(La Gazzetta dello Sport - M. Calabresi) - Il 22 luglio di un anno fa mancava ancora la data del closing, ma il passaggio della Roma agli americani era cosa fatta.
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Welcome La Roma americana sbarcata nel regno dei «Pallotta boys»
(La Gazzetta dello Sport – M. Calabresi) – Il 22 luglio di un anno fa mancava ancora la data del closing, ma il passaggio della Roma agli americani era cosa fatta.
Sarebbe arrivato il 18 agosto, con Thomas DiBenedetto in volo per Bratislava in tempo per vedere l'inizio delle sventure di Luis Enrique. Era l'alba di una stagione che in molti hanno già archiviato, ma soprattutto di una nuova era. Oggi, 22 luglio, la Roma darà il primo calcio a un pallone su un campo americano, trasformato a tempo di record da diamante per il baseball a rettangolo per il soccer.
La scalata di James In principio furono DiBenedetto, quello sbarcato per primo a Roma, ma anche Michael Ruane, Richard D'Amore e soprattutto James Pallotta, l'«uomo forte», uno dei top manager negli hedge fund (con un patrimonio che si aggira sul miliardo di dollari), nonché socio minoritario dei Boston Celtics. C'è una data in cui Pallotta scala la Roma: il 14 dicembre 2011 il Cda sancisce l'uscita dal consiglio stesso di Ruane e D'Amore (resteranno azionisti) e l'ingresso con deleghe operative di Mark Pannes, manager della Raptor Accelerator di Pallotta, e Brian Klein, con perdita di potere per DiBenedetto. Pannes non sarà per sempre l'a.d. della Roma: intanto, ha creato la partnership con la Disney, sviluppato il progetto della Hall of Fame, studiato (assieme a Sean Barror e all'architetto Dan Meis) il design per il nuovo stadio, con l'individuazione dell'area affidata alla Cushman&Wakefield, advisor anch'esso americano. Lo stadio, punto focale del sogno a stelle e strisce, che a Roma iniziò nel 2008 con Soros e Tacopina (da ieri a Chicago), trait d'union tra gli americani mai arrivati e quelli che ce l'hanno fatta, con in mezzo un tentativo fallito di rilevare il Bologna.
Squadra al completo Non solo loro, però: sono statunitensi il nuovo capo della sicurezza, Robert Gombar (ex numero uno della Cia in Italia), il responsabile ticketing, Eric Solem (coordinatore del Centro Servizi) e il direttore del Digital Business, Shergul Arshad. Hanno tutti un appuntamento cerchiato in rosso: l'amichevole di mercoledì con il Liverpool a Boston, a casa Pallotta (che martedì inviterà la squadra in un locale di Boston, mentre domani ci sarà l'incontro con il sindaco) e contro una squadra di cui DiBenedetto è socio di minoranza. I due saranno in tribuna al Fenway Park, a godersi la Roma negli States. Proprio come sognato nel giorno di quella famosa firma.
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