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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “La Roma ha subito gravissimi torti arbitrali”

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Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalistiex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): "I 60 punti fatti dalla Roma sono pochi al netto delle proprie possibilità. Soprattutto in una stagione dove le big hanno toppato. La Roma non ha espresso fino in fondo il suo potenziale. Questa rosa con tutti i difetti e i limiti vale più di 60 punti. Ieri sera per esempio si poteva vincere, pur con tutte le assenze. Va detto che nelle ultime partite la Roma ha subito diversi torti arbitrali gravissimi".

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Per me Mourinho ha fatto la scelta più ovvia, con tutti gli infortuni che ha avuto ha dovuto scegliere una sola strada. Dopo il gol di Bove ha scelto la finale, la scelta che probabilmente avremmo fatto tutti. Mourinho ha fatto la stessa cosa lo scorso anno, in prossimità della finale di Tirana ha buttato quasi tutte le gare di campionato".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport/Te la do io Tokyo 101.5): "Le speranze di arrivare in Champions tramite il campionato ormai sono poche. Ieri mi è piaciuto molto Pellegrini, al contrario, non mi è piaciuta invece la prestazione di Wijnaldum. Mourinho si è rivelato ancora una volta il personaggio più affascinante del mondo del cacio. La metafora sul miracolo Champions è attinente alla realtà. Quest'anno non ci voleva un miracolo per arrivare in top 4, però a gennaio la squadra dal mercato si è indebolita e nonostante tutto la Roma si gioca la finale di Europa League".

Antonio Felici (Centro Suono Sport/Te la do io Tokyo 101.5): "Il pareggio con la Salernitana ha indirizzato definitivamente il campionato e ormai la prossima partita servirà solo a preparare la finale. Le parole di Mourinho a fine partita sono molto interessanti. È evidente che c'è un conflitto in corso tra Mourinho e Pinto. Ma, visto che il Ds parla a nome del club, bisognerebbe parlare anche di divergenze tra l'allenatore e la società".

Gianni Visnadi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Mourinho è in finale di Europa League, quindi ha vinto lui. Non è detto che vinca, ma ci è arrivato ed è un grande merito. Con le milanesi che hanno viaggiato sotto le aspettative, la Lazio in Champions e la Juve penalizzata, la Roma in campionato sta rendendo sotto le aspettative. Ma non conta nulla perché è in finale. Nella sua storia la Roma ha fatto cinque finali europee, di cui due in un anno con Mourinho. C’è poco da dire, i risultati e i tifosi sono con lui. E va considerato vincitore anche se perderà il 31 a Budapest".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5):: “Se Mourinho vince la coppa ha vinto lui, perché questa squadra non è così forte da vincere l’Europa League. La Conference è una coppettina, questa invece è una coppa vera. Se vince fa un capolavoro, altrimenti no. Perché se perde vuol dire che guarderà tutti dalla tv il prossimo anno. Poi lui fa le sue dichiarazioni, è un fenomeno nell’esprimersi, intelligentissimo, uno Special One. Però non ci spiega mai le partite. La Roma di ieri è troppo brutta per essere vera. Il primo tempo è stato inguardabile. Non c’è uno straccio di gioco e questo va detto".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Bisogna cercare di mettere insieme le forze necessarie per giocare la finale di Budapest. Poi si penserà al futuro, non c'è bisogno di alimentare accuse in un ambiente che non ne ha bisogno.Io sono curioso di vedere come finirà questa stagione. Aspettiamo Budapest per tirare una linea e capire quale sarà il futuro della società e le intenzioni dei protagonisti. C’è solo da aspettare”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Quest'anno si sono viste tanti lanci di messaggi tra allenatori e direttori sportivi, alla Lazio, alla Roma, al Napoli... Le convivenze sono diventate quasi impossibili. Mourinho e Pinto non hanno identità di vedute, ma se arrivano i risultati forse è anche meglio così".