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Coronavirus, Calvo: “La volontà di tutti è concludere i campionati. L’idea è giocare a giugno e luglio”

Redazione

Il COO della Roma sottolinea la priorità dell'Uefa e non solo: "C’è grande disponibilità dei giocatori e delle istituzioni a cercare di spostare la scadenza classica del 30 giugno al 30 luglio"

La Roma resta attivissima sul fronte degli aiuti a ospedali e anziani per combattere l'emergenza coronavirus. Nel frattempo i vertici del calcio italiano ed europeo sono impegnati a decidere le sorti dei campionati e del nuovo calendario. A parlare della posizione della Roma è intervenuto Francesco Calvo, COO (Chief Operating Officer) giallorosso:"Fatta salva la priorità del paese, che è quella di uscire da questa situazione di emergenza dove il calcio non è certo la priorità assoluta, siamo anche consapevoli di quella che è l’importanza sociale che il calcio ha e quanto sia un elemento di svago per le persone".

Il dirigente del club capitolino ha parlato ai microfoni di 'Roma Tv': "C’è la volontà - e in questo il calcio europeo si sta dimostrando unito - di riprendere tutti e di portare alla conclusione i campionati. Questo parte dall’Uefa, che ha spostato le competizioni europee e le gare delle nazionali. Si vuole riprendere. Il quando è al momento ancora una scommessa, perché a botte di decreti la situazione continua a cambiare molto velocemente. Consideriamo che ci vogliono tra le 3 e le 4 settimane per permettere la riatletizzazione dei giocatori, da quello che ci spiegano i nostri medici. Ci sono varie bozze di calendario su cui si sta discutendo, ma l’idea è giocare tutto il mese di giugno e di luglio. Poi magari si parte un pochino prima del mese di maggio o un filo dopo, ma c’è grande disponibilità dei giocatori e delle istituzioni a cercare di spostare la scadenza classica del 30 giugno, della stagione sportiva, dell’anno fiscale, dei contratti con gli sponsor, con i giocatori, con le televisioni, almeno al 30 luglio".

Lo slittamento del campionato comporterà, chiaramente, anche delle modifiche in vista della prossima stagione 2020/2021: "L’Uefa con tutte le leghe europee e i club sta lavorando al calendario della prossima stagione, perché qualsiasi ritardo avremo in questa stagione, avrà un impatto sulla prossima. Però la priorità del mondo del calcio è che, una volta risolta l’emergenza in cui noi italiani e tutti i paesi europei stiamo vivendo, è quella di ripartire, per cui di portare a conclusione i campionati. Nonostante poi si legga sui giornali che alcuni paesi hanno deciso di non andare avanti, alcune discipline, anche in Italia, hanno deciso di sospendere tutto, il calcio credo sia diverso, proprio per l’importanza sociale che ha, per il numero di tifosi e di affezionati. Per cui, quando si potrà fare in assoluta sicurezza, la volontà è proprio quella di ripartire".

Il COO della Roma Francesco Calvo, inoltre, ha parlato anche delle iniziative della Roma a favore delle categorie sociali più a rischio per questa emergenza coronavirus:"Noi abbiamo cercato sì di raccogliere soldi, ma su questo ci rendiamo conto di poter fare la nostra parte che rimane pur sempre piccola, perché noi abbiamo raccolto poco più di mezzo milione di euro. La Protezione Civile ha raccolto donazioni per più di 100 milioni di euro, per cui quello che noi possiamo fare per la raccolta di soldi, pur avendo stimolato i tifosi è sempre una piccola parte. Per cui in un momento difficile per tutto il paese, per tutte le persone, abbiamo cercato di capire come renderci effettivamente utili. Per cui abbiamo da un lato chiesto a tutti i dipendenti dell’azienda di mandarci delle idee su che cosa potevamo fare in questo momento. E ora stiamo cominciando a metterle in piedi. Quella che tutto sommato è anche più facile, ma che ci ha dato grande soddisfazione, è la consegna dei pacchi agli abbonati con più di 75 anni. In questo momento più in difficoltà sono sicuramente gli anziani, perché oltre a essere i più sottoposti a questo virus, sono anche coloro che hanno il divieto tassativo di uscire di casa. Per cui abbiamo cercato di essere utili consegnando questi pacchi di beni primari: mascherine, guanti, gel e poi cibo, acqua e abbiamo messo dentro anche qualche birra (ride, ndr)".

Il dirigente giallorosso conclude: "Cerchiamo di mettere la nostra tecnologia e i nostri sforzi a disposizione della gente, che invece di andare su internet e cercare di ordinare la spesa con la consegna a domicilio - che magari non riesce a tutti - lo facciamo noi per conto loro. Spesa o materiali farmaceutici. Per cui cerchiamo di mettere in piedi tutta una serie di iniziative per portare un po’ di felicità e un po’ di svago ed essere vicini alle persone. E questo credo sia quello che ci rende diversi un po’ da tutti. La Roma è molto più di una squadra di calcio, ho capito l'importanza che ha per il suo popolo e la sua città. Su input di Fienga abbiamo serrato le fila per dare una mano alla comunità, noi siamo dei privilegiati e abbiamo delle responsabilità. Anche alcuni giocatori, di cui non dirò i nomi perché hanno chiesto di restare anonimi, sostengono i progetti di Roma Cares perché vedono che sono concreti".