".

Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “La squadra è distante a livello di rosa rispetto ad una che può vincere lo scudetto e la situazione finanziaria non è tra le migliori. Un allenatore normale non pronuncerebbe mai la parola scudetto. Mourinho può farlo ed è per questo che la gente lo adora. Pinto non ha una conoscenza profonda del calcio italiano, il problema è il livello dei calciatori che verranno presi. Ci sono perplessità nei confronti del dirigente giallorosso. Meglio Totti di Voller in dirigenza, come coppia sarebbe eccellente".

Alessandro Austini (TeleRadioStereo - 92,7): "Stasera ci possiamo risvegliare al settimo posto, e con il quinto posto compromesso. Come ci vai a Torino? Non credo a nulla di buono per l'ultima giornata, secondo me finisce ottava. Se la Roma dovesse vincere la Conference, a nessuno importerebbe del piazzamento in campionato, ma la Roma deve tornare lassù perché investe per farlo, ha l'allenatore giusto e ha anche la qualità. Abraham è stanco, ha bisogno di rifiatare, non segna dalla partita contro il Leicester, e con lui fino al gol di Shomurodov non ha segnato neanche la Roma. Comunque la Roma deve lavorare per fare venti punti in più, deve viaggiare sugli ottanta punti, soprattutto per il pubblico. Lo ha detto anche Mourinho che il pubblico è un fenomeno sociale".

Tony Damascelli (Radio Radio Mattino - 104,5): "L'infatuazione è quando pensi che qualcosa sia prefetto. Il posto in classifica non è dignitoso per un grande club come la Roma. Ci si dimentica del lato tecnico e si abbraccia questo idolo portoghese, che è furbo, che è un arruffa popolo e capisce quali fili toccare. Anche al Manchester e al Tottenham fu così all'inizio. Avevano bisogno di trovare un'alternativa a Totti e l'hanno trovata in panchina e non in campo".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): "Se la Lazio avesse giocato una partita contro l'ultima, già retrocessa, i tifosi non avrebbero fischiato magari, ma di certo non avrebbero applaudito. È solo Mourinho. Per più di un'ora non è riuscita a vincere in 11 contro 10. Dal punto di vista coreografico è meraviglioso. C'è un pubblico di cui bisogna prendere atto, una specia di incantesimo".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Io non so se la Roma è favorita contro il Feyenoord. Se anche arriva ottava e perde la finale, la sinergia che si è creata tra la squadra, Mourinho e la tifoseria non smetterà di esserci. A Roma fanno festa per una finale di Conference perché è quello l'obiettivo. L'amore che c'è fa passare sotto traccia le prestazioni di tre o quattro giocatori che non vanno bene, si deve fare un salto di qualità. Mourinho lo sa e si sta attrezzando per questo".

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino - 104,5): "Quello che sta succedendo non è normale, quello che è successo soprattutto contro il Venezia. L'anno scorso ha fatto più punti, è arrivata in semifinale di Europa League, non c'era però lo stesso clima. È merito dell'allenatore. Capita a Empoli che si applaude per una retrocessione, a Roma è una cosa nuova. Ed è una cosa buona perché tu hai preso uno che è Messi e Ronaldo insieme".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma è impazzita perché ha la finale, c’è una grande euforia”.