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Quella di ieri è stata una seratamagica per tutti. Tifosi, giocatori e soprattutto per lui, EusebioDi Francesco. È il tecnico giallorosso l'artefice di una Roma formato europeo come non si vedeva da 10 anni. Dopo il blackout degli scorsi due mesi, Eusebio è stato capace di ridare linfa a giocatori che sembravano psicologicamente andati. E, tra le mille difficoltà, ha portato la Roma ai quarti di finale. Entrando nella storia. Sì, perché oltre a conquistare un traguardo che mancava da un decennio, Di Francesco è il primo allenatore della Roma al suo esordio sulla panchina giallorossa ed in Champions a raggiungere questo obiettivo. Nessuno può vantare questo primato. Spalletti ai quarti ci arrivò quando era già da un anno nella capitale, a Liedholm ci vollero addirittura sei stagioni per arrivare così lontano. Di Francesco, con la sua resilienza, ha fatto il salto dalla provincia alla grande piazza. Conosceva i difetti e i problemi di Roma, ma ha resistito alla critiche e ieri sera forse le ha (quasi) completamente spazzate.
SOLO 9 DAL 2003 COME LUI – Quella di Di Francesco è un’impresa che in Champions (da quando ha questa struttura, e cioè dal 2003) è riuscita solo a pochissimi. Gli allenatori all’esordio in un club e nella più importante competizione europea che hanno raggiunto i quarti partendo dai gironi sono solo 9: Queiroz, Klinsmann, Guardiola, Slutski, Vilanova, Martino, Lopetegui, Luis Enrique e Rui Vitoria. È il primo italiano a farcela. Né Conte, né Allegri, né Sarri, ma lui, Di Francesco. In realtà al suo esordio anche Di Matteo arrivò ai quarti, ma dopo aver giocato solo la partita di ritorno degli ottavi. Eusebio, invece, questa qualificazione l’ha meritata fino in fondo. Ha eliminato l’Atletico di Simeone, si è messo in tasca Conte e ha fatto fuori lo Shakhtar matta-Napoli. “Non mi interessa l’avversario dei quarti”, ha detto ieri. E ha ragione: in Europa Di Francesco sta dimostrando di non dover temere nessuno.
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