(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese)Sarà perché forse ha voluto esorcizzare anche solo il pensiero di un'altra sconfitta (sarebbe la sua centesima in Serie A) o perché Ciro Ferrara proprio non gli piace (e si sa). Ma sul suo futuro, Zeman ieri ha fatto chiarezza così: «Chi lavora può sbagliare, ma errori grossi non ne ho fatti. La squadra non deve essere serena, visto che i risultati non sono quelli sperati. Mi fa piacere la fiducia della società, non ho mai avuto l'impressione volesse sbarazzarsi di me. Ma non sono ossessionato dai risultati, anche se so cosa succede quando non arrivano. Certo, se perdi 7 gare di seguito ti devi sentire in difficoltà, ma noi lì ancora non ci siamo arrivati». Quando Zeman ha parlato e prima del derby di Genova di ieri sera, le 7 partite di seguito le aveva perse proprio Ferrara. Nel frattempo, ai tifosi della Roma (a proposito, l'a.d. Pannes ieri si è occupato di sponsor, oggi pranzerà a Trigoria con Baldini, ndr) è autorizzato qualsiasi scongiuro...
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Zeman: «In bilico? Mica ho perso 7 gare di fila»
(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese) Sarà perché forse ha voluto esorcizzare anche solo il pensiero di un’altra sconfitta (sarebbe la sua centesima in Serie A)
Gli insulti di Pjanic In realtà, il boemo in cuor suo pensa di uscire dalle sabbie mobili a cominciare già da stasera, con una vittoria sul Torino. «Fuori casa ha un ottimo rendimento, Cerci e Santana sono molto offensivi. Ma quando giocano con squadre superiori il loro 4-2-4 cambia». Proprio come è cambiata la versione sul caso-Pjanic e gli insulti al derby. «È venuto a chiedermi scusa, evidentemente qualcosa ha detto, ma sono cose che capitano nel calcio e capisco il suo stato d'animo». Chissà come la prenderanno in società, dove nel post-Lazio si sono affannati a far sembrare differente la versione ufficiale.
Dubbi ed assenze Oggi, però, Zeman dovrà fare a meno di quattro titolari, tra squalifiche (De Rossi, Tachtsidis e Burdisso) ed assenze (Stekelenburg), sempre che Osvaldo stringa i denti e combatta il dolore alla caviglia destra. «Pablo sta bene — dice il boemo — Destro? Sa che puntiamo su di lui, è normale che soffra. È un investimento, sto cercando di migliorarlo e renderlo utile. Bradley, invece, rispetto a Tachtsidis è abituato a fare più movimento, il problema semmai è mantenere le posizioni». E De Rossi? «Con il senno del poi, se avessi saputo dell'espulsione non gli avrei fatto giocare il derby». Già, derby che non ha giocato neanche Stekelenburg. «Ma io non ho il dolorimetro: se mi dice che ha dolore non penso male». Ed allora toccherà anche oggi a Goicoechea, nonostante l'erroraccio di domenica: «Succede a tutti, ho fiducia. E poi l'errore non l'ho visto, quel pallone era difficile». Sarà, ma vallo a spiegare alla gente, quella che ha già cominciato a manifestare il suo disappunto con l'indifferenza. «Ma il problema è giocare di lunedì sera. La tifoseria della Roma è da sempre affezionata alla squadra, lo dice la storia». Appunto, cerchiamo di non cambiarla.
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