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LaPresse
La Juventus è uscita dalla Champions, eliminata dal Porto. E nell'universo bianconero non si fa altro che parlare del gol su punizione subìto da Taremi nei supplementari. Un errore di Szczesny, poco reattivo nel tuffo a destra, ma ancor prima della barriera e in particolar modo di Ronaldo, che si è girato ed è saltato, facendosi passare la palla sotto le gambe. Una leggerezza che è costata alla squadra di Pirlo la qualificazione. Ma un colpo che il tecnico avrebbe potuto evitare. Come? Con la mossa del "coccodrillo". Rilanciata in Serie A da Brozovic, è stata spesso utilizzata dalla Roma di Fonseca (soprattutto con Spinazzola), già dalla scorsa stagione.
Nel cosiddetto "Juventus Twitter" si parla molto dell'assenza di un "coccodrillo" dietro la barriera. "Una mossa che Pirlo avrebbe dovuto fare" scrivono in molti, e che gli avrebbe levato le castagne dal fuoco (forse). La postura di Ronaldo è diventata virale, scatenando anche Fabio Capello: "È inaccettabile a questi livelli".
In Italia l'uomo-muro dietro la barriera è tornato in auge con Brozovic ed è diventato un classico della Roma di Fonseca, non senza qualche ironia di troppo. Spesso, nelle partite dei giallorossi, durante i calci di punizione si è visto un giocatore sdraiarsi dietro la barriera, libera così di saltare senza il timore di vedere la palla passare sotto ai piedi. Il primo è stato Spinazzola, durante un Inter-Roma del dicembre 2019, terminato 0-0. L'esterno è quello che più volte è stato impiegato per questa tattica. Un problema in meno per il portiere, uno in più per chi calcia.
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