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“Chi vince festeggia, chi perde spiega”, diceva Julio Velasco. Uno che di vittorie se ne intende. Dan Friedkin festeggia. Il texano ha rotto il digiuno e si è tolto quasi subito dalla lista dei pochi presidenti senza trofei della storia della Roma. Ha vinto un trofeo internazionale che a Roma mancava dalla Coppa delle Fiere del 1961 quando il presidente era Ancleto Gianni. Friedkin, invece, è il primo straniero in assoluto ad essersi goduto gli allori di una città che almeno una coppa l’ha alzata ad ogni proprietà negli ultimi 50 anni. A parte con Pallotta. Dopo Gianni, infatti, è arrivata la coppa Italia di Franco Marini Dettina, quella di Alvaro Marchini e il Torneo Anglo-Italiano di Gaetano Anzalone. Poi è iniziata l’era d’oro di Dino Viola: 1 scudetto, 4 coppe Italia e la finale di Coppa dei Campioni. Dopo di lui addirittura Ciarrapico nel 1991 ha alzato la coppa Italia, seppur con pochi meriti visto che è subentrato alla signora Flora ad aprile di quella stagione. Ancora una stagione di successi con Franco Sensi che impiegò sei stagioni prima di gioire: 1 scudetto, 2 coppe Italia e 2 Supercoppe. Anche la figlia Rosella ha alzato al cielo una coppa Italia prima dell’arrivo di James Pallotta. Unico presidente dal 1968 (ultima stagione di Evangelisti dietro la scrivania) a non aver vinto nulla nella Roma. L’incubo è stato scacciato dai Friedkin, ora l’obiettivo è rincorrere proprio Viola e Sensi.
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