C’è chi non gli avrebbe fatto mangiare nemmeno l’uva di settembre, poi la zucca di Halloween o le castagne di novembre. C’è chi gli ha gufato il panettone, poi il cotechino. Ora Eusebio Di Francesco, reduce in stile Rambo dall’ennesima impresa impossibile, può festeggiare tra la sua Sambuceto e Roma un capodanno di relax. Relativo perché la scarica di nervi durata 4 mesi lascia un’adrenalina difficile da smaltire in pochi giorni. Eusebio, che di colpe ne ha per l’andamento altalenante della sua Roma, si è sentito dire di tutto.
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Di Francesco, il cotechino amaro lo mangeranno altrove
Eusebio sembrava spacciato, ma si è ripreso in stile Rambo e adesso può festeggiare sereno il capodanno
Eppure di alibi ne ha avuti: lo smantellamento della forza caratteriale della squadra, l’inserimento di giovani acerbi, i tanti infortuni, una parte di media contrari a prescindere e la fiducia di alcuni dirigenti che è mancata proprio nel momento di fuoco. Ormai Eusebio era spacciato. Si parlava di Paulo Sousa, si è sospirato il nome di Panucci, si è sognato (e si continua a sognare) Antonio Conte. Straniero a casa sua, separato in una casa che ancora amava, instabile su una panchina che non voleva mollare. Qualche nervosismo lo ha mostrato, ma come già successo un anno fa ha insonorizzato lo spogliatoio e trasmesso fiducia alla squadra. Ripetiamo, di colpe ne ha: il troppo aziendalismo sul mercato, qualche cambio di paura (vedi Cagliari) e la fatica nel capire il modulo giusto.
Ma passiamo ai meriti. Quanti allenatori avrebbero valorizzato in così poco tempo giovani come Under, Zaniolo o Pellegrini? E quanti allenatori in serie A (Allegri e la super Juve a parte) sono in corsa ancora nell’Europa dei grandi e per il terzo/quarto posto? Se a fine stagione - e con una rosa inferiore alla scorsa - la Roma dovesse entrare in Champions, guadagnare un quarto di finale o addirittura una semifinale come lo scorso anno e magari andare avanti in coppa Italia qualcuno potrebbe presentare il conto a Di Francesco? Qualcuno storcerà il naso sul gioco, e torto non ha. Qualcun altro tirerà fuori il flop di Pastore e quello di Schick. Ma i miracoli li fanno i Santi. Buon Capodanno Eusebio, anche se il prossimo potresti passarlo altrove.
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