(Gazzetta dello Sport) Il giorno dopo, trovare dei perché è ancora più difficile. Perché se è vero che a Zeman era già successo 12 volte in carriera, è anche vero che in Serie A non gli era mai accaduto così: k.o. in casa dopo un doppio vantaggio, in 20 minuti da una larga vittoria all'incubo di una sconfitta incomprensibile. Era avvilito il boemo a fine gara, perché vorrebbe dare subito tanto alla tifoseria e non ci sta riuscendo. Del resto, se è vero che Roma-Bologna 2-3 non è una vera sconfitta zemaniana (intesa come fuorigioco alto e difesa sbilanciata), è anche vero che finora di zemaniano (come gioco) si è visto molto poco. E questo anche Zeman lo sa.
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Zeman fa i conti col mal di ribaltone
(Gazzetta dello Sport) Il giorno dopo, trovare dei perché è ancora più difficile.
RIMONTE Dodici, dunque, le rimonte subite da Zeman. E la prima ricorda molto Roma-Bologna. Era il '90-91 ed il Foggia (vinse la Serie B) alla 5a giornata affrontò in casa il Messina: avanti 2-0 (Bucaro al 31' e List al 45'), fu rovesciato nella ripresa con autorete dello stesso Bucaro (64') e gol di Cambiaghi (76') e Venticinque (82'). Un thriller identico all'Olimpico, ma quel Foggia c'era abituato. Tra le tante rimonte subite, quella dell'anno dopo fu la più clamorosa: 24 maggio '92, il Milan già scudettato capace di ribaltare dal 2-1 dei primi 45' al 2-8. Una partita celebrata anche dalla Fifa, ma su cui c'è sempre stata l'ombra di alcuni voci (prima della gara Casillo avrebbe promesso un premio partita, ritrattato alla fine del primo tempo). Un ribaltone pesante Zeman lo visse anche con la Lazio, in casa della Juve (da 2-0 a 2-4), mentre con la Roma gli era solo successo di passare da 2-0 a 2-2 (con il Parma).
VERTICE Ieri, dunque, giornata di riposo per la squadra, ma negli uffici di Trigoria si è continuato a lavorare: i vertici dirigenziali (Baldini, Fenucci e Sabatini) hanno fatto il punto della situazione (anche di mercato, obiettivo l'eventuale «ritocco» della difesa). I manager andranno avanti così, credono fermamente nel tecnico. E sono contenti che alla fine non siano emerse polemiche arbitrali (per i tanti cartellini e per quel possibile giallo a Perez su Castan che avrebbe portato alla sua espulsione). Oggi la dirigenza rinfrancherà Zeman, come ha già fatto Sabatini a fine gara. Lui, Zeman, punterà invece a cambiare alcune cose, soprattutto in difesa (6 gol subiti in 3 gare, peggio solo Pescara, Udinese, Bologna e Palermo). «Si dice che difendo troppo alto, magari se difendevamo così non finiva 3-2 — ha detto il boemo — . Abbiamo deciso, con l'esperienza dei calciatori, di tirarci più indietro e di allungarci. Non ce lo possiamo permettere». Ecco, da oggi Zeman vorrà più attenzione.
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