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Alisson: “Mi chiamano il ‘portiere-gatto’. Il calcio brasiliano è indietro rispetto alla serie A”

Redazione

Le parole dell'estremo difensore della Roma e della Seleçao: "Mi hanno sempre detto che avrei potuto fare il modello, amo il rock"

Alisson Becker torna a parlare, intervistato da GQ Brasil. Il portiere della Roma viene da una grande stagione e ora è concentrato sul Mondiale, che inizierà tra poco più di 10 giorni. Intervistato dalla rivista esperta in moda, il numero 1 della Seleçao ha lanciato un'accusa al sistema calcistico brasiliano, lamentando le forti diseguaglianze sociali nel Paese: "Questo influenza l'accesso alla moda e alla cultura, ma riguarda anche la situazione del calcio brasiliano. In molti club, o si paga dipendenti o si investe nelle strutture. E le differenze con la serie A non si fermano qui. Sento che in Brasile il calcio non è preso sul serio. E in effetti anche se non siamo inferiori a nessuno a livello tecnico, siamo molto indietro nella struttura e nell'organizzazione".

Poi, Alisson è tornato su argomenti più leggeri, come la moda: "Mi hanno sempre detto che somigliavo a un modello e mi hanno dato il soprannome di 'portiere-gatto'. E' una cosa che non mi interessa e che non influenzerà mai le mie prestazioni sul campo. In Europa le persone diventano più eleganti, ci abituiamo a vestirci meglio. Anche quando dobbiamo giocare, ci presentiamo in giacca e cravatta allo stadio. Io, però, sono molto pratico. Se non c'è nessuno, indosso jeans e maglietta neutra, è l'abbigliamento più versatile che ci sia!".

Infine, l'ultimo passaggio è sulla musica: "Sono eclettico: mi piacciono il rock, il sertanejo e il pagode, ma ultimamente The Little Finger è la canzone che suono di più".