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Sabatini: “La Roma è la mia vita, ci tornerei ma non c’è la possibilità”

Redazione

L'ex ds: "Stravedo per Abraham. Grato a Pallotta per avermi portato in giallorosso, sono ancora un tifoso"

L'ex ds della Roma Walter Sabatini è intervenuto a Radio Radio nello spazio Speciale calciomercato. Ecco le sue parole:

Lei impazzisce per il talento inespresso. Non si arrende a questo. Arnautovic ad esempio 10 anni fa doveva fare la carriera che sta facendo. Ad esempio lei l'avrebbe preso. Ora i giallorossi hanno Shomurodov. "A me sembra che alla Roma manca una proteina importante che faccia grande la squadra. La Roma alterna grandi partite a tonfi incredibili".

La proteina è più la squadra o la società? "La società ha un ruolo primario chiaramente. Non so quant'è l'impatto di Tiago Pinto sullo spogliatoio e su Mourinho e i Friedkin ma devo stare zitto. Sono un tifoso della Roma, così come lo è mio figlio. Ho lavorato anche per la Lazio e mai mi dissocerò da quella scelta di vita perché Lotito mi ha tirato fuori da una situazione personale. A Lotito posso riservare solo la mia gratitudine e siccome gratitudine e conoscenza devono essere sempre alla base. La Roma è stata la mia vita, l'ho sempre detto e lo ribadisco oggi. Mai mi sono discostato dall'essere un direttore sportivo della Roma. Lo facevo sempre sulla base di quello che ero e dalle azioni che compivo".

Lei è stato tanti anni direttore della Roma e l'ha vissuta intensamente. Le chiedo, perché è così complicato vincere? "Perché la Juve faceva 102 punti. Un anno con Spalletti 82 e con Garcia 85. ma sfortunatamente la Juve ne ha fatti 106 di punti. L'ambiente è difficile ma l'ambiente siete voi. A Roma l'ambiente siamo tutti noi, è una piazza turbolenta, polemica, ma non è un cross sbagliato che deve preoccupare una critica fatta alla radio il giorno prima. Si tratta di un alibi che voglio togliere. Mi compiaccio delle mie e delle plusvalenze alla Roma. Sono state plusvalenze reali e me ne compiaccio di più perché scopro che moltissime altre prodotte sono state truccate. non mi scandalizzo me il calcio non si fermerà per questo. Basta che ci saranno le dovute sanzioni e apposto. Il calcio ha sempre ritrovato la strada maestra per cui non sarà questo a fermare il Calcio. il calcio è della gente e la gente non permetterà la fine.

E sugli allenatori che ha avuto? "Ho avuto allenatori meravigliosi. Se ne devo scegliere uno scelgo Spalletti anche se a Roma questo non sarà ben accetto. La qualità dei giocatori con Spalletti era straordinaria. Totti vinse la scarpa d'oro. A Zeman gli sono grato perché ha fatto giocare titolari bambini come Marquinhos e Lamela. Lo stesso Rudi Garcia veniva da una stagione di contestazione ed è venuto con una leggerezza che è stata colta dallo spogliatoio e abbiamo fatto 10 vittorie di seguito. Tutti lo dicevano. Anche De Rossi mi diceva ' ti rendi conto quanto eravamo forti?'. Gli stessi giocatori erano consapevoli che si potesse fare qualcosa di grande. Nella partita del violino di Garcia ho incontrato Rocchi poi, e lui mi disse che se avesse potuto tornare indietro avrebbe cancellato tutta quella partita. Mi disse che fece una marea di ca**te. Il risultato lì sarebbe stato diverso e in quel contesto il risultato sarebbe stato determinante per il prosieguo del campionato. Ma non avvertivo nessun clima anti Roma".

Ora lo avverte un clima persecutorio? "Per me se ci sono sono errori, dovuti a un ricambio. Sarebbe merito che sbagliassero anche a discapito di qualcun altro ma non credo ci sia un disegno contro la Roma. Una volta quando c'erano le dinastie dei Sensi e dei Viola poteva essere così. Oggi le proprietà sono tutte straniere quindi non credo che qualcuno voglia penalizzare i Friedkin".

C'è stato mai la possibilità di tornare? Che consiglio darebbe a Zaniolo? "Su Zaniolo ho particolare affetto, sarà il crack della stagione e mi dispiace per i contraccolpi che ha avuto. Ha una forza e una tecnica superlativa. Gli consiglio di evitare l'inutile. Deve pensare alle sue qualità e semplificare il suo gioco. Non può fare a meno della lotta perché è il suo modo di giocare. E' un giocatore incommensurabile, fortissimo e sarà fondamentale per lo spareggio della Nazionale".

Quindi non gli consiglierebbe di andare all'estero? "Assolutamente no, la Roma è la culla dei campioni. Io non ho mai sentito una tifoseria che sotto di 3 gol canta per un quarto d'ora".

C'è stato modo di rientrare?"Se tornerei alla Roma? Domanda retorica. Ci tornerei, ma nessuno pensa di farmi tornare. E non c’è mai stato un riavvicinamento nei miei confronti, perché ormai il calcio sceglie i dirigenti con gli algoritmi. Ci devo convivere, ma non voglio essere codificato e vittima di un algoritmo". 

Zamparini, Lotito, Pallotta e Zang. Con chi è più difficile lavorare? "Avete deciso di mettermi all'angolo. Sono stati tutti presidenti potenti. Zhang ho avuto moto di riscontrare quanto sia potente. In Cina era un semidio. Zamparini un presidente incredibile. Con lui ballavi sempre il tip tap. Era un grande intenditore di calcio. Lotito è il miglior presidente in assoluto. Lotito era presidente quando la Lazio era alle soglie del tribunale. Da lì con le sue intuizioni e il suo coraggio ha combattuto battaglia che ha portato la Lazio a una dimensione europea. Quell'anno arrivammo in Champions con una serie di prestiti. Su Pallotta sorvolo ma mi ha dato la Roma. La Roma è una grande cose e me l'ha dato lui. Apprezzo il fatto che lui mi stimi".

L'operazione peggiore tra Dumbia, Iturbe e Zeman? "No su Zeman non sono d'accordo. Dumbia è stata un operazione sbagliata. Fece comunque 2 gol consecutivi che ci tenne attaccati alla Champions. Ma non posso dire che è stata una grande operazione".

E su Allison e Marquinhos? "Allison l'operazione migliore, preso a 7 rivenduto a 40. Marquinos preso a 4 rivenduto a 32. Oggi sono più orgoglioso di un tempo".

Lei ha portato Dzeko per 15 milioni, Pinto ha portato Abraham per 40. Puo avere un futuro alla Dzeko e diventare tra i più importanti della storia della Roma. "Abraham ho provato a portarlo alla Sampdoria. Io stravedo per Abraham e vedo le movenze che ha in campo e i margini di miglioramento che può avere. Il suo problema è che la squadra intera trovi la sua dimensione, allora sarà determinante".

Allegri alla Roma. "Allegri alla Roma? Quando stava uscendo dal Milan lo avevamo preso, poi non so cosa è successo e non è venuto. Ma nel calcio non mancano gli allenatori".