rassegna stampa

Zeman ritrova l’Olimpico: la Roma fa scintille

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Dalla sua ultima volta all’Olimpico erano passati 4.844 giorni.

Redazione

(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Dalla sua ultima volta all'Olimpico erano passati 4.844 giorni. Oltre 13 anni dopo quel Roma-Cagliari lì, il marchio di fabbrica è rimasto però lo stesso e lo si è capito dopo appena dieci secondi di gioco, con la difesa della Roma alta (ma non altissima) e Kapetanos pescato in fuorigioco. Zeman si è ripresentato così, a modo suo, alla sua gente e pazienza se al 15' Kaznaferis si è involato solo solo davanti a Stekelenburg per un altro fuorigioco (colossale) non fischiato, la sua Roma - rispetto a 13 anni fa - è apparsa anche più equilibrata in difesa. Per il gioco, invece, ripassare più avanti, ieri la squadra si è distesa come piace al boemo solo a tratti. Ma con l'Aris è arrivata lo stesso la nona vittoria in 9 amichevoli, un en-plein che aumenta l'autostima del gruppo in vista del Catania.

PARTITA Le cose più belle si sono viste tutte a sinistra, dove Totti ha trovato le misure con Pjanic e duettato con Balzaretti (inesauribile). Il capitano ha arretrato spesso il baricentro del gioco, inventando e lasciando spazio a Pjanic per poter andare dentro. E proprio dai piedi del bosniaco è nato l'assist per il vantaggio di Osvaldo: stop al limite dell'area e destro sul palo opposto (Vellidis in ritardo). Il vantaggio giallorosso ha costretto Katsavakis a rivoltare come un guanto l'Aris, passando prima al 4-3-3 e poi al 4-4-2. Il risultato è stato che nella ripresa la Roma ha preso il sopravvento, con Vallidis che ha detto di no a Bradley di testa e salvato sul sinistro di Lopez (preferito a Lamela, ma stavolta ha convinto a metà). Il 2-0, nell'aria, arriva così al 26' e stavolta è Bradley a bruciare Vallidis di testa, sbeffeggiato nel finale da Destro, che sfrutta l'erroraccio (in palleggio) del portiere greco e firma il suo primo gol all'Olimpico. Chiusura con il palo di testa di Romagnoli e la festa per Dodò, finalmente in campo.

CAPITOLO JUVE De Rossi a parte, l'applausometro ieri ha toccato il top con la presentazione di Zeman. «L'affetto della gente? Mi ha fatto felice - ha detto il boemo - Abbiamo cercato di fare la partita, a lunghi tratti ci siamo riusciti. Potevamo arrivare di più in porta, ma non ho fretta. Totti? Spero che riesca a fare questo lavoro a lungo». Poi l'affondo finale sulla Juve: «Non mi sono sentito offeso dalle sue parole, sullo sport abbiamo opinioni diverse. Ma la Juventus, certo, negli ultimi anni non ha dato esempi positivi».

MARCATORI Osvaldo al 25' p.t.; Bradley al 26', Destro al 41' s.t..

ROMA (4-3-3) Stekelenburg (dal 29' s.t. Lobont); Piris (dal 39' s.t. Dodò), Burdisso, Castan (dal 16' s.t. Romagnoli), Balzaretti (dal 16' s.t. Taddei); Bradley, De Rossi (dal 16' s.t. Florenzi), Pjanic (dal 29' s.t. Marquinho); Lopez (dal 29' s.t. Lamela), Osvaldo (dal 29' s.t. Destro), Totti (dal 16' s.t. Bojan). All. Zeman.

ARIS SALONICCO (4-2-4) Vellidis; Iraklis (dal 31' s.t. Tsoukanis), Papazacharias, Pantidos, Aslanidis; Papasterianos (dal 17' s.t. Antoniadis), Ntamarlis (dal 1' s.t. Giannitsis); Kaznaferis (dal 35' s.t. Angeloudis), Kapetanos (dal 14' s.t. Gkesios), Triantafyllakos, Sounas (dal 1' s.t. Margaritis). (Dioudis, Pulido). All. Katsavakis.

ARBITRO Russo di Nola.

AMMONITI nessuno.

NOTE spettatori 35.000 circa. Tiri in porta 7-1. Fuori 5-3. Angoli 10-3. Fuorigioco 3-3. Minuti di recupero: p.t. 0; s.t. 0.