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L’esordio in A, il ko più pesante ai tempi interisti, le manette e poi il regalo di Pazzini. La Sampdoria non è un avversario qualunque. E’ mille colori, come cantava Pino Daniele dedicandola sempre a una città di mare. In questo caso è un mix di ricordi agro-dolci per lo Special One che contro i Doriani ha la peggiore media della sua avventura italiana: 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Una bestia nera, fino al maledetto 25 aprile. Domani il portoghese ritrova il suo avversario più ostico e ha l’occasione per chiudere al meglio l’anno prima di Natale e proiettarsi poi alla doppia sfida di gennaio con Milan e Juventus. Ma andiamo per ordine e riavvolgiamo il nastro a 12 anni fa.
Nel primo di Mou alla guida dell’Inter, infatti, ci sono solo amarezze. L’esordio assoluto del portoghese in serie A arriva sabato 30 agosto del 2008 a Marassi contro la squadra all’epoca allenata da Mazzarri. Dopo il vantaggio di Ibra, però, arriva il pari di Del Vecchio (Gennaro, non Marco) e per Mou la prima è rovinata. Avrà tempo per rifarsi. Nella gara di ritorno tanta sofferenza e la rete di Adriano, ma è in semifinale di coppa Italia che la squadra di Genova fa davvero arrabbiare Josè. All’andata Cassano e compagni passeggiano sull’Inter costruita per lo scudetto vincendo 3-0 (al ritorno non basterà l’1-0 firmato da Ibrahimovic). Al termine di quella partita arriverà lo sfogo di Mourinho che somiglia tanto a quello sentito a Roma dopo la figuraccia di Bodo. "Abbiamo regalato tre gol. Quando non ci sono tutti la squadra non ha la stessa qualità, ma abbiamo deciso di cambiare perché è umanamente impossibile giocare tutte le partite. Ma quando mi chiedono perché non gioca questo o quest'altro, ora forse si è capito". Da quel momento in poi l’Inter volerà senza più fermarsi. Anzi sì.
Perché nella stagione successiva proprio la Samp blocca l’Inter due volte favorendo la rimontona della Roma di Ranieri. All’andata la squadra passata in mano a Delneri vince 1-0 con gol di Pazzini a Genova. Una delle prestazioni più brutte dell’Inter del Triplete. Era il 20 febbraio del 2010 e i nerazzurri, arbitrati da Tagliavento, finiscono in 9 contro 11 già la fine del primo tempo. Espulsi sia Samuel che Cordoba per doppia ammonizione a causa di interventi violenti. A favore di telecamera Mourinho fece il clamoroso gesto delle manette come a dire: “Allora arrestateci tutti”. Che anche qui somiglia molto al “ci fanno sembrare una squadra di assassini” dopo il rosso a Felix. La tensione proseguì anche fuori dal campo tanto che il giudice sportivo assegnò due giornate di squalifica a Cambiasso e Muntari. Mou prese tre giornate di squalifica e 40 mila euro di multa. E da quel momento arrivò il lungo silenzio stampa. Una rabbia di certo passata dopo la vittoria maledetta per 1-2 all’Olimpico da parte di Pazzini e compagni. Un crollo inatteso della Roma che si era portata in vetta alla classifica e già pregustava il quarto scudetto. Ma è meglio non ricordare in questo caso. Domani Mou ha l’occasione per portarsi in “vantaggio” con la Sampdoria e infrangere un piccolo tabù, senza manette. Si spera.
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