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Ripartiamo dal fischio finale di Roma-Sampdoria. La partita si è appena conclusa con la vittoria degli ospiti per 1-0. I giallorossi collezionano la seconda sconfitta consecutiva all'Olimpico e, come già accaduto in passato da queste parti, la Sud prova a chiamare la squadra sotto la Curva per un confronto. Qualcuno resta in campo pronto ad andare, ma Florenzi, capitano per l'occasione, richiama i suoi negli spogliatoi. A chi gli chiederà il motivo di questa "fuga" il terzino risponderà "c'è una legge che ci vieta di andare, per evitare possibili tensioni".
LA NORMA - La legge a cui fa riferimento Alessandro Florenzi fa parte del codice di giustizia sportiva della Figc, approvato il 31 luglio 2014. Nello specifico, il riferimento è all'articolo 12 (prevenzione di fatti violenti), e più nel dettaglio al comma 8. Si legge: "Ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori durante le gare e/o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che, in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana". Nessuna possibilità di avere confronti o chiarimenti dunque.
SANZIONI - Se, a differenza di quello che è successo, la squadra avesse deciso di andare sotto la curva come avrebbero voluto i tifosi, sarebbero scattate le naturali sanzioni, regolate sempre dall'articolo 12, comma 8. Si legge: "In caso di violazione del divieto si applicano le sanzioni di cui all’art. 19, comma 1, lett. e) o h). In ambito professionistico, unitamente alla sanzione di cui al capoverso precedente, si applica la sanzione di cui all’art. 19, comma 1, lett. d). L’ammenda è applicata nelle seguenti misure: - euro 20.000 per violazioni in ambito di Serie A...". Dunque, in ambito professionistico, la classica ammenda (20 mila euro con diffida). Mentre, come si legge nell'articolo 19, comma1, lettere e) e h), (richiamato dall'articolo 12), la violazione avrebbe comportato"squalifica per una o più giornate di gara; in caso di condotta di particolare violenza o di particolare gravità la squalifica non è inferiore a quattro giornate di gara" o addirittura "inibizione temporanea a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società nell'ambito federale, indipendentemente dall'eventuale rapporto di lavoro".
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